postato il 15 Agosto 2011 | in "Economia, Interventi, Politica"

Casini: «Ora è invotabile. Modifiche serie e ne riparliamo»

Via il contributo di solidarietà, si alzi l’Iva e si riformino le pensioni

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Il Corriere della Sera’ di Monica Guerzoni

Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc e del terzo polo, non volta le spalle al governo nel momento dell’emergenza. Ma contesta con forza i sacrifici imposti alle famiglie e al ceto medio e lancia una «grande mobilitazione» per convincere Berlusconi e Tremonti a fare marcia indietro sul contributo di solidarietà.

L’Udc voterà la manovra, presidente?
«Per noi è invotabile, non è nel novero delle cose possibili. Perché mai dovremmo approvarla? È una stangata che la gente per bene non si meritava. Colpisce i soliti noti e non stana Invasione spaventosa che c’è. Chiede sacrifici al ceto medio e alle famiglie, ma soprattutto a coloro che nella loro vita non hanno mai evaso dieci lire. È veramente una cosa iniqua».

Il cuore del premier gronda sangue…
«Per anni Berlusconi si è vantato che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche degli italiani, ora invece ce le ha messe davvero. Se il governo vuole la collaborazione dell’Udc e del terzo polo, questa manovra va cambiata profondamente».

In che modo?
«Spazzando via il contributo di solidarietà e salvaguardando quella platea di ceto medio che non ha niente a che fare con le grandi ricchezze. Se noi riteniamo una grande ricchezza un italiano che guadagna 4.000 euro o poco meno al mese, ha la moglie che non lavora e due figli a carico, abbiamo un’idea particolare del Paese».

È così ingiusto chiedere un contributo a chi prende 90.000 euro?
«E’ una tassa talmente iniqua che rende equa la patrimoniale, che per quanto odiosa avrebbe tassato i beni veri. Se uno ha la barca di venti metri e due o più case queste sì che sono cose vere, anche se magari la denuncia dei redditi non lo dimostra. E perché, dopo tutte le chiacchiere del governo, è scomparso il quoziente familiare? Spero che qualcosa spunti fuori nella riforma fiscale, ma purtroppo ne dubito».

E se salta il superprelievo sui ceti medi?
«Uno degli elementi strutturali che si può inserire è la riforma delle pensioni. La durata della vita aumenta e dobbiamo adeguarci all’Europa, io sono favorevole a un sistema che consenta di andare in pensione a 65 anni o con quarant’anni di contributi. E’ positivo che le donne lavorino fino ai 65 anni, ma condivido l’idea di Savino Pezzotta di introdurre un quoziente, perché una donna che ha fatto tre figli merita una corsia preferenziale».

E i tagli alle spese di ministeri ed enti locali?
«I grandi economisti apprezzano, forse perché hanno poca dimestichezza con le cose concrete. Ma come si fa a togliere ancora risorse per la sicurezza dei militari impegnati in missioni di pace? I tagli agli enti locali, poi, ricadono tutti sul sociale: asili nido, mense scolastiche, trasporti per i pendolari… Le Regioni saranno indotte ad alzare le aliquote Irpef e a imporre altre tasse locali, altrimenti non potranno chiudere i bilanci».

Possibile che non le piaccia nulla?
«Riconosco che, seppur commissariati e sotto la spada di Damocle dei mercati e della Bce, qualcosa hanno fatto. Ci sono cose che abbiamo apprezzato, dalle liberalizzazioni alla tassazione delle rendite al 20 per cento. Bene anche l’accorpamento dei Comuni, mentre sull’abolizione delle Province bisogna essere seri. La soglia dei 300 mila abitanti è una baggianata. Fa scappare da ridere che in Liguria resti solo Genova per un calcolo ragionieristico».

Si dovrà pur cominciare a ridurre i costi della politica…
«D’accordo, ma è assurdo che per salvare alcune Province leghiste si inserisca il criterio dell’estensione geografica, io metterei piuttosto un criterio generale di ragionevolezza. Se sono inutili aboliamole tutte, non rinnovando progressivamente quelle che vanno in scadenza a partire dalie prossime elezioni di aprile».

La crisi economica ha rafforzato Berlusconi?
«Non sono appassionato ai contrasti tra Berlusconi e Tremonti, mi ricordano i ladri di Pisa che litigano di giorno e rubano insieme di notte. lo avrei preferito alzare l’Iva piuttosto che imporre tante scelte inique. Mezzo punto vale tre miliardi e mezzo, mica uno scherzo».

Berlusconi infatti voleva farlo.
«E perché non lo ha fatto? Il premier è lui, non io. Non voleva nemmeno aumentare le tasse, però le ha aumentate. Noi chiediamo che la manovra sia cambiata sostanzialmente e lavoreremo a colpi di emendamenti già in Senato, con Rutelli, Baldassarri e D’Alia. Quanto al metodo, è importante che dopo anni di sottovalutazioni il governo abbia capito che bisognava farla, anche se male e sulla spinta di una sorta di commissariamento esterno».

Farete ostruzionismo?
«Chi pensa all’ostruzionismo in una situazione di questo tipo è semplicemente irresponsabile. Così come chi volesse esporre solo un demagogico cartello dei no».

