Manovra confusa e pasticciata, si rischia baratro
La Manovra appare sempre più confusa e pasticciata e si preoccupa non tanto delle riforme strutturali che servirebbero al Paese, quanto di fare subito cassa nel modo più semplice: mettendo le mani nelle tasche dei cittadini.
Il richiamo del capo dello Stato ad un clima di collaborazione ormai è disatteso dai tentativi nella maggioranza di trovare la quadra al suo interno. Se non ci si pone la questione delle cose da fare, e non quella delle cose che portano voti, andremo sempre più verso il baratro.
Nonostante la chiusura di fatto della maggioranza riteniamo che venga prima il Paese delle nostre beghe. Percio’ cercheremo di migliorare la Manovra, anche se gravata da un peccato originale che peggiora andando avanti.
Pier Ferdinando
Tutti gli interventi del Presidente Casini e dell’UDC:
[Casini Intervento Confrenza Stampa Terzo Polo 29.08]-> http://youtu.be/vsJ6gajgGMg?hd=1
[D’Alia Intervento Confrenza Stampa Terzo Polo 29.08]-> http://youtu.be/grUbQfmyfqQ?hd=1
[Galletti Intervento Confrenza Stampa Terzo Polo 29.08]-> http://youtu.be/poE2tgi_XL4?hd=1
[Casini TG1 29.08]-> http://youtu.be/9dHB4iMl8ds?hd=1
[Casini TG3 29.08]-> http://youtu.be/WxC0uV8u9cE?hd=1
[Casini SkyTG24 29.08]-> http://youtu.be/Bf_BWhwjjYg?hd=1
Le chiedo cosa ne pensa dell’ultima proposta di eliminare dal computo dell’anzianità gli anni di servizio di leva obbligatorio per coloro che sono stati costretti a servire questo Stato, non potendo contare sulle raccomandazioni per evitarlo, e quindi perdendo la possibilità di lavorare subito dopo la laurea come hanno fatto molti altri.
Chiedo simile parere per gli anni di laurea già riscattati (e quindi pagati) essendo anche loro anni di lavoro e per di più non retribuiti. Idem per gli anni di Master ed altri corsi di specializzazione.
Rimanendo in attesa di una risposta, ringrazio anticipatamente e cordiali saluti.
Antonino Nuccio
La casta si è salvata!
Prima o poi taglieranno il numero dei parlamentari, prima o poi toglieranno di mezzo le province, prima o poi accorperanno i piccoli comuni, prima o poi le tasse le pagheranno tutti… prima o poi! Per adesso si continua a spremere i soliti noti!!! Dietro front – e come presto vedremo l’espressione in gergo militare non è casuale – sull’aumento dell’iva, che non ci sarà, la supertassa, che salterà… e il contributo di solidarietà? E’ andato a farsi benedire anche quello! Rimarrà solo a carico dei membri del Parlamento, un mero gesto simbolico. In realtà il contributo toccherà soltanto una minima parte dell’indennità parlamentare nel suo complesso! La casta si è salvata! E sul capitolo pensioni, che sembrava ormai dato per stralciato, il compromesso è stato trovato nel mantenimento dell’attuale regime previdenziale già previsto per coloro che abbiano maturato quarant’anni di contributi con esclusione dei periodi relativi al “percorso di laurea” e al “servizio militare” che rimangono comunque utili ai fini del calcolo della pensione, ma non per il raggiungimento del quarantesimo anno di età lavorativa: le pensioni verranno quindi calcolate in base agli effettivi anni di lavoro! Come al solito e come si conviene ad ogni libera democrazia elettiva, si cambiano le regole del gioco in corso d’opera! Passi per il riscatto della laurea, libera scelta di ognuno di noi conseguirla, prima, e chiederne il riscatto, poi, ma disconoscere il servizio militare… è una vera e propria ingiustizia! Ma occorrono i soldi per salvare la Patria e allora si vanno a prendere da chi la Patria l’ha servita! Con l’esclusione dell’anno di servizio militare dai 40 anni necessari per accedere alla pensione di anzianità senza requisiti anagrafici, di fatto si ritarda l’uscita dal lavoro per circa 80 mila uomini con un risparmio a regime per le casse dello Stato che dovrebbe variare tra uno e 1,5 miliardi. Così lo Stato italiano fa cassa e ringrazia chi ha speso un anno della propria vita a servirlo. Così la Repubblica Italiana dopo la leva obbligatoria, da il suo ben servito a quei poveri ‘fessi’ che hanno obbedito alla Costituzione mettendosi al servizio dello Stato per un anno intero della loro vita sottraendolo allo studio, alla famiglia, agli affetti più cari, al lavoro, allo sport, alla gioventù!!! Obtorto collo, passi per i il risactto della laurea, libera scelta non imposta da nessuno, vale, però, la pena ricordare che nessun cittadino italiano ha mai chiesto volontariamente di servire la Patria, anzi chi ha potuto, chi aveva le giuste