Mentana intervista Pier Ferdinando Casini

Chianciano Terme 12 settembre 2010

Casini, abbiamo visto affluenze, adesioni, amici che sono diventati più amici, c’è un alone positivo, ovviamente. Abbiamo visto anche quali sono gli umori della vostra base, gli umori, gli amori, i disamori. Io sono venuto qui due anni fa, lei aveva appena vinto  la gara per la sopravvivenza in una campagna elettorale fortissima se non sbaglio baciata nel finale anche da un lieto evento familiare! Era riuscito però a superare quella che era stata la morsa che le avevano fatto due ex alleati che si erano dimenticati di essere stati alleati. Avete corso da soli, avete vinto. Allora, due anni fa, l’ha pagata essendo l’unico partito, il leader dell’unico partito che è stato all’opposizione dal 2006 al 2008 e poi ha continuato ad essere un partito di opposizione. Io credo che vi abbia fatto bene stare all’opposizione perché ci si rafforza da un punto di vista di coesione politica.  Adesso la situazione sta cambiando però tutti si chiedono: dove va questo nuovo partito?  Sta lì ad aspettare sulla riva del fiume ma prima o poi dovrà fare delle scelte.  E allora di fronte a tutto questo, innanzitutto come ci si pone?  Ci si pone nell’idea di dire aspettiamo e vediamo oppure prima di tutto i nostri valori? Oppure ci sono delle pietre angolari che sono la legalità, la giustizia, i valori cristiani, che cosa?
Come prima domanda è uno scibile umano!

Potevo chiederle cosa fa stasera, ma era più facile!
No, però così è molto difficile!
Allora, anzitutto vorrei dire una cosa: il colpo d’occhio è bellissimo, e credo che parli da solo! 
Due anni fa molti pensavano che un partito post democristiano fuori dal governo locale e nazionale sarebbe morto. E forse anche tanti che si sono imbarcati con noi non ci credevano fino alla fine.
Oggi lo hai ricordato, l’unico partito italiano che è stato all’opposizione di Prodi e di Berlusconi, è questo.
E tutte le profezie che abbiamo fatto, io non so se per fortuna o purtroppo, si sono avverate!
Noi ritenevamo che non era serio creare un partito salendo su un predellino e dicendo chi ci sta ci sta, chi non ci sta fuori dalle scatole, e poi drammaticamente si è manifestato quello che avevamo ipotizzato, cioè che quel partito non poteva stare insieme.
Dall’altra parte il partito democratico ha fatto il tragico errore di voler andare da solo e di portarsi la serpe in seno  Di Pietro e oggi non a caso Di Pietro si permette alla festa del Partito Democratico di mettere in minoranza Marini.
Il bipolarismo si sta manifestando per quello che noi temevamo, cioè una sorta di gioco a due in cui i veri beneficiari non sono né Berlusconi né Bersani ma la Lega e Di Pietro. Cioè i due partiti più estremisti delle coalizioni sono quelli che tengono in pugno le coalizioni.
Allora, io vorrei dire una cosa con chiarezza, un partito di centro, un partito moderato deve avere la vocazione di governare!
Noi non abbiamo fatto nessun tipo il voto di castità, noi vogliamo governare il paese, ma noi vogliamo governare il paese, cambiando il Paese!
Perché se per governare il Paese dobbiamo accettare la politica di chi, poiché è stato sconfitto in tutte le sue varie proposizioni politiche dice “siamo disposti ad aggiungere un posto a tavola”, no amici, aggiungere un posto a tavola non interessa a questo popolo di democratici cristiani e di centro! Non interessa a noi sacrificare per la nostra vanità un percorso che ha dimostrato che siamo l’unica forza politica credibile nell’aver avuto ragione!
Dunque non c’è supponenza, non c’è senso di superiorità, noi abbiamo proposto, Mentana, lo dico con chiarezza, un governo di responsabilità ma non siamo ai saldi di fine stagione, non basta che il Presidente del Consiglio venga, faccia un bel discorsetto, dica cose generiche su cui tutti potremmo essere d’accordo per dire “benissimo si è realizzata la svolta”.
Il Governo di responsabilità sono le dimissioni del Governo Berlusconi, il riconoscimento che questa maggioranza non è autosufficiente e il giorno dopo si apre una stagione nuova, senza le dimissioni del governo la politica dell’ aggiungi un posto a tavola non interessa noi e non interessa il nuovo polo che si sta creando!
Cioè insomma, arrivando al sodo, poiché riteniamo che i fatti ci diano ragione, il Presidente del Consiglio ne prenda atto, passi dal delirio di autosufficienza ad un atto di umiltà e di riconoscimento delle regioni altrui, venga in Parlamento faccia il suo bel discorso e si dimetta, e il giorno dopo si apre una nuova stagione politica.
Nel momento in cui il Presidente del Consiglio, accettando i diktat della Lega, pensa di andare in Parlamento limitandosi a fare un bell’elenco di buone intenzioni, che poi come abbiamo visto in questi anni il più delle volte non si realizzano, bene noi diremo che sulle buone leggi siamo disponibili a convergere, sulle cattive le contrasteremo, come abbiamo sempre fatto. Questa è un’opposizione responsabile!

Ancora ieri sera, alle otto di sera, concluso il suo comizio a Ferrara, alla festa padana, Bossi ha detto “secondo me si potrebbe anche perdonare Fini se venisse a chiedere scusa in ginocchio da Berlusconi, ma comunque Fini è meglio di Casini”, contraccambia?
No perché è una sua opinione, io la rispetto.