Perché allora esclude di votarla, se i vostri emendamenti dovessero essere accolti?
«Per arrivare a un voto diverso dal no, che potrebbe essere solo l’astensione, ci deve essere un sostanziale cambiamento».

Il Pdl cerca la sponda dell’Udc. Molti sperano che la manovra sia un’occasione per allargare la maggioranza al terzo polo.
«Allargare la maggioranza oggi? È una cosa ridicola, il bilancio del governo è fallimentare, perché dovremmo essere attratti dal baratro?».

Si può scioperare per la manovra?
«Chi evoca lo sciopero fa un favore immenso a Berlusconi. Se ho parlato anche di opposizione commissariata è perché la sinistra deve scegliere, non può chiedere liberalizzazioni e votare sì al referendum sull’acqua. O pensare che i provvedimenti sul lavoro siano un attentato ai diritti civili».

Le piace la contromanovra di Bersani?
«Qualcosa di apprezzabile c’è, ma la manovra la fa il governo e non l’opposizione. L’aspetto positivo è che, anche nella maggioranza, sì moltiplicano le voci critiche di chi non accetta più le imposizioni e le provocazioni».

Il governo di larghe intese è tramontato?
«Tutt’altro, è l’unica prospettiva seria per un Paese in queste condizioni. Un governo, come ha detto Enrico Letta, che nasca dalla volontà dei principali protagonisti della politica di accantonare le divisioni, lasciando da parte la preoccupazione di perdere voti. Ma poiché siamo in un sistema democratico, il problema rischia di essere risolto da Berlusconi con la contabilità di Scilipoti e a noi non resta altro che prenderne atto».

Tremonti deve dimettersi a manovra approvata?
«Che il ministro in Commissione non abbia trovato di meglio che spiegare alle opposizioni che lui chiedeva consigli e non aiuto, è un atteggiamento che si commenta da solo… A luglio gli abbiamo consentito di licenziare la manovra in tre giorni, tanto che Berlusconi ci ha riconosciuto grande senso di responsabilità. Se non si mette la fiducia non faremo ostruzionismo perché i saldi vanno salvaguardati, anche se non dovessero accettare i nostri consigli».

Trema all’idea che Berlusconi si ricandidi?
«Forse tremerà Alfano, io no di certo!».

37 Commenti
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Stefano Tassinari
Stefano Tassinari
12 anni fa

Se resta Berlusconi non ci salviamo, questo mi sembra palese. Non accetti di partecipare a questo sciagurato banchetto. Berlusconi deve arretrare, ormai sembra sempre di più un burattino, e il burattinaio sempre più Napolitano, quello che comada per davvero, che rischia però di passare alla storia come il presidente della repubblica che ci portò al disastro. Perchè copre il premier? Ormai lo hanno capito quasi tutti!

maurizio Migliarini
maurizio Migliarini
12 anni fa

Onorevole Casini, seguo sempre le Sue dichiarazioni in merito ai recenti provvedimenti del Governo, leggo che la sua contestazione verte principalmente sul contributo si solidarietà, adducendo che è uno scandalo che si vada a colpire chi guadagna 4000 euro al mese, nulla invece dice riguardo ai sacrifici che devono fare chi guadagna 1200-1400 euro pensionati compresi… nulla leggo sul blocco del tfr per due anni, o per il rischio tredicesima per i dipendenti che hanno la sfortuna di lavorare in un ente dove magari i dirigenti non sono capaci di risparmiare risorse, le sembra una cosa accettabile? la ringrazio e buon lavoro, Maurizio Migliarini

Andrea
12 anni fa

Con la soppressione delle provincie sotto i 300.000 abitanti, non si è risolto un granché. Il problema di fondo rimane, per i poteri che hanno le province, rimangono enti inutili, anche sopra al milione. Questo governo si deve decidere da che parte vuole portare la nazione e scegliere quale livello di potere eliminare, gli attuali quattro (comune, provincia, regione e stato), contribuiscono a un immensa macchina burocratica inefficiente.

