Sono i comuni i primi interlocutori delle famiglie
A Palermo, insieme al Dipartimento regionale UDC per la Famiglia e i Minori, abbiamo voluto sviluppare una serie d’iniziative atte a sostenere la famiglia, nonostante il nostro bilancio ci permetta di far veramente poco.
Abbiamo iniziato con una delibera d’iniziativa consiliare che prevede l’introduzione graduale del quoziente familiare sia in alcune tasse sia nei contributi di accesso ad alcuni servizi scolastici ed extrascolastici: ovvero più figli meno tasse.
In questo intervento abbiamo introdotto la possibilità di accedervi anche a nuclei familiari a basso reddito con persone non autosufficienti a carico: anziani o disabili. Quest’ultimo intervento poiché riteniamo che occorra salvaguardare l’unità familiare e che non sempre le case di cura o per gli anziani possano essere un’alternativa alla famiglia; tuttavia queste famiglie vanno aiutate con abbattimenti per l’accesso ai servizi pubblici e negli acquisti. Per queste ragioni, all’interno della delibera, abbiamo introdotto la Family Card in collaborazione con le associazioni delle famiglie numerose, di solidarietà familiare, di anziani e di disabili. Questa card, rilasciata dall’Assessorato alle Attività Produttive, consente di usufruire di sconti per l’acquisto di beni o servizi (come gli asili nido privati) per le famiglie numerose o con persone non autosufficienti a carico.
In questo sistema s’inserisce il trasporto pubblico urbano: l’Amat, ovvero l’azienda che si occupa di trasporto pubblico locale, nella revisione delle tariffe, si è resa disponibile a praticare un abbattimento per le suddette famiglie e a riservare dei posti in autobus per le donne in gravidanza. Le politiche per la Famiglia negli enti locali sono più che praticabili, non solo fiscalmente, anche attraverso la rimodulazione e la creazione di alcuni servizi sociali e sanitari.
Altro motivo per chiedere la redazione di una Carta servizi per la Famiglia, così come accade per ogni tipologia di servizio pubblico che il Comune eroga: una carta che mette a conoscenza le famiglie dei propri diritti e dei servizi a essa destinati.
Un’altra delibera di iniziativa consiliare consiste nell’apertura delle Scuole, e delle strutture annesse, al territorio anche negli orari extrascolastici attraverso delle convenzioni regolamentate con associazioni e parrocchie. Diverse scuole palermitane hanno strutture sportive e spazi come teatri che per gran parte del tempo rimangono inutilizzati. Dall’altra parte abbiamo quartieri privi di strutture pubbliche e realtà dell’associazionismo prive di luoghi fisici dove poter aggregare. In questo contesto s’inseriscono la gran parte delle famiglie palermitane con genitori entrambi lavoratori e con orari di lavoro inconciliabili con i tempi dei figli e della famiglia in genere. Creare una rete di sostegno e di accompagnamento alla crescita di tanti ragazzi riteniamo sia utile alla famiglia ma all’intera città togliendo dalla strada facile manovalanza per la criminalità organizzata.
Doriana Ribaudo
finalmente la politica passa dalle parole ai fatti
rimanendo in tema Vi assicuro che l’area Comunale di Napoli dove vivo, ne le Municipalità ne il Comune non hanno nessuna intenzione di portare avanti questo discorso infatti non si riesce a trovare un assistente sociale neanche a pagarlo.
Ciao a tutti
è terribile la situazione. dato che il governo non può, o non vuole, provvedere ad una politica economica familiare, allora non resta ai singoli consiglieri o assessori o sindaci italiani di buon senso, attuare politiche a sostegno, nel minimo possibile. perchè ormai il tempo stringe e le famiglie non ce la fanno più.