Ovvero, un governo di responsabilità si fa anche con chi le manda a dire cose così dolci?
Bossi ci ha insultati tutta l’estate, ma a noi non interessa niente degli insulti di Bossi!
Noi capiamo che Bossi rappresenta una cosa che c’è in Italia, e quando si parla di rapporto tra Nord e Sud, bisogna capire da quello che oggi drammaticamente sta capitando in questo Paese.
Vedi, qui dietro c’è sostanzialmente un’allegoria (Casini indica il puzzle con la bandiera d’Italia che fa da scenografia).
Noi temiamo che questo Paese si stia progressivamente disgregando: vogliamo ricomporlo, Perché?
Perché al Nord si ha la sensazione sempre più diffusa e non limitata amici, agli elettori della Lega, estesa agli elettori del Pdl, estesa agli elettori del Pd, estesa agli elettori nostri, che il Sud sia solo un problema dove alligna il malaffare e la corruzione e dove tutti i soldi ad esso indirizzato sono soldi sprecati.
Questa questione si può affrontare in due modi: la nuova questione meridionale che esiste nel Paese si affronta in due modi: o facendosi carico che il Mezzogiorno va aiutato, che c’è stata una stagione in cui non solo le virtù sono state in gran parte sedimentate nel Mezzogiorno, ma ci sono state anche tante degenerazioni.
Prendendo atto che un tasso di criminalità come quello diffuso in alcune regioni italiane non è compatibile con lo sviluppo e pur tuttavia questo Mezzogiorno è una grande risorsa per l’Italia, questo Mezzogiorno è l’Italia, come è l’Italia il Nord e non può essere lasciato al suo destino!
Il Mezzogiorno è qualcosa che pulsa anche nelle nostre vene. Gli uomini del Nord: non si può pensare che l’Italia possa avere prosperità affidando ciascuno il proprio destino a fughe solitarie.
Bossi non sbaglia la diagnosi, sbaglia la terapia!
Bossi quando denuncia il disagio del Nord dice una cosa reale ma il risultato di questa denuncia è la politica sbagliata che fa la Lega. È la politica che va in campagna elettorale a dire “aboliamo le province” e il giorno dopo si difendono i privilegi e tutto pensa tranne che abolire le province.
E’ la politica di chi per garantire la rendita di posizione di qualche truffatore privilegia i disonesti per le quote latte a scapito degli allevatori onesti, che rispettano le regole!
È la politica, amici, di chi, biasimando noi democristiani per la nostra storia, dal mattino alla sera arraffa nelle banche per cercare di avere rendite di posizione.
È la politica di chi si oppone alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali perché tutto sommato fanno comodo.
Vedete, il problema vero nostro, è che queste tesi della lega non hanno un contrasto politico efficace.
Ieri alcuni amici hanno fatto analisi molto interessanti.
Ma il problema vero è che noi non abbiamo bisogno di analisi, noi sapevamo quello che succedeva, perché quando due anni fa denunciammo a Berlusconi, non solo che il suo finto partito sarebbe esploso ma che quel tipo di coalizione avrebbe messo la Lega nelle condizioni di avere la goldenshare e la rendita di posizione e avrebbe progressivamente marginalizzato lo stesso Berlusconi, tutto questo, amici, si è avverato!
Oggi il Capo del governo deve prendere atto di questa realtà: ristabilire, riprendere le misure della sua coalizione, se lo vuole fare, oppure vada avanti poiché gli italiani hanno chiesto di governare, governi, si decida a fare quello che deve fare che è affrontare i problemi del Paese, magari un piccolo consiglio all’amico Silvio: frequenti di più il Mezzogiorno, vada alla Fiera del Levante piuttosto che andare da Putin e da Gheddafi.
Ci piace vedere il Presidente del Consiglio impegnato sui problemi del Mezzogiorno e non alla corte di Putin o di Gheddafi.
Perché non c’è niente da imparare a quelle corti, cari amici!
Oh Dio, si capisce, tenga dei rapporti di buon vicinato con Gheddafi, con Putin, ma evitiamo di ridicolizzare la politica estera italiana perché indicare Putin come campione dei diritti umani e della democrazia è rivoltante per tanti russi che sanno bene quale campionato giochi Putin!

Perfetto! Mettiamoci d’accordo: o facciamo il comizio, o facciamo l’intervista. A me piacciono tutti e due!
Facciamo un comizio-intervista!

Allora, metto insieme tre cose così lanciamo un altro pezzo di comizio. È vero che Berlusconi ti ha offerto, a te personalmente, il Ministero vacante, il famoso Ministero dello Sviluppo Economico? È vero che vi sono state offerte, a parte questa personale eventuale che smentirai, più forti di coinvolgimento del vostro partito in una nuova fase di vita del governo post Fini, post finiani e com’è il rapporto con Fini?
Sì ma vai con calma!

Se devi fare un comizio almeno ti do gli spunti, ti do la scaletta!!!
Datemi una penna!

Dai allora ne faccio una per volta! È vera la cosa del Ministero dello Sviluppo Economico?
Allora, scusa, se tu pensi che il nostro prezzo sia così basso è come se ti offrissero la direzione della Gazzetta di Lecco, che magari non esiste!

Che non l’avresti accettata è evidente, però che te l’abbiano offerta è possibile!
Top Secret!
Dobbiamo mantenere la riservatezza sulle cose che sono nella sfera riservata.

Hai già risposto!
Ma dai è chiaro che c’hanno offerto di tutto e di più ma il problema non è, come ho detto, “aggiungi un posto a tavola”, il problema è politico per noi! Guardate…voglio dire una cosa.