alberto
alberto
12 anni fa

Comunque la si guardi la manovra è iniqua, ma anche con i cambi proposti rimarrà sempre iniqua e a pagare saranno sempre i poveracci. Prendiamo ad esempio l’aumento dell’IVA che viene caricata sul consumatore finale, il maggior gettito di questa tassa deriva dai consumi delle famiglie medio basse che compongono la stragrande maggioranza della popolazione e che per vivere debbono spendere tutto quello che guadagnano. Attualmente l’IVA sulle scarpe (come se nono fossero un genere di prima necessità) è al 20%, quindi su 100€ di costo vanno aggiunti 20€ di tassa, se non le sembra iniquo per un operaio con figli a carico significa che lei vive in un altro mondo.
Manovra a parte, sarebbe ora di guardare il problema alla radice: ricorda, fino a qualche settimana fa i politici italiani ed europei ci rassicuravano circa la solidità delle nostre banche, dei nostri risparmi, dicevano che l’Italia era molto più solida della Grecia, Portogallo e Spagna che per il momento non avevamo nulla da temere. Poi improvvisamente stiamo cadendo più in basso della Grecia. Sembrerebbe un presa in giro.
Perché i mercati hanno messo sotto tiro l’Italia?, chi ha interesse al crollo dell’Italia? Non capisco nulla di borsa e mercati ma quando un branco di lupi famelici attacca è sempre guidato da un laider. Nonostante la manovra se continueranno ad attaccarci tra qualche mese potremmo trovarci “punto e a capo” nel qual caso potrebbe esplodere la rabbia popolare. Non mi sembra che qualcuno della nostra classe dirigente, così distante dalla realtà, si sia posto il problema. Non so se ha letto il libro di Ida Magli, docente d’antropologia all’università di Roma, “La Dittatura Europea” edito da BUR Rizzoli o ha letto gli articoli pubblicati sul sito http://www.italianiliberi.it. 
Mi perdoni la franchezza, di queste teorie non se ne parla, guai ad innescare un dibattito in cui si mette in aperta discussione l’Europa, sembrerebbe che per timore di essere scomunicati per eresia politici, giornalisti e i talk show non ne fanno cenno al popolo divenendo così i sacerdoti di quest’Europa governata da banchieri privati che essendo tali fanno i loro interessi e non dei popoli. E’ il sistema Europa che ha dimostrato di non funzionare, chi se non la politica e la stampa dovrebbe proporre la discussione, una grave responsabilità da parte di chi pretende di essere democratico ed indipendente. 
La lettera spedita al governo Italiano giorni or sono dalla BCE, il cui contenuto non vuole essere divulgato al popolo, è la dimostrazione che chi comanda sui governi e sui politici d’Europa sono dei banchieri privati, ovvero delle teorie di Ida Magli. Ora per arginare la crisi si ipotizza un vertice, qualcuno lo chiama “Direttorio UE” tra Germania, Francia e BCE, gli altri non contano nulla; vorrei ricordare che nessun popolo europeo ha eletto a capo dell’Europa la sig.ra Merkel, il sig. Sarkozy e soprattutto i banchieri della BCE. Siamo proprio divenuti a nostra insaputa dei sudditi di Francoforte.
Forse dovremmo ripensare l’Europa, non le pare? 

Distinti saluti

Alberto  

Lorenzo
12 anni fa

Onorevole, come sempre ha detto tante cose importanti e vere.
Tuttavia non sono assolutamente d’accordo nel dire che 4000 euro al mese sono pochi! 4000 euro al mese sono tanti, e permettono di vivere molto molto bene! E’ giusto tassare chi ha almeno 90.000 euro di rendita annuale!
Sono inoltre d’accordo nel dire che l’abolizione così com’è stata introdotta, è assolutamente inutile. O si aboliscono tutte o si tengono tutte.
Un’ultima domanda: come mai ai parlamentari è permesso avere un doppio impiego? Se uno diventa parlamentare, per legge, non dovrebbe avere un secondo incarico professionale. Basta con i doppi stipendi e chi è in parlamento si dedichi solamente a quello!

giancarlo
giancarlo
12 anni fa

oggi P. Casini ha mosrtato il suo vero volto reazionario : meglio aumentare l’ I.V.A., che colpisce allo stesso modo chi é ricchissimo e chi fa fatica a sopravvivere che dar vita al modesto contributo di solidarietà per gli alti redditi;inoltre propone un altro e profondo attacco a ciò che è rimasto del sistema pensionistico (sarebbe la 7′ controriforma dal 1989). Avesse detto “mettiamo una tassa sulle grandi ricchezze(anche quelle che hanno evaso ed evadono)” sarebbe stato logico e giusto invece sposta ulteriormente il peso della manovra sui soliti noti evitando che anche il proprio reddito e quello dei suoi colleghi parlamentari paghino il suddetto contributo di solidarietà. Io le chiedo :” pensa di essere veramente un buon cristiano?” Io penso piuttosto un furbo ex democristiano

giancarlo
giancarlo
12 anni fa

vorrei inoltre fare due semplici proposte:

1) togliere le province che già sono capoluoghi di regione perché non ha senso che ivi vi siano oltreché le sedi regionali e comunali anche quelle provinciali costose ed inutili ma lucrose per i partiti tutti.

2) mettere un’imposta del 15 % su tutte le forme di pubblicità che spesso abbiamo visto essere un mezzo per scaricare sui cittadini attraverso il prezzo dei prodotti pubblicizzati il costo di inutili manifestazioni (pensate alle ridicole “feste” di L. Mora i cui costi sono stati sostenuti dai soldi di alcuni sponsors che poi le detraggono a carico della fiscalità generale)

