Tutti i post della categoria: Rassegna stampa

Rassegna stampa, 13 settembre ’12

postato il 13 Settembre 2012
Pier Ferdinando Casini va dritto all’attacco e affonda Pd e Sel: come si può pensare di andare al governo con chi propone referendum abrogativi delle importanti leggi Fornero, che proprio il Pd ha votato e sostenuto in Parlamento? Questo significa proseguire l’Agenda Monti: andare avanti, migliore e accentuare se necessario, non certo smontare e tornare indietro (ed è lo stesso concetto che il Premier ha ripetuto al WP, leggete Repubblica). Su questa strada continuiamo a raccogliere consensi e sostegno: per Mania, sempre su Rep, il ministro Passera avrebbe già scelto di sostenere il nostro progetto, mentre Olivero della ACLI conferma quanto aveva detto a Chianciano e assicura il suo supporto.

Casini incalza Bersani: Niente accordi con Sel. (Carlo Bertini, La Stampa)

Preferenze e no a Vendola. Casini, doppio affondo sul Pd. (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

Monti: Ancora premier? Non ci ho pensato, ma sono preoccupato per le riforme. (Francesco Bei, la Repubblica)

E Passera ha già scelto il suo dopo: Quella di Casini è la strada giusta. (Roberto Mania, la Repubblica)

Elettori cattolici incerti tra astensione e Monti-bis. (Francesco Riccardi, Avvenire)

Cattolici fluidi aspettando la Cosa. (Fabrizia Bagozzi, Europa)

Olivero (Acli): Attenti al grillismo bianco. (Angelo Picariello, Avvenire)

La difesa non basta (Carlo Casini, Avvenire)

L’amico americano che capiva gli arabi. (Guido Olimpio, Corriere della Sera) 

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Rassegna stampa, 10 Settembre ’12

postato il 10 Settembre 2012
Ieri grande discorso di Pier Ferdinando Casini, a conclusione dell’edizione annuale di Chianciano. Il nostro leader ha rilanciato l’idea di una Lista per l’Italia, che raccolga tutti coloro che sostengono la necessità di continuare sulla strada tracciata dal Premier Monti, senza dubbi o tentennamenti. “Dopo Monti c’è Monti”, ha detto: e quando si dice “Monti” non ci riferisce solo alla persona fisica del premier (il cui contributo personale sarà in ogni caso imprescindibile e irrinunciabile, si tranquillizzi Alfano) ma soprattutto all’Agenda che ha messo in campo, attraverso la quale vogliamo modernizzare questo Paese, restituendolo alla dignità che merita. Da non perdere il retroscena di Amedeo La Mattina, su La Stampa, che racconta dell’incontro ristretto che Casini ha avuto con i principali dirigenti Udc: a loro ha ricordato che “qui ora si pedala, mettiamoci in gioco, non si può tenere bloccato il tappo altrimenti saranno gli altri a farlo saltare” e che quindi non ci sono spazi per maldipancia, dubbi o resistenze. Abbiamo tolto il nome Casini dal simbolo, e lo abbiamo fatto per ricordare che questo non è il partito di qualche singolo, ma una realtà collettiva che crescerà, presto (come del resto sottolinea Olivero, sul Messaggero).

Casini lancia la lista per l’Italia: Dopo Monti c’è Monti. (Mario Ajello, il Messaggero)

Casini: Monti-bis. Alfano non ci sta: allora si candidi. (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera)

Casini insiste. per me dopo Monti c’è Monti. (Silvio Buzzanca, la Repubblica)

Casini striglia i mal di pancia Udc. (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Ichino: E’ uno sbaglio voler archiviare Monti. (Maria Paola Milanesio, il Mattino)

Anticorruzione, la Severino: Vale dal 2 al 4% del reddito. (Grazia Longo, La Stampa)

Olivero, Acli: cattolici tentati dal non voto questa offerta può contrastare la disaffezione. (il Messaggero)

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Rassegna stampa, 9 Settembre ’12

postato il 9 Settembre 2012

Grandissima giornata ieri a Chianciano. Tanti ospiti, molti big, forti applausi. Attenzioni e soddisfazione soprattutto per l’intervento di Emma Marcegaglia, che la platea ieri ha accolto come una di famiglia, mentre i giornali di oggi la incoronano addirittura “regina Udc” (Guerzoni sul Corriere). L’ex Presidente di Confindustria ha spiegato che le nostre strade sono destinate ad incontrarsi, perché il cammino che abbiamo tracciato è quello che serve all’Italia. Grande accoglienza anche per i ministri del Governo Monti, in primis per il responsabile dello sviluppo economico, Corrado Passera, per il senatore Pisanu e il Presidente della Camera, Fini.

Marcegaglia regina Udc: andate avanti, sarò con voi. (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

L’Udc lancia la Marcegaglia e Passera. (Silvio Buzzanca, la Repubblica)

Casini e il partito del bis. (Francesco Bei, la Repubblica)

L’Udc spinge il Monti-bis. (Andrea Gagliardi, il Sole 24 Ore)

Italia: l’Udc si allea con la società civile. (Angelo Picariello)

La Marcegaglia abbraccia l’Udc. (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Lista Italia, Marcegaglia: sarò con voi e saremo in tanti. (Carlo Fusi, il Messaggero)

I 400 ragazzi del web Solo veri tweet, niente filtri. (QN)

Il Cavaliere non rinuncia a «Italia». I marchi ci sono già. (Tommaso Labate, Corriere della Sera)

Silvio furibondo per il nome rubato. (Salvatore Dama, Libero)

Che fai mi cacci?: L’allergia al dissenso. (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Per l’Europa o contro la scelta è questa. (Eugenio Scalfari, la Repubblica)

