postato il 7 Gennaio 2010 | in "Elezioni, In evidenza, Politica"

“Non sarò il nuovo Prodi, ma il futuro è incerto”

Convegno“Pubblichiamo da Il Corriere della Sera”
di Paola di Caro
Al centro dell’attenzione da settimane, oggetto del desiderio di centrodestra e centrosinistra, ambito, corteggiato, blandito, perché quel 6,5% e rotti di cui è accreditato fanno gola, nonché la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Ma siccome Pier Ferdinando Casini è politico smagato, sa che le parole flautate di oggi possono diventare le accuse di domani e sa che la decisione dell`Udc di schierarsi in alcune regioni con il Pd, in altre con il Pdl, in altre di correre in solitudine, alla fine avrà un prezzo.
Che però non lo spaventa: «Tutti ci tirano da una parte o dall`altra, e inevitabilmente tutti saranno scontenti dell`esito finale. Lo so, mi dispiace, ma non è che, per fare contenti gli altri, possiamo cambiare una politica perla quale veniamo da 4 anni di sacrifici. E poi – aggiunge con un sorriso – se anche ci fossimo alleati in 14 regioni su 15 con il Pdl, non sarebbero stati contenti lo stesso… Come anche il centrosinistra: devono capire che non ci interessano formule alla Prodi, non vogliamo ricostruire l`Ulivo facendo la ciliegina moderata di uno schieramento in cui c`è tutto e il contrario di tutto».

Premessa essenziale per replicare con le parole più calibrate possibili all`accusa che gli muovono dalla maggioranza: Casini si agita tanto perché mira a fare il prossimo leader del centrosinistra…
«E` un ritornello che ormai ha stancato – quasi sbuffa lui -. Certo, si debbono rassegnare alla mia esistenza e non mi spieghino cosa pensano i miei elettori: mi hanno dato per morto molte volte, invece so- no qui, vivo e vegeto». Poi c`è il futuro, certo e «quello non posso prevederlo o teorizzarlo. Mi fanno ridere i soloni che vedono già scritti gli scenari dei prossimi anni. Il mondo va come va, e i politici sono in genere molto meno importanti di quello che credono».

Insomma, mai dire mai, sembra il refrain di un leader che ha sicuramente chiaro ciò che non va:
«La sinistra per come è oggi non può che preoccupare, così come il centrodestra, in preda ad una involuzione che spero venga corretta dall`infausto episodio della statuetta. Perché non è mica possibile che se ci si azzarda a criticare il governo si viene accusati di lesa maestà».

Il fatto però è che Casini, che pure ieri ha messo un punto fermo sulla sua scelta nel Lazio a favore della Polverini se la sua sfidante sarà la Bonino («Tra una donna che ha fondato un sindacato, è attenta al sociale, al quoziente familiare e un`altra per la quale abbiamo stima ma che è lontanissima da noi, non possiamo avere dubbi da che parte stare») e che si alleerà con il Pdl in Calabria e forse in Campania, sembra essersi sbilanciato verso il centrosinistra.
Lui nega: «Noi scegliamo i candidati, non le coalizioni. Vogliamo mantenere la nostra autonomia. Per questo al Nord la nostra scelta è di contrastare l`appalto di regioni cruciali come il Veneto e il Piemonte dato dal Pdl alla Lega, e il sostegno alla Bresso può nascere in questa ottica. In Puglia – dove abbiamo avviato un esperimento importante con il Pd -, pensiamo sia giusto andare avanti e sostenere Boccia, che è più moderato di me e Buttiglione…».

Però, è l`altra obiezione che si muove a Casini, i candidati del Pdl che l`Udc appoggerà sono stranamente finiani…
«No, per favore, con questa storia del “sub-governo” Fini-Casini io ho già dato, pagando pure un prezzo abbastanza alto… Nei problemi tra Fini e Berlusconi non metto bocca. Poi certo, posso dire che non mi piace un Pdl dove la golden share è della Lega e la linea la dà Feltri? Il quale peraltro può dire di me quello che vuole, viva la libertà di stampa!». Insomma «per Fini ho stima, ma non voglio creargli più guai di quelli che già ha in casa, quindi mi astengo dai commenti».

Magari è per questo atteggiamento che Berlusconi – dicono – non si fida più di lui, accusandolo di non averlo sostenuto dopo il Lodo Alfano:
«In nessun Paese del mondo si trova un partito di opposizione che, con i problemi che ha il nostro premier, propone una legge per il legittimo impedimento come abbiamo fatto noi..Altro che anti-berlusconismo…».

E perché l`avete fatto?
«Perché l`Italia non può andare a rotoli e rimanere inchiodata dopo 15 anni al problema del rapporto tra Berlusconi e i giudici».

4 Commenti
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Paolo
Paolo
14 anni fa

…..sono parole e scelte sagge di un capo di partito che guarda al futuro e al bene della Nazione con responsabilità.

ROSARIO
ROSARIO
14 anni fa

Sono pienamente d’accordo ormai le alleanze devono esprimere solo la volontà di governare con la “G” maiuscola il Paese ed ha ragione il Presidente quando dice basta con le storielle, il Paese è stufo di falsi profeti e di partiti dove non c’è dialogo ed intese, Casini non si sta agitando affatto per diventare il leader del centro Sinistra, Casini sta esoprimendo solo l’idee giuste per governare, con la semplicità che gli consente il ruolo ed innanzi tutto mette in prima luce la democrazia del diagolo con il rispetto dei ruoli anche con i componenti della sua segreteria infatti quando nell’intervista che ha fatto a TG1 delegava Cesa per la regone era un segno di rispetto e democratico verso Cesa.
Ciao a tutti

Gino
14 anni fa

Uno statista non guarda al presente ma al futuro (A. De Gasperi), la nostra linea è chiara: questo sistema che premia Di Pietro e la Lega non ha prodotto risultati apprezzabili per il paese è ora di derubricarlo.
Il nostro leader va in quella direzione e merita tutto l’appoggio possibile, quindi Pier avanti tutta!!
Un abbraccio

jon
jon
14 anni fa

Parole importanti per un leader, sempre più Casini stà prendendo attò di ciò. Bisogna guardare si al presente, ma bisogna pensare a quello che verrà, a partire dall’economia fino allo sviluppo della società…Bravo Presidente



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