postato il 9 Dicembre 2011 | in "Interventi, Politica"

Casini: “Il premier resterà in politica. Finita l’epoca delle ammucchiate”

L’intervista sul Corriere della Sera a Pier Ferdinando Casini di Paola Di Caro

È da come si atteggeranno i partiti rispetto a questa innovativa, anomala, emergenziale e per certi versi straordinaria esperienza di governo che «si decideranno le prossime alleanze». Perché questo è «lo spartiacque». Qui e ora, da questa strada, passa il cambiamento di un sistema politico che «non sarà più come prima: è finita l’era delle ammucchiate, del mettersi assieme solo per vincere e non per governare». E la politica non deve avere paura: «In questo governo, a partire da Monti, ci sono tante persone brave e preparate che resteranno protagoniste: non dobbiamo temere la concorrenza, o siamo già sconfitti». Lo dice Pier Ferdinando Casini, che il governo tecnico lo ha auspicato, favorito, sostenuto con tutte le sue forze. E che oggi, nonostante la durezza di una manovra che «non ci rende contenti ma ci vede convinti», è sempre più sicuro che la scelta fatta è «quella giusta». Quella che pagherà per chi ha avuto, come Terzo polo, Pdl e Pd, il coraggio di rischiare e non di «cercare delle furbe convenienze».

La manovra è stata varata. Ma la crisi dell’eurozona minaccia di esplodere. Ha qualche dubbio sulla strada che voi leader di partito avete intrapreso?
«Tutt’altro. Proprio perché il momento è drammatico — il rischio di tenuta democratica in Russia, la crisi americana, le decisioni che l’Europa dovrà prendere anche chiedendo agli Stati membri cessioni di un po’ di serenità può arrivarci proprio dall’avere un premier come Monti che partecipa ai momenti decisionali cruciali, perché grazie a questo governo stiamo dimostrando di essere in grado di fare la nostra parte».

Con grandi malumori però, sia in Parlamento che nel Paese.
«Vero, ma dobbiamo distinguere tra chi fa pantomime senza aver capito che non c’è più spazio per il teatrino della politica, e le angosce serie di quella parte del Paese già stremata, che teme di non farcela più. Che nel Pdl come nel Pd ci siano stati di sofferenza è comprensibile, anche noi non siamo mica contenti per quelle famiglie che stanno scivolando nella povertà. Ma siamo convinti che se l’Italia andasse in bancarotta chi già sta male domani starebbe molto peggio».

Il suo j’accuse è dunque per Lega e Idv?
«La Lega in particolare sta facendo un gioco elettorale risibile, non credibile per chi ha governato per 8 degli ultimi dieci anni. Gli italiani, lo dicono i sondaggi, lo capiscono. E pur sapendo che i sacrifici saranno duri, continuano a dare consenso al governo».

Proprio per questo, i tre partiti che sostengono l’esecutivo potrebbero fare di più? Lei ha auspicato un coordinamento parlamentare, un’intesa alla luce del sole, ma non sembra decollare un’intesa del genere.
«Si sta già facendo moltissimo. Un coordinamento formale non c’è, ma sostanziale sì, ed è assolutamente necessario come dimostra anche solo il pacchetto di emendamenti per alzare la soglia delle pensioni che andranno indicizzate».

I vertici tra partiti e con Monti resteranno fantasma o è l’ora di trattare e muoversi a viso aperto?
«Alcuni vertici ci sono stati, altri no, ed è bene non vergognarsene. Ma chiedere oggi ai partiti più di quello che stanno dando sarebbe eccessivo, se solo si pensa alle posizioni di partenza di un mese fa. È vero però che un collegamento tra di noi, che pure non siamo una maggioranza di larghe intese, servirà. Perché molte altre cose, oltre a quelle imposte dalla crisi economica, vanno fatte in Parlamento: riforme istituzionali, abbattimento dei costi della politica, legge elettorale, riforma della giustizia che pure, su molti punti, vede compatte le forze politiche».

Sta dicendo che per  la politica finita nelle retrovie c’è uno spazio per ritornare in campo?
«Ma la politica è in campo! Basta con i complessi di inferiorità e le manie di persecuzione, perché se persecuzione c’è stata ce la siamo chiamata per l’incapacità di decidere, la pratica del rinvio… Purtroppo sono stato buon profeta dicendo che l’esaurimento del berlusconismo rischiava di liquidare un’intera classe politica: ci siamo andati vicini».

Il rischio è ancora alto: è difficile immaginare con quali alleanze, parole d’ordine e leader i partiti si ripresenteranno alle elezioni.
«Sicuramente la politica, dopo questa parentesi che è un vero passaggio epocale, non sarà più come prima. Difficile che le tre forze principali si presentino insieme, ma la stagione delle ammucchiate è sicuramente finita. La velocità con cui la Lega e lldv hanno cambiato spartito dimostra come fossero effimere le loro convinzioni e forti le loro convenienze».

Per voi del Terzo polo sarà dunque il momento delle scelte: guardate al Pdl per comune appartenenza al Ppe, ora che Berlusconi non lo guida più?
«Il Ppe è un riferimento importante, ma non ci ha impedito di essere divisi anche in passato. Per noi il banco di prova sarà come si muoveranno i partiti rispetto all’esperienza del governo Monti: da qui trarremo le conseguenze per le nostre alleanze. Anche per noi cambiano le prospettive, nulla è come prima».

Che pensa di Alfano e Bersani?
«Li ho trovati entrambi molto responsabili. Il Pdl ha capito che questo passaggio rappresentava l’ancora di salvezza per evitare la disgregazione di un grande partito, il Pd ha avuto il coraggio di non andare a vincere sapendo che non avrebbe potuto governare».