gaetano
gaetano
12 anni fa

carissimo onorevole casini,
sono stato un democristiano sempre ,ed ho apprezzato il suo comportamento da sempre, ma in questi ultimi tempi sto notando che a volte si fa’ facilmente convincere ed alla fine finisce per cedere .
la sua intervista di oggi è lineare ed è ottima, ma manca qualcosa di importante che fino a poco tempo fà LEI ne faceva un cavallo di battaglia.
Mi riferisco alla questione delle famiglie povere a quei pensionati , aI DISOCCUPATI , AI GIOVANI, E3D ALLE TANTE PROPOSTE CHE lei HA NEL SUO REPERTORIO, MA CHE ADESSO OGGI SEMBRANO SCOMPARSE.
IO MI CHIEDO PERCHE’ sono scomparse , forsem perchè la crisi l’hanno provocata loro?
Allora ora e’ venuto il momento che in sede di proposte LEI VADA A RICORDARSI DI TUTTI NOI, PROPONENDO UNA ABOLIZIONE DELL’irpef FINO AD UN REDDITO DI 30.000 EURO ALL’ANNO, ED AUMENTANDO LE QUOTE DI AGGIUNTA DI FAMIGLIA PER I FAMILIARI A CARICO.
lE ENTRATE DOVRANNO VENIRE DALL’ABOLIZIONE DI TUTTE LE PROVINCE NESSUNA ESCLUSA.
ED I CONTI RIMANGONO IN ATTIVO.
GRAZIE E SPERO IN UNA SUA CONDIVISIONE , ED ASPETTO QUESTA TRA LE PROPOSTE CHE LE I FARA’ IN SEDE DI CONVERSIONE.
GRAZIE E LA SALUTO CORDIALMENTE .

piero filigheddu
piero filigheddu
12 anni fa

caro presidente vorrei sapere perchè questa grande alzata di scudi da parte di tutti i partiti per difendere i redditi alti dal contributo di solidarietà forse perchè questo contributo riguarda anche i politici? vorrei tanto che vi interessaste TUTTI con tanta foga per difendere le FAVOLOSE pensioni intorno ai 1400 euro vessate con la manovra del mese scorso ricordando i nostri precedenti e futuri voti. nel ringraziarla vorrei tanto chiederle di poter interloquire con lei farle sentire cosa ne pensiamo noi dell’elettorato

piero filigheddu
piero filigheddu
12 anni fa

valido commento precedente

ANDREA
ANDREA
12 anni fa

Se porto a casa 1000 Euro al mese faccio i salti di gioia, Casini vive nel mondo delle favole? Tagliatevi lo stipendio!!!

4000 Euro al mese….. Mavaff…

Dario Balducci
12 anni fa

On.Casini, da anni chiede che si facciano interventi a favore delle famiglie. Oggi ho capito che si riferiva alle SUE FAMIGLIE. Infatti chiedere di abolire il contributo di solidarietà è sicuramente un grande vantaggio per lei e per le famiglie dei suoi parenti vicini. Sostituirlo con un aumento dell’IVA e con l’introduzione immediata dell’aspettativa di vita per le pensioni (già prevista per il 2013) è invece un grosso aggravio di spese per le famiglie più povere, proprio quelle che lei diceva di voler proteggere.
Scommetto che è contrario anche ad una richiesta di contributo a chi ha usufruito dello scudo fiscale. Ha un conflitto di interessi anche n questo caso?
Mi creda onorevole, rinunci a qualche migliaio di euro e salvaguardi la sua faccia di politico.

Dario Balducci
Dario Balducci
12 anni fa

On.Casini, da anni chiede che si facciano interventi a favore delle famiglie. Oggi ho capito che si riferiva alle SUE FAMIGLIE. Infatti chiedere di abolire il contributo di solidarietà è sicuramente un grande vantaggio per lei e per le famiglie dei suoi parenti vicini. Sostituirlo con un aumento dell’IVA e con l’introduzione immediata dell’aspettativa di vita per le pensioni (già prevista per il 2…013) è invece un grosso aggravio di spese per le famiglie più povere, proprio quelle che lei diceva di voler proteggere.
Scommetto che è contrario anche ad una richiesta di contributo a chi ha usufruito dello scudo fiscale. Ha un conflitto di interessi anche n questo caso?
Mi creda onorevole, rinunci a qualche migliaio di euro e salvaguardi la sua faccia di politico.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, presidente
I suoi estimatori mi sembrano leggermente in…cavolati! E non hanno torto! Ma vede, presidente, io non ce l’ho con lei e con quelli come lei… non è colpa vostra… da troppo tempo vivete in un olimpo che vi ha fatto perdere di vista il mondo sottostante, il popolo… quel popolo al quale andate poi a chiedere voti per restare chiusi nel vostro mondo dorato. Così non va! Lei ha detto:

“Spazzando via il contributo di solidarietà e salvaguardando quella platea di ceto medio che non ha niente a che fare con le grandi ricchezze. Se noi riteniamo una grande ricchezza un italiano che guadagna 4.000 euro o poco meno al mese, ha la moglie che non lavora e due figli a carico, abbiamo un’idea particolare del Paese».”

ma le sembra una cosa seria? Se il 70% degli Italiani avesse un reddito certo mensile di circa 4.000 euro si sentirebbe un Padreterno.
Allora io ora, proprio per non essere completamente distruttiva con la classe che lei così bene rappresenta, le faccio una proposta:
Voi avete un mandato di cinque anni per ogni elezione? ebbene, a turno, solo un anno su cinque, dovete andare, con le vostre famiglie, a fare i minatori nel Sulcis o in qualsiasi altra miniera, con la paga da minatori, senza poter fare alcun prelievo dai vostri conti… se le miniere risultassero chiuse, dovrebbero essere riaperte proprio per consentirvi questo tirocinio.
Per le signore della sua categoria propongo invece un anno da badante, magari in nero, con le stesse condizioni sopra esposte.
Vede, caro presidente, è solo così che non si perdono i contatti con la base elettorale, non facendo comizi “faziosamente” architettati, dipende da dove si trova e a chi deve parlare….
Una citoyenne

