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Nel contesto dell’attuale andamento politico-governativo mi sorge una domanda spontanea: c’è ancora posto in Italia per gli imprenditori o artigiani onesti? O per meglio dire: possono avere una possibilità di sopravvivenza? Attualmente sembra che chi è onesto ha poche possibilità di guadagno e quindi di poter mandare avanti la propria attività in modo onorevole ed etico, in certi Stati nel mondo si viene premiati mentre qui si viene emarginati e il rischio di fallire è molto alto. Cosa dobbiamo fare? Andare via dall’Italia? Fare un corso per poterci adeguare? Chiudere prima che sia troppo tardi? La questione ogni giorno che passa diventa sempre più difficile alla luce delle molte piccole aziende che hanno chiuso o sono in procinto di farlo, in ogni settore compreso quello agricolo.
Caro Pier fondasmentalmente non sono d’accordo per il voto anticipate, per una serie di valutazione non solo economiche e di stabilità, ma anche politico! La fase che stiamo vivendo per certi versi è entusiasmante, e non solo come partito della Nazione, nel quale io credo fermamente. Ma anche, in un quadro generale, si stanno ri-formando equilibri politici che appartengono alla cultura storico-politica di questo grande paese, se pensiamo che abbiamo scritto la Costituzione in periodi aspri molto più accentuati, ci rendiamo conto, che questo sistema politico è fallito!! Anzi per me, non è mai decollato del tutto, per una serie di ragioni, che non stò ad analizzare. Noi non siamo un popolo bi-polare, come tu hai ampiamente dimostrato, ma il popolo del proporzionale, del confronto nei momenti difficili e decisivi. Ti chiedo di non cedere alle tentazioni Berlusconiane, tieni duro, e noi con te, vedrai ottimi risultati, Un suggerimento dai molto risalto al mondo ddelle associazionismo cattolico, in questo momento storico di confusione, dare un punto fermo diventa decisivo, lo dico anche come responsabile provinciale (Foggia) per le relazioni col mondo cattolico!! Vai avanti, noi siamo con te.