Lo Sviluppo Economico è una cosa seria!
Infatti dopo tre mesi che è vacante, è ancora vacante! È stato detto la scorsa settimana che bisognava aspettare solo una settimana, ed è ancora vacante.
Secondo me il problema vero è che chi si andrà a sedere su quel Ministero senza una politica industriale, non farà assolutamente nulla!
E comunque a noi non interessa andare a sedere su qualche ministero, non perché non abbiamo vanità, perché gli uomini politici sono pieni di vanità, ma perché riteniamo che la nostra più grande vanità è concorrere a cambiare la politica di questo paese e sappiamo benissimo che sederci alla corte di Berlusconi oggi, senza una autocritica seria sul tipo di politica che si è costruita, non farebbe cambiare assolutamente nulla, sarebbe solo la soddisfazione di qualche piccolo interesse nostro.
Allora amici parliamoci chiaro, un partito è una grande comunità di uomini. Noi siamo pieni di pregi e difetti, la nostra storia è piena di pregi e difetti, i pregi cerchiamo di conservarli i difetti cerchiamo di cambiarli. Perché se non facciamo così, non possiamo spiegare ai nostri figli le cose che gli spieghiamo tutti i giorni cioè di migliorarsi e di migliorare!
Fini: Il problema di Fini è molto semplice. Noi non possiamo dispiacerci se Fini due anni dopo fa un discorso di Mirabello in cui prende il 90% delle cose che abbiamo detto noi.
Ci dispiace. Ma perché? Dovrebbe dispiacere a lui che dopo due anni ha detto le cose che noi avevamo detto prima e penso anche più credibilmente.
Dopodiché noi con Fini abbiamo un rapporto laico, è Presidente della Camera, come Presidente della Camera si comporta bene, in questo senso lo difendiamo, se si comportasse male lo criticheremmo.
Come esponente politico, il fatto che lui sia uscito dal Pdl è la dimostrazione di tutte le critiche che noi abbiamo fatto! Ragazzi, ma vi rendete conto che i due fondatori del Pd e del Pdl sono oggi nella politica italiana Rutelli e Fini a dire esattamente le cose che diciamo noi! E allora noi dovremmo essere così meschini che poiché Fini se n’è andato cerchiamo di fare il toppabuchi perché magari possiamo avere un qualche piccolo vantaggio?!
Ma noi stiamo facendo una operazione che è quella di cercare di cambiare la politica italiana, ma certo che abbiamo la vocazione al governo, ma noi ci vogliamo arrivare alle nostre condizioni non vogliamo sederci in un governo in cui non conteremo nulla perché siamo appendici.
Rutelli e Fini, bisognerebbe ripetere sempre quello che è il nome di Rutelli e il nome di Fini perché sono la dimostrazione palmare che se c’è tanta gente oggi non è un caso: perché se quello che è il corso della politica italiana fosse stato diverso da quello che noi immaginavamo, ma ragazzi, la gente non è scema: oggi non ci sarebbe tanta gente!
Tanta gente c’è, tanta gente viene dal Pdl, tanta gente viene dal Pd, tanta gente si aggiunge in un progetto di Partito della Nazione, guardiamo la prima fila che c’è qui!
Gente che viene da percorsi diversi, da La Malfa alla Poli Bortone, personalità significative della vita nazionale. Ma sono qui per caso? Passavano da Chianciano, stanno facendo le cure? No, capiscono che c’è l’esigenza di qualcosa di nuovo! E’ una ricerca difficile, amici!
Vedete, io penso che noi siamo figli di una storia.
Prima ho sentito Mario che difendeva appassionatamente lo scudocrociato e io lo capisco, perché lo condivido, ma amici, un grande disegno politico deve conservare le radici, le testimonianze, la storia, rafforzarla e arricchirla, innestare su questa storia un messaggio che possa essere anche attraente per i giovani, certo, per quanti, come le mie figlie, mai hanno nemmeno visto nella scheda elettorale lo scudocrociato, perché sono figlie di epoche diverse!
E la nostra forza, Ciriaco, è quella di andare avanti proprio portandoci dietro storia, valori, messaggi suggestivi per il futuro.
La difesa, voglio dire una cosa, dell’identità cristiana, è parte del nostro patrimonio genetico.
Noi non possiamo fare nessun partito che non coltivi l’idea di difendere l’identità cristiana. Perché l’identità cristiana è la nostra storia. Sono le nostre radici. È il nostro vivere in una comunità, è la nostra tradizione, la nostra civiltà, la dimensione femminile nella società italiana, la dimensione femminile è frutto e figlia anche di un sedimento di cultura cristiana.
E la nostra diversità (rispetto per esempio al mondo islamico) che su questi temi dei diritti è clamorosamente forte, nasce proprio perché noi siamo figli di un’altra storia e se vogliamo accogliere anche l’islamico, dobbiamo capire chi siamo noi. Da dove veniamo e dove vogliamo andare!
Ma non è un elemento divisivo questo rispetto a gente che ha fatto del mondo laico la propria professione! Se voi prendete Saragat, uno Spadolini, queste sono personalità che hanno fortemente caratterizzato la vita politica del nostro Paese, ma che non hanno mai da laici coltivato sentimenti che non fossero di rispetto di consapevolezza.
Dopodiché c’è il tema dei cosiddetti valori eticamente sensibili, su cui voglio dire una cosa.
Lo dico alla presenza di Carlo Casini, della Binetti, della Santolini, di Rocco evidentemente, ma di tutti i nostri amici che sono più impegnati su questo tema.
Noi proponiamo un patto, un patto sui temi eticamente sensibili in Parlamento per votare ora e subito leggi che secondo noi sono essenziali, le leggi che abbiamo chiesto anche all’ultima riunione di capogruppo nel disinteresse generale di calendarizzare, su indicazione di Buttiglione. Chiediamo il quoziente familiare o provvedimenti analoghi, chiediamo aiuti concreti che il Governo ha più volte e ripetutamente promesso e mai attuato.
Siamo pronti a votare con Berlusconi o con chicchessia, al di là degli schieramenti, qualsiasi provvedimento sui temi eticamente sensibili che questa maggioranza abbia voglia di portare in Parlamento!
Ma, per favore, cerchiamo di dividere il sacro col profano!
Non facciamo esibizionismo valoriale per poter magari, con la scusa dei valori eticamente sensibili, far finta che noi ci possiamo dimenticare delle mancanze di questo Governo e del fatto che i nostri lettori, i nostri padroni, ci hanno collocato all’opposizione, perché allora è un’operazione che è solo furba e non serve a niente.
Allora, a Sacconi, a tutti i cari amici del Pdl più impegnati sui temi eticamente sensibili, diciamo grazie, siamo con voi portate i provvedimenti in Parlamento e li voteremo, stando ognuno nella propria casa.