Riccardo Missagia
Riccardo Missagia
12 anni fa

Ma come onorevole Casini le quasi quasi definisce un poveraccio chi prende 4.000 euro al mese, provi a vivere con 1.050 euro
tra poco mia moglie finirà la mobilità e dato che a 53 anni non trova lavoro e nemmeno piglia la pensione a meno che non si paghi i contributi volontari (sempre sperando che il solito furbo non voglia ancora toccare le pensioni di anzianita) io mi ritroverò a vivere con questa con quella sopracitata favolosa cifra, cosa mi consiglia di fare per arrivare a fine mese, rubbare ? se li avessi io 4.000 euro al mese farei molta beneficenza mi creda.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa
mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

carissimi gaetano, riccardo, dario e andrea… riguardo alle vostre rimsotranze sul discorso delle famiglie, invito a leggere i link che ho postato nella risposta a Maurizio…

sono disponibile, poi, a parlarne qui con voi.
partendo dla presupposto che ogni cosa è migliorabile e che, purtroppo, la relatà ci impone qualche volta, delle scelte che non sono ottimali…

Patrizia
12 anni fa

Certo che sono molti 4000,00 euro al mese, ma non certo in italia, dove praticamente i servizi ai cittadini funzionano male o sono praticamente assenti, assistenza medica, scuole, asili, servizi pubblici,università, i soldi in italia si perdono tutti per strada ed ai cittadini arriva troppo poco, carichiamo i ceti medi, ma benissimo, tagli sociali a regioni e comuni ma benissimo, ma scusate cari signori ma chi dovrebbe far ripartire la ricrescita, chi dovrebbe far riprendere le aziende a produrre, i soliti straricchi che per loro la crisi è solo un articolo noioso nel giornale, se si continua a tartassare i ceti medi, chi comprerà articoli di prezzi medi o andrà in vacanze in località accessibili? Purtroppo questo governo sta difendendo la solita “casta dei ricconi”le solite vacanze su panfili, i soliti tour su porche e ferrari, niente è cambiato per loro e niente mai cambierà.
Chi lavora, chi produce di più, chi da lavoro, è giusto che guadagni di più e paghi di più, ma c’è un limite a tutto anche perchè i troppi grossi introiti dei nostri “big” hanno sempre qualche origine dubbia. Caro Presidente mi creda questa non è la solita demagogia, questa è la nuova e brutta realtà italiana, dove vince e governa chi è più ricco e corrotto, altro che le sanguina il cuore, i cuori sanguinano a noi, noi che non vediamo un futuro per nostri figli..
Quanto sarebbe stato meglio una patrimoniale su grandi rendite o aumentare l’iva di due punti. L’aumento dell’iva avrebbe portato introiti immediati nelle casse dello stato, si è vero alcuni prezzi sarebbero aumentati del 2% e non su beni di largo consumo come alimentari i quali hanno solo l’iva al 4% o altri pochi al 10%.Ma purtroppo questo governo non fa che aggiungere rovina alla rovina già esistente, forse ancora non si è toccano il basso, il signor berlusconi ci vuole rovinare e sicuramente ci riuscirà.

Gio
Gio
12 anni fa

il quoziente familiare dove è finito ?

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

per quanto riguarda la manovra, non c’è e quindi bisogna ringraqziare berlusconi.
nell’intervista mi sembra che casini parli abbastanza chiaramente di quoziente familiare.

Riccardo Missagia
Riccardo Missagia
12 anni fa

Sig, Pezzati ho letto i link da lei proposti, devo però dire che da bravi politici siete sempre piuttosto evasivi, non vi trovo nessuna risposta a quella che era la mia domanda e cioe come tirare a campare con quello che mi ritroverò quando mia moglie finirà la mobilità, una cosa non ho mai votato Lega non mi è mai stato simpatico Bossi ma se salverà le pensione non solo a casa mia lo voteremo ma faremo anche la tessera della Lega.

Luisella
Luisella
12 anni fa

I commenti negativi sono stati regolarmente pubblicati e me ne compiaccio. ( ma non avevo dubbi). Chiedo però al partito di ascoltare tutti: specialmente chi vive sulla propria pelle questa crisi.
Non è demagogia chiedere più giustizia e equità per chi è meno abbiente. Questo ceto medio, che è a rischio estinzione, è quello che ha sostenuto l’Italia fin’ ora. E ha tutto il diritto di protestare! Non stupiamoci se arriveremo allo scontro violento di questo passo. Non lo auspico ma lo temo.