Alle prossime elezioni vedremo ancora protagonisti Monti, Passera, gli altri ministri?
«Monti più protagonista di così è difficile! Per me, è una persona di straordinaria qualità, sia professionale sia personale. E dunque, certo che lui e gli altri ministri saranno presenti in politica: se rimanessero fuori, significherebbe che è successa una catastrofe. E noi non dobbiamo temerli, ma invitarli a un lavoro comune. La politica è troppo ingessata, e questo è il modo migliore per liquidarla. Serve più competitivita, più concorrenza, più dinamismo anche in politica».

 

 

5 Commenti
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Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

DOMANDA PER CASINI :
La manovra MONTI, che obiettivi si pone ed entro quanto tempo controlleremo i risultati ?

PER AIUTARLA A NON FARE CHIACCCHIERE, le spiego cosa significano due cose :
a) obiettivo = nome di indicatore economico con un numero e una unità di misura del sistema internazionale
b) scadenza = numero di settimane o mesi entro cui occorre aver raggiunto l’obiettivo
PER FINIRE LE DO ANCHE UN ESEMPIO DI TABELLA CHE LEI DEVE COMPILARE PER LA RISPOSTA :

INDICATORE – VALORE AL 25.11.2011 – OBIETTIVO – SCADENZA
1. Tasso disocc. X % Y % gg/mm/aa
2. Tasso inflaz. H % Z % gg/mm/aa

Il numero di indicatori macro-economici deve comprendere il gettito fiscale previsto nel 2012 e il PIL del 2012, il debito pubblico, ecc…. Poi ci metta altre cose consigliandosi da qualche economista sveglio del suo team. Diciamo che bastano 20 indicatori ben selezionati.

Le strategie di chiunque si misurano così, che le piaccia o meno.
Quindi compili la tabella se ne ha la compiacenza, e dia a tutti i suoi supporters, e a quelli che come me si supportano da soli, e contro voglia si sentono rapinati da una classe policita di chiacchieroni e insipienti, numeri con i quali lei per primo e tutto il resto della confraternità sarete valutati. In caso diverso, provi almeno vergogna e pudore davanti ai suoi fans. Per me non si scomodi affatto. Ho poche idee ma assolutamente chiare.
Stia bene. Antonino Trunfio
SEMPER HUMANITAS ANTE OMNIA.
A.T.

Giacinto Bruno
Giacinto Bruno
12 anni fa

Io penso che neanche nel più profondo oscurantismo del più nero medio evo in un paese che ha la pretesa di farsi chiamare paese civile si sarebbero sottratti pochi euro, meno del minimo di sostentamento agli indigenti, qualunque ne fosse la causa che ne ha portato a tale situazione per pagare lauti stipendi a manager, a pseudo consulenti o a chi altro. I media riferiscono che saranno procrastinate le pensioni al minimo a 66 anni mentre risulta che si tratta di 66 anni e 6 mesi e cioè 18 mesi più tardi. Io lavoro dal 1° Luglio del 1961 e in quel tempo mi facevano fare il saldatore per 10 ore al giorno per 6 giorni la settimana. Ora da oltre 6 anni lavoro per una struttura pubblica la quale non tira fuori un cents; la comunità montana mi passa 120 euro al mese a titolo di rimborso spese omni comprensive senza alcun altro diritto (ferie, tredicesima, permessi retribuiti, contributi INPS, ecc. ecc.) Per quanto tempo, pensa Lei, io possa ancora sopportare senza pensare al suicidio o peggio????? Non sono un letterato ma Lei ha capito benissimo (sempre che gliela facciano leggere). Ossequi, Giacinto Bruno, Peveragno,CN PS: per ulteriori può chiedere alla Comunità montana locale.

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Egregio Giacinto, qui non le risponderà mai nessuno, per il semplice motivo che non conoscono la risposta. Quindi anzichè pensare al suicidio pensi a fare qualche azione dimostrativa solitaria o di gruppo (tipo salire su un campanile o su una gru e minacciare di buttarsi giù, incatenarsi all’ingresso di un’importante agenzia di banca della sua città) vedrà che qualche sindacalista o politico di turno si interesserà di lei e qualche giornalista d’assalto, scriverà la cronaca dei fatti. Non servirà a granchè, glielo anticipo. Ma sempre meglio che suicidarsi, mi creda.

Roberto
Roberto
12 anni fa

Caro Casini mi permetta di farle una domanda: ma Lei crede davvero che se, anche per merito suo, il piano salva-Italia dovesse passare con la fiducia, la gente la voterebbe ancora? Potrebbe fidarsi di Lei? Lei che parla di equità in una manovra che di equo non ha niente?
Cordiali saluti

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Scusi Roberto, ma per un politico non è importante crederci, quindi neppure per Casini. L’importante è che ci credano i suoi supporters. E la democrazia è salva.
Per darle un’esempio : oggi qui si dichiara che l’UDC non fa emendamenti sulla riduzione degli stipendi ai parlamentari. Classico !!! tanto ci pensano tutti gli altri e gli stipendi rimarranno intoccati. Già accaduto decine di volte dal 1994. I 1.400 emendamenti alla finanziaria, sono i distinguo che ogni partito ha presentato, per fare si, che Monti chieda la fiducia, gli emendamenti siano gettati nel cestino. E alle prossime elezioni si ripresentino tutti vergini e immacolati, e ai milioni di Roberto e Roberte, tutti potranno dire : la manovra non era equa, vero. Ma noi abbiamo provato a emendarla. Non ci hanno dato la possibilità. Veda lei ! se le serve questo sistema per vivere, lavorare, risparmiare, sperare e sognare ancora per lei e i suoi figli, se ne ha.
Cordialità
A.T.



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