Ma a questo riguardo, a costo di stridere nel clima di festa, non siete stati un po’ deboli in questi anni, in Parlamento nel portare avanti temi che sono per voi così importanti, sapendo ovviamente che i numeri sono quelli che sono, ma come battaglia?
No, assolutamente guarda, abbiamo tanti difetti come tutti partiti politici, ma io credo che siamo addirittura stati monotoni nel sollevare questi problemi.
Il problema vero è che sono problemi che cadono nella totale indifferenza degli interlocutori politici che se ne ricordano quando qualche convenienza emerge, e anche dei mass-media, diciamo la verità, perché i mass-media non parlano mani degli esempi positivi di questo Paese e parlano spesso del fatto che Bossi da’ dello stronzo a Casini, o che Berlusconi…

Eh, caschi male perché a me è toccato perdere il posto di lavoro su un tema valoriale, quindi figurati!
Scusami, secondo te perché che ti abbiamo invitato?

Spero non per questo!
È per quello!

Però, diciamola diversamente, aggiungiamo i mass-media, com’è giusto, non è che non c’è stata forse la sponda più importante, trattandosi di temi valoriali che riguardano la radice cattolica? Ovvero anche i vostri elettori lo sanno, è possibile che il Governo, pur essendo così insensibile anche a intermittenza su questi temi, abbia così tanto credito da parte della Santa Sede?
Guarda, ti rispondo in un modo a flash!

So che è scomodissima la domanda!
No, è comodissima per me. Ti rispondo in un modo a flash!
I valori, Enrico, i valori si testimoniano e si difendono in Parlamento per convinzione non per convenienza o perché ci si aspetta una corsia preferenziale dalla Chiesa.
Il discorso per me è chiuso.
Io testimonio dei valori in politica, Savino Pezzotta, con noi tutto il nostro partito (cito lui perché al Family Day era in prima fila, anzi sul palco), noi difendiamo questi valori non perché ci aspettiamo qualcosa e se anche sapessimo che non c’arriva un voto dal mondo cattolico, noi continueremo a testimoniarli perché sono valori che servono per il futuro dei nostri figli. Solo e semplicemente così.

Campagna acquisti, legalità, giustizia, entro in un terreno altrettanto minato. Abbiamo sentito prima alcuni interventi che penso siano dal punto di vista del vostro partito positivi e rassicuranti da questo punto di vista. Quando vi siete accorti che l’offensiva da parte del Governo era su due piani, cercare di, come dire, blandirvi, ma anche cercare di sottrarvi qualcuno?
Ma questo fa parte, scusa adesso voglio dire una cosa: prima siamo stati a Messa, se sui dodici apostoli c’è Giuda che ha tradito, uno su dodici, ci mancherebbe altro, in un gruppo parlamentare quanti ce ne possono essere!
Ma non è questo il punto.

Uno su 12 è l’8%!
Ho capito, ma scusami con molta sincerità noi abbiamo incominciato questa legislatura con 30 Parlamentari, alla Camera siamo quasi 40. Al Senato abbiamo incominciato senza avere il Gruppo Parlamentare e tutto sommato siamo cresciuti. Il problema non è questo.
Io voglio ringraziare Riccardo e la Senatrice Giai che sono qua, ma per quello che rappresentano, non per dei numeri che si aggiungono.
Perché noi riteniamo che il nostro Paese abbia fatto un grave sbaglio nel fare una legge per dare il voto agli immigrati e poi non valorizzare i nostri testimonial nel mondo che sono gli eletti all’estero. Apro e chiusa parentesi.
Ma devo dire una cosa: il problema non è la contabilità numerica. Il problema è la politica.
Quando io vedo che Berlusconi insiste sui 316 voti, che oggi, specchietti per le allodole, gli servono astrattamente per continuare la legislatura, e domani saranno la stessa cosa che gli serviranno per finirla, perché con 316 voti andra’ a dire non ci possono essere governi alternativi che continuano dopo di me, è talmente evidente che solo gli sprovveduti non lo capiscono.
Ma quando Berlusconi entra sul piano della contabilità, amici, il gossip della contabilità non ci deve interessare.
Il problema non è un deputato in più, due in più o due in meno, il problema è che un partito come il nostro che storicamente avuto ragione, che ha un compito così terrificante davanti, non deve perdere tempo nei tatticismi o nei finti litigi del passato ma deve LAVORARE per gli italiani, altro che polemiche!
Allora, Berlusconi quando fa la conta dei 316, secondo me, dà un segno d’impotenza, perché se con 100 Parlamentari di maggioranza dopo due anni siamo al punto di Prodi, cioè alla contabilità numerica, amici non ci siamo, cioè qui siamo arrivati dopo due anni a Prodi, che aveva due voti di maggioranza, ma questo ne aveva 100!
E oggi siamo già alla contabilità, vuol dire che manca la politica! E si propone di andare alle elezioni!
Ragazzi, quando sentite dire, perchè negli italiani è entrata nel nostro sentire comune il fatto che bisogna scegliere chi ci governa… No amici, gli italiani non scelgono chi ci governa! Perché l’esperienza delle ultime due legislature ci dimostra che gli italiani finiscono purtroppo per scegliere chi poi non ci governa e ci spiega che non si riesce a governare.
Perché il meccanismo è tale che non lo fa governare.
Liberal e Adornato l’altro giorno hanno fatto su questo un approfondimento molto serio, su quello che è stato il patrimonio di aspettative e di promesse.
Noi non siamo contenti della situazione che c’è. No.
Io mi sarei aspettato uno scenario diverso.
Io avrei voluto che Berlusconi governasse in modo fisiologico e tranquillo, governi per cinque anni, al termine dei cinque anni porta il patrimonio di risultati che ha fatto, che ha ottenuto è così quello che non è riuscito a fare. E spiega perché ha fatto alcune cose e perché non ne ha fatte altre.
Ma questo capita nei Paesi veri, in cui non si segue questa sorta di populismo, che ormai è diventato il moltiplicatore dei partiti politici.
Oggi abbiamo una politica che invece di ridurre il populismo lo crea, artificialmente, lo moltiplica. Perché solo con il populismo si alimenta una finta politica.
Amici, una vera politica fatta di scelte impopolari, per il futuro del paese bandisce il populismo.
La demagogia va avanti!
Naturalmente parliamo di Berlusconi, degli altri non è pervenuta la temperatura. Temperatura Pd non pervenuta. Per questo parliamo di Berlusconi!