Stefano Tassinari
Stefano Tassinari
12 anni fa

Sono fuori tema onorevole ma Le propongo comunque questo post.
Analisi centratissima di Galli della Loggia sui motivi che rendono impiccate le democrazie occidentali sempre più in balia della finanza. La democrazia alla lunga fallisce nel momento in cui promette l’impossibile e per mantenere le promesse è costretta ad indebitarsi. Tutto per quel maledetto consenso.
Con l’indebitamento a dismisura i mercati e con essi gli speculatori sono divenuti “gli effettivi padroni degli Stati e dei governi, in definitiva della società nel suo complesso. Il problema com’è chiaro non è nella finanza o nella speculazione: è nei deficit di bilancio di democrazie che non sanno essere che democrazie della spesa”.
Nella soluzione divergo però dal contributo di quello che ritengo uno dei migliori analisti in circolazione. Non bisogna trovare nuovi contenuti come Lui suggerisce, perché è troppo complicato, trovo che sia completamente sbagliato il criterio che attribuisce alle elezioni un’importanza incredibile, perché con il fatto che chi vince governa e chi perde va all’opposizione, non si elide il problema vero: il consenso. Gli schieramenti non devono rincorrere il consenso spesso bluffando. Per questo ci vuole un governo di larghe intese di medio periodo. Le elezioni e con esse il voto degli elettori devono diventare molto meno importanti.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

caro riccardo… a parte che non sono un politico (mai candidato e francamente neanche mi interessa), mi sembra doveroso dare alcune precisazioni.
Non credo che casini abbia voluto e voglia difendere chi prende 4000 euro rispetto a chi ne prende 1000 (mi creda capisco il problema molto bene, di chi non vede neanche i 2000 euro, figuriamoci i 4000).
Semplicemente ha sottolineato che in una famiglia monoreddito, in Italia, anche chi prende 4000 euro non può essere definito ricco (parliamo del solo stipendio, poi si può non lavorare e avere 30 case…) e quindi, per proprietà transitiva, a maggior ragione se uno prende meno di 4000 euro.
Detto ciò, la risposta al suo quesito si chiama “quoziente familiare”: rapportare lo stipendio ai componenti del nucleo familiare.
Se si quadagna 4000 euro e conq uesti soldi si mantengono 20 figli (esagero volutamente), si è più ricchi di un single che percepisce 1500 euro e non ha figli da mantenere?
A mio avviso no.
Ovviamente non si possono neanche tartassare i single, ma “ridare” qualcosa alle famiglie, questo si può fare.
nel suo caso, il quoziente familiare sarebbe la possibilità di accedere a sconti nelle tasse e ad avere servizi scontati o gratuiti (a parma si è fatto qualcosa di simile, se non erro).
Su Bossi: non mi esprimo perchè qualsiasi cosa io dica sarebbe “letta” come una difesa o un attacco di ufficio.
A mio avviso, Bossi ormai sta “sbracando” e dalla lega spesso sono venute proposte demagogiche che poi, al momento del dunque, sono state abbandonate.
ovviamente la difesa delle pensioni è una cosa assolutamente da perseguire, ma preferisco valutare su proposte concrete e non su proposte puramente velleitarie. Ad esempio, quando bossi dice ceh raddoppierà lo stipendi ofacendo unr egalo ai lavoratori, cosa fa??? semplicemente invece di dare il tfr alla fine della vita lavorativa (la famosa liquidazione), verrà data mese per mese… parliamo di circa il 7% in più nella busta paga. Questo è raddoppaire lo stipendio non direi…

Spero di essere stato un pò più chiaro.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, sig. Pezzati
Mi compiaccio con lei perchè non è un politico… allora potremmo definirlo “difensore d’ufficio”? Oppure lei è uno poverello con 4.000 euro mensili che difende, giustamente, il suo status?
Comunque il pres. Casini non si è attirato grandi simpatie con questa uscita, ne conviene anche lei?
Le faccio notare che l’ipotetico signore con 4.000 euro e gli ipotetici venti figli a carico farebbe bene a cerchiare di risparmiare per comprarsi qualche preservativo, non le pare?
Ma se l’ipotetico signore con 4.000 euro ne ha solo due di figli a carico, non dovrebbe lamentarsi e pagare ben volentieri, anche se, considerato l’esborso forzoso, non potrà mandare i suoi figlioletti nè alla Bocconi nè in un campus americano. Qualche sacrificio, suvvia!

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

sig.na citoyenne, con quello che scrive (soprattutto sul tema preservativo su cui per altro sono pienamente d’accordo) mi ha strappato ben più di un sorriso…
chapeau.

mi paicerebbe, anzi, che qualche volta inviasse alla redazione qualche suo commento sotto forma di articolo… chissà che non possa essere pubblicato e dare vita a qualche riflessione?
molto spesso le voci fuori dal coro sono ben più importanti degli “yes man” proprio perchè spingono a considerare altri punti di vista…

Stefano Tassinari
Stefano Tassinari
12 anni fa

Per Dio, onorevole, non si renda complice di questi ladri che ci stanno togliendo tutti i risparmi di una vita!!!