conoscenze si è imboscato disertando la chiamata alle armi! Ma quando c’è da far cassa, ormai è prassi consolidata, si va sempre ad attingere dai più “deboli”! Secondo stime attendibili, infatti, sui circa 134 mila lavoratori Inps ritirati nel 2010 in anticipo rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia (65 anni) grazie alle regole sulle pensioni di anzianità più della metà lo ha fatto grazie al requisito dei 40 anni di contributi. L’età media per l’uscita dei 174 mila pensionati di anzianità (39 mila sono donne), infatti, è stata nel 2010 di 58,3 anni (secondo l’ultima relazione annuale Inps) quindi è presumibile che la gran parte sia uscita grazie ai 40 anni di contributi e senza tenere conto dell’età e non al doppio requisito contributivo e anagrafico (nel 2010 era per i dipendenti 60 anni più 35 di contributi o 59 anni e 36 di contributi). È ipotizzabile che oltre la metà dei pensionati di anzianità (circa 134 mila nel 2010, anno però con un dato boom a fronte del 2009 e 2011) abbia cominciato a lavorare molto presto utilizzando per arrivare ai 40 anni anche l’anno di servizio militare. Per circa 80 mila persone quindi si potrebbe prospettare un rinvio dell’uscita dal lavoro con la necessità di calcolare solo gli anni effettivi di servizio escludendo l’anno riservato al servizio militare prestato durante il lavoro. Anno questo (come d’altra parte quelli di università eventualmente riscattati) che sarà però considerato sul fronte contributivo quando si tratterà di calcolare l’importo della pensione. Il risparmio per le casse dello Stato a regime potrebbe superare il miliardo. Se infatti si considera una pensione di anzianità media di poco meno di 20 mila euro l’anno per circa 80 mila lavoratori bloccati per un anno, il risparmio che si potrebbe ottenere con l’esclusione del servizio militare nel calcolo degli anni di servizio necessari alla pensione di anzianità con 40 anni di contributi potrebbe arrivare a regime, intorno al 2014 a 1-1,5 miliardi. Insomma i conti tornano e ogni accordo politico è possibile quando si tratta di farlo sulla nostra pelle!
A proposito di soppressione delle Provincie perchè non viene fatta un’analisi comparata con altri Stati europei? Segnalo che la Francia ha la seguente divisione amministrativa:
22 Regioni,
95 dipartimenti,
329 arrondissement,
3879 cantoni,
36568 Comuni!
Credo quindi che l’abolizione delle Provincie di cui sia parla sia soltanto un falso problema che non apporta alcun miglioramento sostanziale ai costi dell’ apparato pubblico ma che al contrario renderà più farragginosa l’articolazione amministrativa.
Credo invece sia necessario rivedere il complesso degli ordinamenti e dei regolamenti per poter armonizzare e snellire il porocesso decisionale ai vari levelli.
Un saluto.
Giorgio Rosati.
per festaggiare la specificità da poco concessa
http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITLDE77T0MY20110830
grazie
Che schifezza.
Tra qualche giorno arriverà Napolitano che dirà: “E’ il momento della coesione, occorre essere uniti, procedere insieme…”.
Sono contento che alla fine abbiano fatto da soli, sennò passava per la manovra dell’Udc. Si è salvato, onorevole, per il rotto della cuffia.
Abbiate rispetto x chi ha lavorato tutta una vita …e ha sacrificato per laurearsi…Eliminate la norma per riscatti universitari e anno di militare!
La povera gente che li ha riscattati poteva dare una mano ai figli per comprare una casa invece di regalarli al governo.
FATE QUALCOSA NON SONO NORME DA PAESE CIVILE ….ammazzano la cultura
daniele vorrei precisare una cosa: la laurea e il servizio militare non contano per il conteggio dei 40 anni contributivi, ma contano per calcolo dell’entita della pensione mensile…
insomma, servono 40 anni senza laurea per al pensione, ma poi, per il calcolo dell’importo mensile, è come se fossero 44 anni…
spero di avere chiarito l’arcano
Sono fortemente preoccupata per quello che intende fare Casini, riguardo le pensioni.
Chiedo a lui e a chi pensa di muoversi in questo senso, di tenere conto di coloro che, alla soglia dei 40 anni di lavoro, vedono
questa soglia spostarsi sempre più in là, come un miraggio! NON E’
GIUSTO! Se le riforme vanno fatte, deve però essere tenuto conto di
come è andata finora e NON PENALIZZARE ANCORA UNA VOLTA questi lavoratori.
giusto, sig.ra sala, meglio un aumento dell’IVA che significa una diminuzione del potere d’acquisto….
se l’iva aumenta, per fare la spesa, spenderemo di più…. dove è il guadagno quindi???