postato il 25 Settembre 2009 | in "Lavoro e imprese, Mezzogiorno, Spunti di riflessione"

Dite la vostra: quando il lavoro manca

Ciao! Sono arrivata...foto di leosagnottiLa crisi continua a mordere, e a soffrire è soprattutto il Sud. Gli ultimi dati Istat fotografano un’Italia che arranca: da aprile a giugno di quest’anno sono andati “in fumo” 378mila posti, la stragrande maggioranza al Sud (271 mila), mentre sembra incessante l’esodo verso il nord-Italia in cerca di prospettive migliori. Viviamo in un Paese ancora spaccato in due, dove la fuga di cervelli non accenna a diminuire.

Mi sono sempre chiesto il perché di tutto questo, troppi ragazzi del sud dalle menti eccezionali sono costretti ad abbandonare famiglia, amici, fidanzate, ma soprattutto la terra che amano e nello stesso tempo odiano profondamente”.

Sono le parole di Nicola, che raccontano il dolore e la rabbia nel vedersi costretto a lasciare la “sua” Sicilia. Un passo che accomuna tanti giovani in cerca di un futuro migliore.
Raccontate le vostre storie e le vostre proposte.

8 Commenti
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jon
jon
14 anni fa

Quando manca il lavoro in un paese è sempre un gran male.
Non essendoci lavoro non c’è mercato, cioé non ci sono famiglie che comprano, dato che non hanno il lavoro!
378 mila posti di lavoro sono un’esagerazione, senza contare tutti i precari che continueranno a parderlo nei prossimi mesi.
L’Inps non riesce nemmeno più a pagare le casse integrazioni, dato che la liquidità è finità!!!
Naturalmente al sud la situazione si sente maggiormente.
Come fare???
Questo è un bel problema, dato che se non c’è mercato, non c’è liquidità,non c’è lavoro ecc… è tutto un ciclo infinito , che si racchiude mis in Cina. Continuansu se stesso. Bisogna investire, sul territorio e sopratutto sulle famiglie, che possano ridare brio al mercato Italiano.
In parte la colpa va anche agli industriali, i quali portano il lavoro all’estero, in primis in Cina, Romania, Polonia ecc. dato che in questi paesi dell’est la manodopera costa meno!!! Quindo incominciare a trovare soluzioni per riportare il lavoro in italia, ridare brio non solo al Made in Italy, ma anche e sopratutto alla manodopera Italiana!!!

mimmo d'amone
mimmo d'amone
14 anni fa

Purtroppo caro Nicola non vedo raggi di luce nell’immediato…anzi se non ci sara’ lo sblocco dei fondi Fas, le regioni meridionali saranno sempre piu’ con l’acqua gola..anche se non è che con i fondi fas si risolve tutto..ci vuole una forte politica del Governo, cercare di “imabavagliare la lega nord”, bisogna rivedere tutto il sistema mezzogiorno, dare serieta’, controllo, disciplina in qst territorio che x molti oramai è amore&odio..basta con la politica del sospetto, dei ma e dei se, degli amici dei parenti, degli SPRECHI!..Qui bisogna cambiare pagina, iniziando da noi giovani, riavvicinadoci alla politica nazionale&regionale, capire gli sbagli del passato, mettere in campo le nostre idee&voglia, x un nuovo mezzogiorno, x un vero rilancio della nostra amata terra del Sud!.

PAULIN
14 anni fa

A fronte di di una crisi cdi tali prorporzioni, che aggravia ancora di più le condizioni del sud Italia per motivi antichi e recenti, il governo dovrebbe rispondere con un massiccio investimento in infrastrutture e opere pubbliche, che oltre a dare lavoro ai meridionali, senza costringerli a migrare al nord e ad abbandonare la loro terra, fornirebbe un importatntissimo supporto alle aziende e a commercio nel sud, perchè uno dei problemi ancora insanati de sud è la mancanza di infrastrutture adeguate, oltre che lo sperpero di denaro publbico.