Lui ha parlato di te, poco fa, proprio il flash di un minuto fa: – Governo, Berlusconi “centristi con noi anche contro il loro leader”.
(fischi prolungati dalla sala)
Beh, devono parlare loro, non io!
(continuano i fischi dalla sala, che innalza coro contro Berlusconi “Buffone, buffone”)
Ragazzi! Noi vogliamo bene a Berlusconi perché è così!!!
Perché a forza di dire tutto e il contrario di tutto, se non riesce a sposare me e cerca di sposare loro (il pubblico), non so se siete disponibili, però dovete rispondere voi (la sala fischia ed esprime dissenso). Va bene dai, andiamo avanti, non sulle sciocchezze.

Allora, da Berlusconi a Fini.
Io faccio una previsione, che Berlusconi non riuscirà neanche a mettere in piedi il gruppo della responsabilità di 20 deputati.

E quindi?
Quindi è un problema suo!

Sei d’accordo con Fini che bisogna votare dopo le comunicazioni?
Ma questo è un problema di regolamento, lo vedrà Fini!

Eh, ma sei un ex Presidente della Camera!
Io dico una cosa: Berlusconi ha seguito una linea di una coerenza tragica, per lui.
Noi siamo stati per anni alleati di Berlusconi, io non me li ricordo più a dire il vero, perché non si sono più sentiti tante volte alla televisione, per cui non mi ricordo oltre Giovannardi, Baccini, Galati, datemi qualche nome! Rotondi, Pionati, eccetera.. E ogni volta che ha sottratto qualcuno ha pensato che il problema dell’Udc fosse risolto.
Il fatto che persista mi induce a ritenere che lui pensando di comprare Ibrahimovich, pensa di vincere il campionato!
Non è così come dimostrano i risultati!
A parte che non mi sembra che ci sia Ibrahimovich, però, al di là di questo, ragazzi miei..

Secondo me Ibrahimovich ti querela oggi!
Ciò significa che nonostante noi abbiamo fatto tanto per serenizzare la vita politica italiana, perché siamo il partito che ha inventato il legittimo impedimento, e molti ce lo rimproverano, e noi siamo fieri di aver contribuito ad un clima di maggiore serenità tra politica e magistratura, e siamo fieri che il riconoscimento più alto di questo sia stato un nostro uomo eletto alla vicepresidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, con voto unanime!  L’unica scelta!
Allora a Berlusconi io rispondo così: se le sue provocazioni mirano a farmi andare a sinistra, mi dispiace ma non ci cado. Rimaniamo dove siamo e continuiamo con la politica seria per il Paese e se Berlusconi farà una cosa giusta la voteremo, e se la farà negativa la contrasteremo, noi andiamo dritti al centro perché siamo convinti che l’Italia deve cambiare. Queste sono buffonate.
D’altronde, se no, che terzo polo faccio, scusa eh!?

E qui ti voglio! Allora, questo discorso del terzo polo?
Del Pd proprio non mi vuoi far parlare!

A suo tempo!
No perché poi mi dicono che non ho parlato del Pd e che vogliamo andare a sinistra!

Ma tanto hai detto che non è pervenuto, quindi è una temperatura ancora bassa! Comunque, del Pd parleremo perché poi ti dirò che Berlusconi ha detto una novità: “Noi contro la sinistra che ha cambiato nome, ma è sempre comunista!” E’ un inedito. Allora, però prima voglio parlare del terzo polo perché…
No, scusami, tu mi avevi fatto una domanda e me la sono segnata qua: Legalità.

Eh, ma ci arrivo!
Ci arrivi tu?