Dall’estrema destra xenofoba al Cavaliere nostalgico della lira ecco tutti i nemici dell’Europa. (Andrea Tarquini, la Repubblica)

Gli studenti meritano i migliori insegnanti. (Roger Abravanel, Corriere della Sera)

Senza nuove riforme non basta l’aiuto della Bce. (Enrico Cisnetto, il Messaggero)

Severino- stroncare la tratta di migranti nei Paesi d’origine. (Paola Severino, Corriere della Sera)

 

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Rassegna stampa, 8 settembre ’12

postato il 8 Settembre 2012
Rassegna stampa ricchissima, quella di stamattina. La prima giornata di Chianciano (per chi se la fosse persa, qui c’è il nostro storify con gli highlights migliori) ha avuto un forte eco mediatico, specialmente per la decisione di sostituire “Casini” con “Italia” nella parte alta del simbolo: Verdarami sul Corriere spiega infatti che ora la partita in vista delle prossime elezioni è davvero cominciata, come sottolineano anche il sondaggista Amadori sul Messaggero (è una scelta che trasmette sicurezza e che consacra la nostra aspirazione a essere partito di governo e di maggioranza) e Pigi Battista (che plaude alla scelta, finalmente ci si può dire patriottici senza essere tacciati di nazionalismo). Chi ne fa, direttamente e per primo, le spese è senza dubbio Berlusconi, che per mesi aveva pensato di rottamare il Pdl e richiamarsi di nuovo al concetto di “Italia”: Ajello, sempre sul Messaggero, racconta lo spiazzamento nel centrodestra a seguito della notizia (con l’ammonimento di Ghisleri, sondaggista di fiducia del Cavaliere: i doppioni distraggono). Da non perdere, poi, l’intervento di Monti ieri alla Fiera del Levante (è la prima volta, dal 2009, che un Premier torna lì) che si è rivolto alle imprese, ricordando che “soldi pubblici pompati in un tubo” non servono allo sviluppo e che bisogna continuare sulla strada delle riforme e del consolidamento del Paese (e non è un caso, scrive Franco sul Corriere, che soffino venti sempre più forti nella direzione di un Monti-bis: specie da quell’Europa che ha finalmente battuto un colpo, come ricorda Cascioli su Europa).

Casini: via il nome, ecco il nuovo centro (Angelo Picariello, Avvenire)

Casini cambia simbolo. La partita è cominciata (Francesco Verderami, Corriere)

Via il nome dal simbolo. Casini prepara la lista Monti (Amedeo La Mattina, La Stampa)

L’Udc cambia: Italia nel simbolo (Andrea Garibaldi, Corriere)

Berlusconi spiazzato, il Pdl dovrà cercare un altro logo (Mario Ajello, Il Messaggero)

Amadori: una scelta che trasmette sicurezza (Il Messaggero)

Olivero: “Insieme possiamo migliorare la politica” (Franco Insardà, Liberal)

Se in politica ritorna quella Patria che per anni non si doveva nominare (Pierluigi Battista, Corriere)

Monti: “Soldi pubblici pompati in un tubo non vi servono” (Fabio Martini, La Stampa)

Monti promosso, per l’81% serve il bis (Chiara Di Cristofaro, Sole24Ore)

Il premier: approvare la legge anti-corruzione (Silvio Buzzanca, la Repubblica)

Sospinto dall’Europa cresce per il partito che punta su Monti (Massimo Franco, Corriere)

Effetto SuperMario sul voto (Raffaella Cascioli, Europa)

Insieme per dare lavoro ai giovani, ambasciatori dell’idea europea (Elsa Fornerno e Ursula Von Der Leyen, Corriere)

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Rassegna stampa, 4 Settembre ’12

postato il 4 Settembre 2012
Mentre il Governo Monti lavora alla fase 2 (leggete, in fondo, il dossier di articoli sulla crescita che vi abbiamo selezionato), i partiti cominciano a fare i conti con gli “scenari di primavera” (come spiega Massimo Franco sul Corriere), a partire dalla riforma della legge elettorale (ancora per aria, da segnalare il richiamo, forte, di Casini sulla necessità di fare gli “accordi alla luce del sole”): su questo punto da leggere anche La Mattina, su La Stampa, che spiega come lo spettro dello stallo (lo stesso che condusse alla fine al Porcellum) sembra pronto a rimaterializzarsi sulla scena. Ma la legge elettorale non è l’unica riforma che “conta”: prima di tutto viene quella sulla Giustizia; oggi, sul Messaggero, intervista a Roberto Rao che spiega bene quali sono i punti sul tavolo e qual è la nostra ricetta: bisogna portare tutto in Aula (anticorruzione, intercettazioni, responsabilità civile e carceri) e trovare una mediazione – alta – direttamente sul campo.

Gli scenari di primavera devono fare i conti con la riforma che non c’è. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Riecco lo spettro dello stallo. Legge elettorale nel caos i partiti fermi al Porcellum. (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Rao: L’accordo è possibile se si affrontano tutte le riforme. (il Messaggero)

Ogni promessa non sia debito. (Francesco Giavazzi, Corriere della Sera)

Produttività e crescita. La strada a ostacoli tra le diverse ricette. (Antonella Baccaro, Corriere della Sera)

I giovani e il lavoro che forse c’è. (Giuliano Cazzola, il Sole 24 Ore)

Pronta Todi 2 tra dubbi e attese. E nel programma non c’è Bagnasco. (M. Antonietta Calabrò, Corriere della Sera)

Dagli insulti alla paura il cortocircuito di Grillo. (Francesco Merlo, la Repubblica)

Perché Napolitano è nel mirino. (Federico Orlando, Europa)

La ricerca di vie di riconciliazione. Il grande lascito del cardinale Martini. (Angelo Scola, Corriere della Sera)

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