Doriana Ribaudo
Doriana Ribaudo
14 anni fa

Perchè in Sicilia come nel resto del Sud esiste ancora un modo di fare politica che prevede il “controllo del territorio” dunque anche delle vite delle persone. Nulla è un diritto ma un favore e per riceverne uno non devi fare un concorso. Così c’è anche chi con orgoglio e dignità, dopo sacrifici, dopo una laurea, un master e un dottorato di ricerca preferisce andar via che chiedere ” per favore” ad un tizio che a volte nemmeno sa parlare in italiano. Lo dico come giovane siciliana ma lo dico anche con la vergogna di una giovane che sta dentro le istituzione e spesso si sente complice. Perchè se dici “un attimo…ma forse….si potrebbe….” ti senti subito o quasi rispondere “ma che dici???? sei ancora giovane…la politica non si fa così! una noce nel sacco non fa rumore….”. Ecco io mi sono rifiutata di aderire al sistema e nonostante questo me ne sento ancora complice, perchè vorrei fare di più. Vorrei fare di più rispetto a tanti miei colleghi universitari che non potendo accedere alle scuole di specializzazione se non dopo anni decidono di provare al nord, e ce la fanno, rispetto a tanti giovani palermitani laureati il cui obiettivo non è più la realizzazione professionale ma entrare in un call center o all’ipercoop. Ora noi possiamo riflettere fino a quando vogliamo ma se la politica non avrà il coraggio di un vero rinnovamento, che non è quello anagrafico, chi deve cambiare le cose??? Dobbiamo imparare anche a fare un pò di autocritica. Da noi fino a poco tempo fa era normale che se un precario moriva il figlio o un parente vicino prendeva il suo posto. Fino a quando in consiglio comunale si è proceduto alla modifica di questo regolamento. Sapete cosa è successo? Che io e qualche altro consigliere siamo usciti dal Comune scortati!!! E non perchè fosse gente cattiva ma perchè qualche altro politico aveva garantito loro che ” non ci sarebbero stati problemi”! Allora se da decenni non si fa un concorso e il posto di lavoro diventa una questione di eredità, di chi è la colpa? Della crisi economica o della politica?

antonio di matteo
antonio di matteo
14 anni fa

il problema è molto vasto. tutte le nazioni hanno il proprio “meridione”, solo un esempio: il nord dell’Inghilterra presenta le stesse caratteristiche economiche del sud Italia, dalla disoccupazione alla stagnazione economica, ecc.
ma a differenza dell’Inghilterra del nord, l’Italia è una piattaforma logistica nel centro del mediterraneo. serve tutto: più treni, più autostrade, più scuole, più carceri, più lavoro, più tutto. ma finché tutto sarà un’emergenza, allora non ci sarà mai normalità. un paese in emergenza non è un paese stabile, in nessun senso. qualsiasi proposta sensata va bene, purché si faccia. pazienza, stabilità, etica e senso del dovere e del bene pubblico. INIZIAMO DA QUI.

nicolo
nicolo
14 anni fa

Il meridione d’Italia è la parte più colpita dalla crisi economica – finanziaria ma a scrivere è un ragazzo di 25 anni abitante nel centro della penisola che a sua volta ha perso il posto di lavoro in Agosto a causa della crisi internazionale. In questo momento di difficoltà generalizzato per quello che è possibile l’importante è non abbattersi. Sperare che al più breve possibile possa ripartire il mercato del lavoro e nella stampa non si parli di gossip ma di politica vera per dare un futuro ai giovani, alle famiglie e per quello che fosse possibile creare sgravi fiscali per far ripartire le assunzioni.

loredana
loredana
14 anni fa

Nel concludere la prima festa nazionale della Libertà a Milano, Berlusconi ha detto che la crisi è alle spalle e che un traguardo l’ha raggiunto, la governabilità. E vorrei ben dire: il potere è oramai quasi tutto nelle sue mani! Ma, visto che ancora siamo in democrazia e non sotto una dittatura, questo governo ci deve dire quando, finalmente, si vorrà occupare del serio e grave problema lavoro, perché tantissimi italiani a causa della recente crisi sono stati licenziati, moltissimi si trovano in cassa integrazione, e numerosissimi giovani sono costretti a spostarsi dal Sud al Nord o, addirittura, ad andarsene all’estero. Nel nostro Paese le aziende continuano a chiudere, circa 300.000 posti di lavoro sono a rischio, tutti i settori vanno male, ma una certezza va riconosciuta a Berlusconi, il suo personalissimo sistema di captatio benevolentiae grazie alle sue sciocche battute, come ad esempio quelle ormai stantie e stupidissime sull’abbronzatura di Obama…Insomma: come si suol dire, sotto il vestito…niente.

cosimo marcello corciulo
cosimo marcello corciulo
14 anni fa

La mia proposta consiste nell’assegnare 500 euro al mese a tutti i maggiorenni.L’obbligo per tutti i beneficiari consisterebbe nell’obbligo di frequenza di scuola secondaria superiore,Università o corsi di formazione professionale.Per ogni assenza,tranne che per malattia,si decurterebbe tale somma.Avremmo:
1.Giovani motivati e indipendenti economicamente dalla famiglia
2.Risparmio in presalario per gli universitari
3.Annullamento detrazione fiscale per figli a carico
4.Acquisizione professionalità spendibile nel mercato del lavoro
5.Fine dello sfruttamento di tanti giovani da parte di datori di lavoro senza scrupoli
6.Dignità agli italiani,disoccupati con famiglia a carico, secondo i dettami della Costituzione
Saluti a tutti gli amici dell’UDC



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