E’ un problema generale, è un problema del rapporto col governo che chiederà i voti su determinate leggi, è un problema di legalità e giustizia anche all’interno del partito, di regole da dare dentro e fuori, che immagino siano la stessa cosa? Se vuoi parliamone subito, perché la domanda chiara.
Io dico una cosa molto semplice, amici, anzitutto sono stato contento che questa festa con il vicesindaco abbia ricordato ieri Angelo Vassallo, perché io andando in quel Comune, ho visto come gli volevano bene migliaia di persone. A dimostrazione che nel Sud ci sono tanti amministratori onesti che non meritano di essere criminalizzati e dicono no a camorra, a mafia e ndrangheta.
Noi siamo un partito garantista, noi siamo il partito che ha candidato con assunzione piena di responsabilità dei suoi dirigenti, il primo è Lorenzo Cesa, il secondo sono io, che ha candidato Calogero Mannino, che noi ritenevamo e riteniamo, come poi ha testimoniato un tribunale della Repubblica, (perché fino a prova contraria se non siamo incivili dobbiamo rispettare le sentenze passate in giudicato), che ha dimostrato la sua innocenza.
Non potrebbe non meritare in un partito garantista un uomo come Enzo Carra che ha subito la gogna delle manette da Di Pietro in modo vergognoso e con riprovazione di tutta Italia. Allora, tanto per essere chiaro, amici, qui c’è un punto fondamentale, il garantismo è nel nostro Dna.
Il garantismo è un qualcosa per noi di insopprimibile, perché è una cultura.
Il garantismo nostro fa parte della cultura della legalità.
Il garantismo nostro è una faccia della stessa medaglia della legalità: se si vive ai confini, con l’illegalità e con la criminalità non si è credibili per essere garantisti.
Io sono stato molto dispiaciuto, lo dico sinceramente, che si sia avuto qualcosa da ridire perché Grasso è venuto alla nostra festa: mi ha onorato Grasso!
Non perché Grasso sia il Vangelo, parliamoci chiaro, Grasso è un signore che può dire delle cose giuste o delle cose sbagliate, ma è il Procuratore Nazionale Antimafia.
Noi non possiamo avere dei dubbi su questo tema perché se abbiamo dei dubbi su temi come questo, amici, non saremo credibili per nessuna difesa di nessun uomo ingiustamente accusato eventualmente dalla magistratura.
Allora, noi dobbiamo coltivare l’amore per la legalità, guardate io voglio fare una proposta qui: quest’estate ho avuto modo di parlare con dei poliziotti, di Vibo Valentia, che mi hanno scortato e che mi hanno parlato con angoscia della realtà in cui vivono.
Mi hanno spiegato anche le ragioni per cui il numero delle denunce diminuisce. Non perché, caro Senatore Serra ci sia un’azione di contrasto efficace, ma perché il cittadino si sente così solo davanti ai criminali che imperversano sul territorio che addirittura ha paura a fare la denuncia alla polizia!
Perché ritiene che siano inefficaci e che gli comportino una esposizione.
Io chiedo, si parla tanto di Sicilia, dove si sono fatti grossi risultati nella lotta alla mafia, si parla tanto di Campania, io chiedo, d’accordo con Tassone, con Occhiuto, con Talarico, con Trematerra, con tutti, con tutti i nostri uomini di quella realtà, io chiedo al Ministro Maroni un piano straordinario contro la criminalità in Calabria! Perché in quella regione siamo indietro cinquant’anni nella lotta contro la Ndrangheta.
Dobbiamo reagire con forza!
La lotta per la pulizia di un paese non è della sinistra o solo di Saviano! E’ nostra! Se non abbiamo la consapevolezza che questa è una battaglia nostra, noi regaliamo l’Italia pulita a chi non se lo merita! magari a Di Pietro!
A quel Di Pietro che dice che hanno fatto bene a zittire Dell’Utri mentre presenta i diari di Mussolini.
Amici, non si scherza su questo. In democrazia il nostro peggior nemico deve avere il diritto di parola.
Avere impedito a Dell’Utri di parlare non meravigliamoci poi se è stata solo la premessa del silenziatore che si è cercato di mettere a Schifani e delle bombe che si sono tirate a Bonanni. Su questo noi non possiamo avere nulla a che fare con chi come Di Pietro legittima moralmente atti infami come questi!

E quindi, detto quel che avevi in animo di dire su Di Pietro e anche qualcosa di più, che potresti aggiungere, come si fa, come ci si rapporta con chi sta nella sinistra riformista e che a quanto pare a Di Pietro, all’alleanza con Di Pietro, non vuole rinunciare?
Io ho sentito da Enrico Letta, da Fioroni, dallo stesso Bersani in tante circostanze, delle parole di assoluta serenità e chiarezza su questi punti.
Io credo che noi abbiamo il compito di interloquire con il Pd così come faremmo un errore enorme, anche a causa delle sciocchezze di Berlusconi, non continuare il dialogo con il Pdl. Il nostro compito è riuscire a disgregare perché oggi la politica non è più divisa da linee.
Vedi che Berlusconi, Enrico, Berlusconi parla dei comunisti, Berlusconi ha bisogno di parlare a dei comunisti perché se si capisce che invece le vecchie divisioni non passano più tra destra e sinistra, ma sono ormai una cosa completamente diversa, vedete, come posso spiegarmi amici? Ma se Pisanu o Formigoni o Enrico Letta o Fioroni militassero nello stesso partito, ma secondo voi avrebbero tanto da litigare sui problemi delle imprese, sui problemi sociali, sui problemi della sussidiarietà? C’è una linea demarcatoria finta!
Quando Lorenzo all’inizio di questa festa e tutti gli amici che sono in prima fila hanno con tanta forza denunciato quello che è la grande finzione italiana, hanno denunciato questo: l’area della nazione, non sappiamo se sarà un partito, se sarà un rassemblement, se sarà un raggruppamento, siamo in corso d’opera.
È un cantiere in cui tutti dobbiamo mettere la nostra pietra, nessuno ha la ricetta predeterminata.
Vecchi e nuovi assieme, perché questa è la nostra forza!
Bene amici, questa area della nazione, questo rassemblement della Nazione, nasce per cercare di unire ciò che è diviso, per cercare di riunificare il Paese.
Ecco perché il nostro governo di responsabilità, che naturalmente, da chi vuole difendere questo bipolarismo è respinto, è logico. Però quest’area di responsabilità nasce è nasce fortemente proprio con queste caratteristiche: riunificare ciò che oggi è artificialmente diviso.

