postato il 13 Ottobre 2011 | in "In evidenza, Politica, Spunti di riflessione"

Una mattinata d’ordinaria inutilità

Quella di oggi alla Camera dei Deputati è stata una giornata d’ordinaria inutilità, come le tante altre che ormai si susseguono stancamente e ininterrottamente da quando Berlusconi è a Palazzo Chigi. In un’aula abbandonata dalle opposizioni e presidiata da una maggioranza ridotta a claque mal pagata, Berlusconi si è presentato ancora una volta come alfa e omega della politica italiana e come un disco rotto ha recitato la consueta litania (i cronisti la sanno a memoria) delle riforme da fare. Un momento di rara tristezza reso ancora peggiore dalla coreografia grottesca: Bossi afflitto da una crisi di sonno, i deputati di centrodestra che fotografano i banchi vuoti della sinistra, e peones di ogni risma che animano, se così si può dire, un dibattito lunare privo di alcun senso.  La mattinata di vuoto pneumatico si esaurisce da sola, le regole parlamentari impongono però altre 24 ore di vuoto prima di votare la fiducia. Il tempo e lo spazio sembrano svaniti nell’aula parlamentare, ma l’orologio in cima al Palazzo di Montecitorio sembra con le sue lancette additare i parlamentari che abbandonano la Camera dopo la mattinata di ordinaria inutilità: “pereunt et imputantur”, le ore passano e vi vengono addebitate.

Adriano Frinchi



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram