postato il 18 Dicembre 2011 | in "Economia, Interventi, Politica"

Casini: «Governo più forte premier avanti fino al 2013»

L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Alberto Gentili

«Quei cento voti in meno alla Camera fanno chiarezza. Ora il governo è più forte». Pier Ferdinando Casini preferisce guardare al « bicchiere mezzo pieno». E scommette sulla durata «fino alla primavera del 2013» di Mario Monti a palazzo Chigi.

Non peccherà d’ottimismo? Berlusconi ha detto che non sa quanto Monti durerà e Bersani ha sostenuto che l’orizzonte del Pd sono le elezioni. Segnali poco incoraggianti, non crede?
«Io sostengo che è stato un miracolo, un vero miracolo, essere riusciti a passare nel giro di venti giorni dalla contrapposizione più esasperata tra Berlusconi e Bersani, al fatto che ormai da diverse votazioni si sommino in Parlamento i voti di Pdl e Pd. Poi è naturale che alcuni esponenti manifestino mal di pancia».

Però i distinguo ci sono e Monti ci deve fare i conti.
«Ce li facciamo pure noi e ce li faremo. Ma vedo Monti solido e forte fino alla fine della legislatura. Nessuno può permettersi di staccare la spina a questo governo: l’effetto sarebbe chiaro, chi ne sarebbe responsabile avrebbe su di sé il marchio dell’irresponsabilità. Abbiamo da collocare miliardi e miliardi di titoli di Stato e se non convinciamo gli investitori della serietà dei nostri propositi, non ci salveremo. A quel punto tutto sarò ben peggio di ciò che oggi può essere ipotizzato: precipiteremmo verso la bancarotta, vanificando i sacrifici che stiamo compiendo».

Venerdì ha avuto un colloquio con il premier, cosa vi siete detti?
«Abbiamo parlato della necessità di andare avanti con le liberalizzazioni. Monti mi ha confermato la volontà di farlo: non saranno i veti delle lobby a paralizzarlo. Ha un’esperienza forte, come commissario europeo ha sfidato i monopoli dei giganti americani, non si fa certo impressionare dalle corporazioni nostrane».

Però tutto deve passare per il Parlamento: ce lo vede il Pdl votare la liberalizzazione di farmaci, tassisti, professionisti?
«Chi si chiamerà fuori dal tentativo di salvare il Paese sarà responsabile di tutto ciò che poi accadrà. Non credo che un centrodestra seno possa dire no alle liberalizzazioni: quel no significherebbe favorire rendite e monopoli e voltare le spalle ai consumatori e ai cittadini».

E il Pd? Bersani ha detto chiaramente che l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori non va toccato.
«Il Pd di sforzi già ne ha fatti tanti e significativi. Sono convinto che ne potrà fare alta, soprattutto tenendo presente che oggi in Italia abbiamo il mercato del lavoro più rigido e i salari più bassi d’Europa. C’è qualcosa che non funziona. Forse è il caso di preoccuparsi di alzare i salari e di favorire la concorrenza con regole più flessibili».

Ce l’ha un’idea per garantire un sostegno più convinto al governo da parte dell’acronimo Abc, Alfano, Bersani, Casini?
«Noi tre ci sentiamo, collaboriamo abitualmente, abbiamo un ottimo rapporto personale. Fermo restando che probabilmente andremo divisi alle elezioni. Ma rispetto agli altri due, ad A e B, io aggiungo che non credo che tra un anno e mezzo verranno meno le ragioni costitutive di una collaborazione. Perché è molto difficile che in 18 mesi Monti, nonostante le sue grandi qualità e capacità, possa risolvere tutti i problemi del Paese».

Traduzione: alle elezioni divisi, ma poi uniti in una legislatura costituente?
«Sono anni che dico che bisogna pacificare l’Italia, occorre ricostruire un tessuto di unità nazionale perché il Paese sta andando a fondo. Sono stato irriso, ma i fatti mi danno ragione. E adesso sostengo che in questi mesi si possono gettare le basi per una legislatura costituente. Noi, Abc, sul piano parlamentare abbiamo tante cose da fare mentre il governo lavora alle riforme economico-sociali: i partiti devono andare avanti sul tavolo della riforma del bicameralismo, del taglio dei parlamentari, dei nuovi regolamenti. Si attende dalla politica la capacità di auto-riformarsi e se non ci riusciremo sarà un fallimento per tutti. E’ in gioco la nostra credibilità».