Ecco, su questo stesso tema, nel vostro dialogo a distanza, Berlusconi dice: “non credo che alcuni partiti possano continuare a non scegliere o a mettersi in un’altra formazione che non avrebbe alcuna possibilità di concorrere alla guida del Paese”.
No no, ma Berlusconi sa benissimo che noi scegliamo!
Benissimo sa, Berlusconi sa, che noi siamo coerenti con i nostri elettori che non c’hanno chiesto, e tutti i sondaggi lo dimostrano, di scegliere lui, dopo che avevamo fatto una battaglia solitaria!
O di scegliere il Pd, dopo che avevamo fatto una battaglia solitaria.
Noi siamo gli unici che sediamo in Parlamento dovendo ringraziare solo gli italiani. Noi non dobbiamo ringraziare Berlusconi, o Bersani, o Veltroni.
Noi dobbiamo ringraziare gli italiani!
E Berlusconi sa benissimo che noi scegliamo!
Perché sulla giustizia, perché sulle questioni sociali, perché sulla vita del Parlamento noi scegliamo tutti i giorni!
Certo, Berlusconi sa anche che noi non scegliamo come vuole lui. Ma io voglio anche dire di più. Berlusconi sa che la nostra area, la nostra area, questa sì, diciamolo, della responsabilità vera, perché quest’area della Nazione è inscindibilmente legata al concetto di responsabilità, la prossima volta sarà il vero voto utile degli italiani! Perché il nostro amico Silvio, se non è andato alle elezioni, è perché è il più bravo di tutti noi nel leggere i sondaggi e sa che la nostra formazione sarebbe stata determinante alla Camera e al Senato, al Senato scusate, alla Camera no perché c’è il premio di maggioranza. Sarebbe stata determinante nel Parlamento.
La nostra formazione oggi, l’area della Nazione sarebbe decisiva per il futuro equilibrio politico.
Poi ragazzi, la politica si fa anche perché uno cerca alleati, per cui che Berlusconi ci cerchi dopo che ci ha dato un calcio nel sedere, è giusto, vuol dire che siamo forti, perché altrimenti non si cercherebbe!
Tutto sommato la ricerca che Berlusconi fa di noi è funzionale al fatto di dire che tutto va per il meglio per noi.
Perché se fossimo irrilevanti nessuno ci cercherebbe. Per cui non lamentiamoci, anzi.

Vediamo se indovini chi ha detto: “I sondaggi ci danno a più del 50% con i solidi alleati della Lega.
Allora beato lui! Beato lui!

E chi ha detto..
Io a questi sondaggi non ci credo, più che altro perché ce li ho anch’io i sondaggi da più parti, qui c’è anche qualche sondaggista che non vorrei chiamare in causa ma questi sono sondaggi taroccati.

…“Il Pdl ha portato una nuova moralità nella politica”…
Passiamo alla domanda successiva.

Era una citazione! Il Pdl ha portato una nuova moralità nella politica che per carità è non rubare, ma anche mantenere le promesse fatte agli elettori.
Siamo d’accordo sull’intenzione.

Allora, veniamo seriamente al discorso del terzo polo perché da parte dei finiani, diciamola così, si nega che possa esistere una tentazione o una dinamica terza forzista, come si sarebbe detto una volta. Tu che percorso vedi per quest’area, chiamiamola di responsabilità, e chi si aggregherà, chi si dovrebbe aggregare attorno al Partito della Nazione? Perché poi dopo un eventuale governo, scusami, di responsabilità, ci saranno le elezioni e non si potrà dire “noi siamo noi”, per carità, però un po’ di politica estera in Parlamento bisogna farla con le altre forze politiche!
Guarda, a me sembra che questo sia un non problema, nel senso che mi sembra che ci sia intenzione da parte di chi ha la maggioranza di continuare la legislatura, vuoi per la convinzione dei sondaggi, vuoi per delle convinzioni etiche, comunque questo non sta a noi sindacarlo, vogliono continuare a tirare avanti.
Mi sembra una cosa positiva, tirino avanti, speriamo che questo proposito sia sedimentato seriamente e che non si arrivi a Marzo a vedere che questo proposito è solo funzionale, questi numeri sono solo funzionali per andare alle elezioni.
Ma il discorso è molto semplice, lo ha fatto Lorenzo in apertura e lo hanno ripetuto tutti i leader del nostro partito, Rocco, Ciriaco, tutti noi siamo con molta determinazione orientati a candidarci così come siamo.
Il problema di Fini, scusa con tutto rispetto è un problema di Fini, non è un problema nostro.
Com’era un problema di Fini ieri l’aver aderito al Pdl salvo poi ritrovarsi le gentilezze estive del Pdl.
Cioè questo è un problema che riguarda gli altri!
Noi continuiamo in una linea che si è dimostrata giusta. È una linea che oggi grazie alla nostra crescita elettorale ci consente di ritenere, per carità non abbiamo il Vangelo in mano, di essere la forza determinante per la prossima legislatura, siamo convinti che chi governa stia dando delle pessime prove di sé, siamo convinti che l’opposizione imperniata sul dipietrismo e sull’estrema sinistra non sia credibile per essere un’alternativa.
E comunque, con questi compagni di viaggio, non è credibile per noi, noi continuiamo nella nostra strada.
Enrico, noi dovevamo essere le vittime designate. I capponi che dovevano essere spennati due anni fa.
Siamo vivi e vegeti! I nostri uomini sono al vertice delle istituzioni perché siamo il punto di raccordo della politica e delle istituzioni italiane.
Siamo il partito che difende spesse volte, anche quando c’è qualcuno che inconsultamente lo attacca il Presidente della Repubblica, per convinzione, per rispetto istituzionale, per quello che noi riteniamo rappresenti.
Siamo un partito che non ha bisogno di farsi scegliere.
Noi non vogliamo andare nei salotti di casa altrui per essere ospiti.
Allora tutte le cose che mi stai leggendo di Berlusconi, sono la dimostrazione che lui non fa uno sforzo di approfondimento, rispetto a quello che è stato questi due anni di legislatura. Perché lui mantiene tutte le promesse, c’ha il 50% degli italiani, i nostri se ne vogliono tutti andare con lui, ma il risultato di tutto questo qual è?
È che il percorso della vita della nostra nazione va in altro modo.
È che la gente al mattino si sveglia e molte aziende non riprendono, e molti lavoratori vengono licenziati, e una fascia del 30% di giovani non trova occupazione!
E noi abbiamo ancora il Ministro dello Sviluppo Economico che non viene nominato. Perché c’è assoluta indifferenza. Guardate, ieri il Ministro Maroni, udite udite, che io stimo, pur essendo leghista, io lo stimo perché bisogna anche distinguere come uno fa il ministro e come uno poi può fare politica, il ministro dell’interno ha detto, mi sembra: “c’è un clima che non mi piace”. Ha ragione! Questo clima non piace nemmeno a me. Ma l’esplosione dei centri sociali, si innesta su un humus di carattere sociale che è esplosivo per il Paese! Qui c’è troppa disattenzione per quello che sta capitando nel Paese reale.
Abbiamo una fascia di famiglie di ceto medio che scivola nell’area della povertà.
Giustamente noi poniamo la questione della natalità in Italia, certo la questione della natalità.
La questione delle nascite è la più grande questione politica e civile che c’è in Italia.
La questione demografica è il cuore della questione politica. Ma come pensiamo che la gente faccia figli quando vengono tagliati i servizi sociali dai comuni e dalle regioni che si indirizzano alle madri che devono mandare agli asili nido bambini?
O quando i sussidi per la maternità per le donne sole sono le cose ridicole che sono.
O quando la famiglia non è assolutamente un oggetto fiscale. Noi abbiamo chiesto, lasciamo perdere il quoziente familiare, le formule, noi abbiamo chiesto una cosa semplice: più figli meno tasse.
Un principio che cerca di salvaguardare l’idea di due ragazzi di non essere degli eroi se fanno tre figli o quattro figli!
Perché oggi c’è l’impossibilità materiale per chi non ha soldi di fare dei figli.
Allora, Enrico, ragazzi, che state qua tutti a spese vostre, nessun pagato: 316 voti, l’Udc, il suo generale, le cose, abbiamo il 50%, ma, tutte sciocchezze!
Gli italiani oggi ormai incominciano a capire quello che è una bolla mediatica che ogni giorno si amplifica di nuove sciocchezze: e Putin difensore della democrazia, e Gheddafi grande amico dell’Italia, e addirittura arrivano qui facendo degli show che c’è da vergognarsi per la credibilità del nostro paese nel mondo, come ha detto Merlo!
Ebbene, tutto questo, ma scusate, ogni tanto il Cipe si riunisce e il giorno dopo tu apri i telegiornali..