Maria
Maria
12 anni fa

E ridiamogli a parlare di quoziente familiare! Ma qualcuno me lo spieghi cosa si intende? Se non ho capito male famiglie, o persone sole che hanno i familiari a carico. In questo caso noi famiglie vedove ne siamo escluse poiché,percependo i miei 3 pargoli 2890 euro all’anno( limite per familiare a carico è di 2840 euro) sono ricchi e quindi si possono mantenere da soli.Io sono una single con tre figli iscritti all’università, percependo la mia quota pensione di reversibilità più il mio favoloso stipendio d’insegnante quando stilo il 730 non avendo detrazioni per i figli non de traendo le spese che sostengo per loro pago ogni anno allo stato tra IRPEF dovuta e acconto ben 4.000 euro. Se ho capito bene la mia situazione fiscale rimarrà invariata se non peggiorata. Lei Caro Onorevole si gode il giusto riposo in riva al mare con i suoi figlioli ,io con i miei 3 figli non ce lo possiamo permettere ,perché con uno stipendio decurtato di quasi la metà da luglio a novembre come faccio a pagare le loro spese universitarie ecc….A proposito la pensione di reversibilità non è una pensione sociale ma previdenziale( frutto dei contributi versati dal de cuis),il mio attuale 60% mi verrà decurtato in base alla tabella Dini appena perderò le loro quote. In più la Corte costituzionale, con la sentenza 18-27 maggio 1992, ,n. 232, ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 97, primo comma,nella parte in cui non determina la misura della retribuzione oltre la quale non compete la tredicesima mensilità. Per poter aver applicata questa sentenza dall’NPDAP devo rivolgermi ad un avvocato perché nessuna finanziaria ha recepito tale sentenza dal lontano 1992 e l’ha trasformata in legge. Per queste cose il Parlamento non ha tempo.

Giovanni Casaro
Giovanni Casaro
12 anni fa

Onorevole Casini, sono stupito della sua difesa a oltranza del contributo di solidarietà. Mi vengono 2 dubbi, o lei non sa cosa sono 90.000 € annui, o peggio lei fa parte di questi contribuenti e non è disponibile a condividere qualche euro con il 98% delle famiglie che invece vivono molto, ma molto al di sotto di questa cifra e che per questi si bisogna introdurre il quoziente familiare. Sono/siamo stanchi di questi doppi giochi, auspichiamo a breve un ricambio con persone nuove che, in silenzio e concretamente, lavorino a favore delle reali necessità dei cittadini. Il lavoro in primis.

Simone Matteoli
12 anni fa

Dovremmo smetere di parlare di reddito ma di indici come l’iSEE (ovviamente migliorato). Io sono contrario alle soglie intese come chi è sopra paga e chi è sotto non paga… sono la massima assurdità. E ovvio poi per me che tutto deve essere parametrizzato in base al numero di persone che sono dietro a quel reddito. La mia proposta strutturale: Sia x = indice ISEE- Allora la tua aliquota da pagare sarebbe:
Aliquota irpef = 15*(x/20000)^(1/2)
Questo sarebbe già un quoziente familiare: Con Isee 5000 aliquota tasse 7,50%, con ISEE 30000, aliquota del 18,37%, con 300000 il 58,09 %.
Ovviamente i parametri sarebbero da studiare insieme ma di mestiere non faccio il ministro dell’economia (mi basta rendere il concetto). Lui pensa ai bonus e su questa via per me è fuori strada!!!

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

si, ma si rischia di scaricare tutto il costo sui single o su chi ha una famiglia poco numerosa, magari per scelta.
capisco l’equità, ma si potrebbe anche rispondere che nessuno impone a qualcuno di fare 10 figli…

Grazia Boni
Grazia Boni
12 anni fa

Già, salviamo il ceto medio e a chi sta sotto al ceto medio chi ci pensa? Certo, facciamo la riforma delle pensioni come dice lei, così chi come me ha lavorato per tanti anni (nel settore privato) sia fuori che dentro casa, curando figli e genitori malati ( i nidi/asili comunali sono pieni dei figli di professionisti evasori, perciò con grossi sacrifici si va a quelli privati perchè non possiamo tenere i figli x strada) senza possibilità economica di avere aiuti di colf o similari, se la prende in tasca ancora una volta e, a meno di un anno dalla pensione e con un prepensionamento “spontaneo”, (si informi delle pressioni che le aziende private, anche grandi, attuano nei confronti dei dipendenti,specialmente noi donne perchè dopo i 50-55 anni non si è più graditi, nonostante la professionalità e l’impegno) rischia, in caso di riforma delle pensioni, a non percepire nè stipendio nè pensione per chissà quanti anni. E’ demagogico parlare dei costi della casta? Per me no, io ad oggi posso andare in pensione a 60 anni mentre un parlamentare dopo solo 5 anni di una legislatura. Cominciate da voi, a 360 gradi, e quando avrete fatto la vs parte, potrete parlare. Io ho una certezza, la mia pensione me la sono sudata e guadagnata (anche se saranno poco più di 1.000 euro, sa io non sono del ceto medio ma non per questo credo di dover rinunciare alla mia pensione) molto più dei parlamentari che sono stati in carica per qualche legislatura e che spesso non si presentano o scaldano solo il banco, godendo di privilegi vergognosi a cui, persone che sanno cosa è la dignità, avrebbero dovuto rinunciare già da un pezzo. Sarebbe ora che pagasse chi non ha mai pagato e politici che si rispettino dovrebbero impegnarsi perchè ciò avvenga.