Cento voti in meno rendono il governo più debole o più credibile?
«Rendono Monti più forte, decisamente più forte. Chi si era imbarcato per tatticismo o furberia, ma non credeva al governo, ha fatto un passo indietro. E’ meglio che alle prime difficoltà sia emerso con chiarezza che c’è chi decide di metterci la faccia e di perdere dei voti pur di evitare la bancarotta del Paese e chi, invece, insegue la strada più semplice del populismo e della demagogia. Ma ciò sta già creando disagio nel gruppo dell’Idv. E la Lega, dopo essere stata 8 degli ultimi 10 anni al governo, non è certo credibile nella sua protesta».

Lo sgretolamento delle alleanza Pd-Idv e Pdl-Lega cosa le fa venire in mente?
«Che le vecchie coalizioni hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza di fronte ai problemi drammatici del Paese. E sono Idv e Lega, con il loro atteggiamento, a certificare il fallimento del bipolarismo così come era stato congegnato».

Quale sarà l’epilogo? Monti candidato del Terzo Polo?
«Oggi candidare Monti a qualsiasi cosa è inutile e dannoso. Ha un lavoro importante da fare, lasciamolo fare, non tiriamolo per la giacca. Non evoco e non chiamo Monti perché non intendo indebolirlo o danneggiarlo. Il Terzo Polo pensa a vincere a prescindere dai nomi. C’è un fermento forte che vede Rutelli, Fmi ed io promotori di una cosa che sarà più grande e più alta dell’attuale Terzo Polo, aperta alle forze dell’associazionismo cattolico, alla società civile di cui alcuni ministri sono espressione».

Ma davvero lei non si alleerà con nessuno?
«E’ prevedibile che andremo al voto da soli. Ma da come si sosterrà il governo Monti, dalla solidarietà che potrà maturare in questo percorso parlamentare, potranno venire delle novità».

Molto dipenderà anche dalla legge elettorale.
«Aspettiamo di vedere se la Consulta ammette il referendum. Se il quesito sarà accettato aspetteremo il responso dei cittadini, se non sarà ammesso riformeremo la legge per avvicinare la politica alla gente. La mia preferenza per il sistema alla tedesca è antica. Ma non impongo la mia idea a nessuno: le intese si trovano a mezza strada».

La partita per la salvezza dell’Italia non si gioca solo da noi, decisivo è anche ciò che accade nella governance europea.
«Esatto, l’altro problema sono le tempeste valutarie. Per fortuna abbiamo recuperato credito per parlare in Europa, finora eravamo afoni a causa della nostra scarsa credibilità. Il compito di Monti è mettere sul tappeto una riforma dell’Unione: una moneta unica non si regge senza un coordinamento serio delle politiche fiscali ed economiche. E prima o poi si dovrà affrontare il nodo delle emissioni degli eurobond, ma solo dopo un’omologazione delle politiche economiche e fiscali. Prima la Germania non potrà mai accettare».

Monti un miracolo è riuscito a farlo davvero, ha ricompattato i sindacati: il suo amico Bonanni ha; detto che sembra che la manovra l’abbia scritta suo zio.
«Bonanni è un grande sindacalista che ha dimostrato di essere riformista davvero. E’ giusto adesso effe ci sia una dialettica forte con il governo e che il governo non si faccia paralizzare dalla concertazione intesa come diritto di veto».

Venerdì ha parlato con Berlusconi nell’aula della Camera. Cosa vi siete detti?
«Abbiamo scherzato, come non facevamo da tempo. Oggi che vedo sempre più forti i detrattori di Berlusconi, coloro che dopo averlo sostenuto acriticamente ne scorgono tutti i difetti, non ho problemi a chiacchierare con lui. L’ho combattuto quand’era forte a viso aperto. E poi adesso siamo alleati, sosteniamo lo stesso governo».