Quasi tutti, pace all’anima tua fratello!
Apri i telegiornali e si dice: un piano di grandi infrastrutture, e lo stretto sul ponte, e questo, e quell’altro, e la Salerno Reggio Calabria, 20 miliardi di qua, 50 miliardi la’, poi tutto silenzio.
Dopo tre mesi il Cipe si riunisce, riposiziona gli stessi soldi, altre conferenze stampa, 30 miliardi qua, 20 la’, Pedemontana!…
E niente si muove.
Dopo altri sei mesi gli stessi soldi vengono riposizionarti per le stesse cose!
Ma amici, ma ve la ricordate voi la grancassa che c’è stata sul Piano Casa e quest’estate il Presidente del Consiglio ci ha detto “non sono riuscito a fare una casa nuova”!
Ma lo sapevamo anche prima che non avrebbe fatto una casa! Allora, noi dobbiamo aiutare Berlusconi a non essere prigioniero della Lega, ma gli vogliamo bene a zio Silvio. Aiutiamolo a non essere prigioniero della Lega!
Ma che si aiuti lui! Perché è lui che si deve dare una mossa! Perché questo Paese sta andando in rovina, altro che spot sul Piano Casa o sulle grandi infrastrutture! Questa è la realtà!

Siamo verso la fine, abbiamo parlato di tante cose.
C’è Bologna – Lazio ma a questo punto non dico forza nessuno, perché visti i precedenti, non vorrei che domani…sono neutro!

No! Vuoi fare un pronostico?
C’è Francesco D’Onofrio, gli voglio bene! Cosa devo dire?!

L’hai visto adesso? C’era anche all’inizio!
L’ho visto lì, era in seconda!

Siamo in zona conclusiva, in zona cesarini, visto che hai detto che ti prepari alla partita. C’è la possibilità, c’e’ ancora nonostante quei bisticci, oggi leggendo i giornali sembra che sia tornata l’armonia, che ci sia l’armistizio. In realtà c’è ancora concreta, sotto la cenere, la possibilità che la legislatura si interrompa e che si vada a votare nella prossima primavera. Voi mi direte di no, che non lo sperate ma in realtà tutti sappiamo che è un rischio che è ben presente. Sarete pronti? Con il Partito della Nazione?
Ti dico subito con chiarezza.
Noi riteniamo che sia una fuga dalle responsabilità di chi due anni fa ha avuto 100 voti di maggioranza, andare oggi deliberatamente a elezioni anticipate.
Però voglio essere chiaro. Se qualcuno pensa che il cammino ci spaventi, si sbaglia di grosso. Siamo pronti e voglio dire siamo pronti come non mai! Alle elezioni anticipate!
E voglio, scusa voglio fare, voglio dare un grazie, non solo ai volontari e a tutte queste persone meravigliose che sono venute qui e che quest’anno sono in un numero molto superiore del passato, ma io voglio ringraziare la persona che fa più di tutti per questo partito, che si chiama Lorenzo Cesa. Che merita un applauso enorme da noi, alzati Lorenzo, alzati e cammina!
Dato che, quando qualcuno si deve arrabbiare si arrabbia con lui, per cui tutti noi da Rocco, a Ciriaco, a Ferdinando, Pezzotta, sappiamo che alla fine lui è il rifugium peccatorum! È allora credo che noi dobbiamo riconoscere che questa gente, se ce n’è tanta oggi è anche grazie al suo lavoro straordinario e pieno d’amore per il nostro partito.

E infine, appunto se dovessero manifestarsi le elezioni nella prossima primavera, o anche più avanti, o anche prima, voi come vi presentereste? Da soli?
Sentite ragazzi, io c’ho un problema, sento come un sensitivo che stiamo riuscendo a battere Mentana!
Fermiamoci qua perché abbiamo troppi voti!
Grazie, grazie, grazie a tutti!



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