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Da donna e madre vorrei tanto che le sigg.re della politica del popolo delle libertà invece di urlare “sono le solite donne di sinistra” riflettessero un’attimo sulla lettera di suor Eugenia Bonetti, Una lettera forte, dove il nome del presidente del Consiglio Berlusconi non compare mai e che tuttavia non lascia dubbi su quali siano le circostanze che l’hanno sollecitata. «Sono sconcertata nell’assistere come da ville del potere alcuni rappresentanti del governo, eletti per cercare e fare unicamente il bene per il nostro Paese, offendano, umilino e deturpino l’immagine della donna. Inquieta veder esercitare un potere in maniera così sfacciata e arrogante, che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento».Continua poi «Dove sono gli uomini, dove sono i maschi? – si chiede – poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti. Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia»
Gentili signore imparate da questa donna dove il fascino di essere donna non si ferma solo al sex appeal importantissimo per la Minetti e per voi care signore del p.d.l., aprite gli occhi e vergognatevi di chi continuate a difendere, siete anche voi donne e non oggetti o mezzi di scambio.
Gentile Patrizia,
grazie del suo intervento e grazie per averci ricordato la lettera di suor Eugenia!
Cordialmente