Patrizia
12 anni fa

Qui sembra essersi scatenata una guerra tra chi guadagna i 4000,00 euro mensili e chi purtroppo ne guadagna meno, credo invece che il problema non sia questo, il nostro paese non può e non deve far scoppiare una rissa tra ceto medio e ceto basso. L’economia deve ripartire, in Italia le fabbriche devono riprendere a produrre e se impoveriamo il ceto medio, tra l’altro sui loro 4000,00 euro ci sono state già trattenute di oltre ed altri 3000,00 euro, chi farà ripartire l’economia? Il Presidente Casini sembra andare nella direzione giusta, nel chiedere l’abolizione delle provincie, aumentare l’iva dei beni non alimentari.Io aggiungerei fare una volta per tutte la riforma delle pensioni, è l’europa che ce lo chiede e la potente germania che ce lo chiede, se in Italia la maggiorparte degli schieramenti politici dei sindacati non la nominano neanche l’europa LO PRETENDE, lo vogliamo capire una volta per tutti che per non fare una riforma delle pensioni oggi rischiamo di non percepire la pensione domani, poi limitare gli sprechi, vendere alcuni beni dello stato e privatizzare, privatizzare, poi rivedere la casta degli avvocati, dei notai, dei commercialisti per far ripartire l’occupazione giovanile, insomma si può e si deve fare di più,per fare tutto questo però ci deve essere la volontà dei nostri politici loro per prima devono crederci, no alla divisione e agli insulti,alla difesa dei propri interessi e della propria casta, bisognerebbe guardare al nostro passato, alla ricostruzione subito dopo la guerra, l’Italia del dopoguerra non era certo migliore di oggi eppure uomini come De Gasperi ce l’hanno fatta, loro si che ci credevano.

grazia boni
grazia boni
12 anni fa

Sono esterrefatta dal commento di Patrizia… Le riforme fatte negli ultimi anni sulle pensioni sono state innumerevoli e se qualcosa nella previdenza ancora non funziona ciò significa che la classe politica italiana, tutta, non è in grado di fare le riforme ma solo di rattoppare qua e là quelle già esistenti, creando però ulteriori buchi. Non credo proprio che la ricetta x la salvezza dell’Italia sia la riforma delle pensioni: cominciamo invece dai privilegi della casta & Co, dalle consulenze d’oro, dagli evasori fiscali (vogliamo parlare dello scudo fiscale?), dall’ICI che la Chiesa non paga ecc. Perchè tutto questo non si fa? Eppure in Europa su questi argomenti si è fatto e tanto, ma evidentemente la sig.a Patrizia,avendo altri interessi da salvaguardare, non richiama l’Europa x questi argomenti e trova più comodo che si inizi dalle pensioni!!! Sì è vero, in condizioni come quelle attuali, si scatena la guerra tra i vari ceti ma siccome io non appartengo al ceto medio non vedo perchè ci debbano rimettere sempre quelli come me. Il giorno in cui saremo un paese che opera nel rispetto della giustizia sociale forse non sarà più così, ma per ora è solo un miraggio.

Patrizia
12 anni fa

Cara Grazia, credo che aldilà delle “esterrefatta” non ci sia una sola strada da percorrere per uscire dalla gravissima crisi che attanaglia il nostro paese,il risanamento non passa esclusivamente attraverso la lotta alla evasione o alla riduzione dei costi della politica che sicuramente deve esserci e non deve fare sconti a nessuno come invece questo governo sta facendo,ci sono molti altri settori in cui è necessario intervenire, quello che è stato fatto fino ad oggi sulle pensioni non è sufficiente, vorrei ricordarle che in Italia abbiamo due punti di Pil di spesa previdenziale in più dei Paesi europei , e questo costo lo vanno a pagare i giovani, è necessario rivedere le pensioni di anzianità, è necessario liberalizzare e privatizzare.
Il prelievo di solidarietà sul ceto medio aldilà delle mie e sue situazioni lavorative, (cerchiamo di non guardare il proprio orto ma di guardare oltre) rischia di aver una funzione depressiva superiore al previsto,la nuova imposta graverebbe soprattutto sui dirigenti
che ora sono tentati di trasferirsi all’estero “fuga dei cervelli”. In Francia a seguito della crisi sono stati supertassati i redditi superiori ai 500,00 euro, forse questo è esagerato.Per quanto riguarda la solita e vecchia battuta sulla chiesa e l’ICI,il tema di fondo sono le funzioni della struttura della chiesa. Non possiamo chiedere di pagare l’ici a strutture con grande interesse storico-artistico o a immobile che hanno funzioni di sostegno alla comunità, e mi creda in Italia sono molte, si non tutte ma comunque molte che danno sostegno agli ultimi, agli emarginati, anche in questo campo ci dovrebbe essere un equilibrio.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

cara patrizia, non sarei molto sicuro di quel che dici tu…

In base alle elaborazioni di Manageritalia sui dati del ministero dell’Economia, riferiti alle dichiarazioni dei redditi 2010, il 65% dei contribuenti è compreso nella fascia da 0 a 20.000 euro lordi annui, si tratta di oltre 27 milioni di persone. Seguono i redditi dai 20.000 ai 40.000, oltre 11 milioni, il 27,4% della platea dei contribuenti. Dai 40.000 ai 60.000 euro ci sono 1,7 milioni di persone, il 4,1% del totale. I redditi dai 60.000 agli 80.000 sono 602.188, l’1,5% del totale. Dagli 80.000 ai 100.000 euro lordi annui ci sono sono 284.602 contribuenti, lo 0,7%. Oltre 100.000 ci sono lo 0,9%.

Altro che 7%.

non si può dire che quindi questo è ceto medio o che si rischia di deprimere i consumi in italia…
semmai è giusto spostare la tassazione sui grandi patrimoni e su chi evade, come ha detto casini…



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