Cosa ne pensa dell’intervento del cardinal Bagnasco?
«Bagnasco e i vertici della Chiesa hanno dimostrato grande coraggio nell’affrontare terni scottanti come quelli della pedofilia, denunciando la sporcizia e annunciando tolleranza zero. E anche sull’Ici non si sono nascosti, dimostrando che la Chiesa è una grande risorsa per la nazione italiana. Parliamoci chiaro: un certo laicismo di ritorno ha ormai stancato tutte le persone serie. Dobbiamo essere grati alla Chiesa per l’opera di supplenza che fa nella solidarietà ai più deboli. Altro che privilegi!».

7 Commenti
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Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Caro GENTILI del Messaggero :
continuando a fare queste interviste per il suo giornale, e permettendo a Casini di fare inefabbibili divinazioni sul futuro suo e di quelli della confraternità, lei caro Gentili dovrebbe farne una di divinazione. Prima per se stesso e poi per tutti i giornali come il Messaggero : FALLIMENTO – LIQUIDAZIONE – LICENZIAMENTO
Comprendo GENTILI, che Casini e la sua accomandita in parlamento, sia il finanziatore suo e di tutti gli altri giornaloni, con i nostri soldi. Ma avverto lei e i suoi sponsor : LA FESTA E’ FINITA.
GUADAGNATEVI LETTORI E CLIENTI E QUALCUNO CHE VI PAGHI UNA FATTUTA O UNO STIPENDIO, DA VOI, SE NE SIETE CAPACI.
VERGOGNA !

Marco
Marco
12 anni fa

Occorrerebbe rileggere un articolo prima di pubblicarlo, per evitare gli innumerevoli errori di battitura che si vedono qui sopra.

AntoninoTrunfio
AntoninoTrunfio
12 anni fa

Per egr.sig. MARCO :
se lei si riferisce ai miei errori, le chiedo scusa e li correggo da me.
INEFFABILI e non INEFABBIBILI come ho scritto
FATTURA e non FATTUTA come ho scritto.
Salvo la forma, la sostanza è chiara a tutti.
Se lei invece si riferiva all’intervista, le chiedo scusa ma mi sono corretto comunque.
Cordialità, Marco.
A.T.

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Libertà di stampa e Messaggero : provate ad andare a leggere i commenti che i lettori del Messaggero, fanno su Casini, ecc….
Sappiate che stamattina, ho postato al sito del messaggero, lo stesso commento che ho messo qui e che voi avete pubblicato. Ovviamente l’oscuramento del Messaggero al mio commento la dice lunga su chi sono certi giornalisti e su cosa sono i giornaloni di stato. Non leggo, e nn ho mai letto il Messaggero, non so chi sia il tal Gentili, autore della fantasmagorica intervista a Casini ma questo mi conferma che i soldi delle mie tasse elargiti a questi parassiti, con la solita benedizione del pruralismo, la dice lunga sulla truffa.
Onore alla tolleranza del vostro blog, e vergogna al blog del Messaggero.
A.T.

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Errata Corrige : pruralismo NO, Pluralismo SI. Mi scuso con chiunque, prima che qualcuno me lo faccia notare.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

sig. trunfio, senza offesa, ma lei ha sbaglaito stavolta…
ha sbagliato nello scrivere il post di correzione ai suoi errori di battitura…. sinceramente il suo commento era legibilissimo e chiarissimo…. mettere in croce una persona per degli errori di digitazione (fatti n buona fede eper la fretta di digitare) lo trovo esagerato…
sig. marco, le segnalo che in alcuni miei articoli (troppi, a dire il vero), troverà molti errori di battitura… il più comune??? scrivere “ocn” al posto di “con”.

buon natale… (ho ho ho).

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Caro Pezzati, grazie della pubblica difesa. E pensare che voleva spedirmi su un’isola deserta !! vede che nella vita, ci si può sempre ricredere !! saluti
a.t.



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