postato il 8 Novembre 2010 | in "Politica"

Il governo non tiri a campare, si dimetta

Sarebbe giusto che questo governo si dimettesse, perché così non si può andare avanti.
Se il presidente del Consiglio vuole tirare a campare con un governo che non ha nemmeno più la fiducia di una sua componente è un suo problema. Ma questo suo problema sta diventando sempre più anche un problema degli italiani.
Non serve un governo che governicchia, servirebbe invece un governo di responsabilità nazionale, che mettesse insieme persone che vogliono risolvere i problemi del Paese.

Pier Ferdinando

2 Commenti
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LiberalVox
13 anni fa

L’Italia sta franando e non è una metafora!

Il Paese si sgretola e sta franando sotto le piogge torrenziali di questi giorni. Il crollo della domus dei gladiatori a Pompei non è una metafora della politica, ma il dramma italiano di una crisi che non risparmia niente e nessuno! Neppure la nostra storia con i suoi monumenti e le sue opere d’arte! E non è vero che la colpa è dei soldi che non ci sono, perchè le tasse non sono state soppresse, ci sono, eccome, e continuiamo a pagarle tutte, anche se non proprio tutti! Il fatto è che i quattrini che la ‘genteperbene’ versa nelle casse dello Stato non sono spesi in opere pubbliche, in infrastrutture e servizi al cittadino, ma servono a mantenere i fasti di una politica nefasta, i ‘loro’ sprechie e le ‘loro’ ruberie! E così le strade sono impraticabili, piene di buche che diventano voragini, la monnezza ci sommerge e le nostre case, i nostri monumenti franano sotto la pioggia incessante dell’incuira, degli scandali e del malaffare! Il nome classico della domus crollata ieri a Pompei è Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, un edificio risalente agli ultimi anni di vita della città romana prima che l’eruzione la seppellisse. La casa secondo gli studiosi doveva fungere da sede di una associazione militare e deposito di armature. L’ampia sala dove si allenavano i gladiatori era chiusa con un cancello di legno. Su una delle pareti apparivano gli incassi che contenevano delle scaffalature con le armature stesse che furono infatti ritrovate nello scavo. La decorazione dipinta, persa nel crollo, richiamava al carattere militare dell’edificio: trofei di armi, foglie di palma, vittorie alate, candelabri con aquila e globi. La casa – prima del crollo – non era visitabile internamente, ma si poteva osservare solo dall’esterno. Adesso solo per cartolina! Il Ministro Senza Responsabilità – Sandro Bondi, forse lontano parente dell’altrettanto comico dei cine-panettoni Massimo Bondi – ha dichiarato che la Domus e gli affreschi della Schola Armaturarum di Pompei potranno “probabilmente” essere recuperati. Speriamo non abbia in mente di rivolgersi al neo-pensionato Guido Bertolaso per far costruire una Domus in legno prefabbricata ed antisismica e di affrescarne le pareti con i trionfi del sempreverde Berlusconi al posto di quelli del vecchio Augusto. C’e’ solo da augurarsi che i gladiatori non rimangano per troppo tempo nelle tendopoli…

francesco(aq)
francesco(aq)
13 anni fa

A parte l’errore anagrafico di liberalvox su Bondi-Boldi,è comprensibilissimo che il primo fa piangere, il secondo ridere, il resto è tutto giusto. Se solo avessero ascoltato il mitico Franco Battiato quanto denuncia con la sua splendida canzone “Povera Patria” e cita apertamente “schiacciata dagli abusi di potere,da gente infame che non sa cos’è il pudore….. affonda lo stivale dei maiali…..che non si parli più di dittature….la primavera intanto tarda ad arrivare.Presidente, o chi legge per Lei,siamo in autunno faccia in modo che gli italiani possano ricordare non solo l’autunno caldo sindacale ma anche quello politico. Fateci questo regalo di Natale,un governo nuovo,vivo propositivo ed aperto. In tanti,sono certo,le saremo grati ma niente strapuntini e seggiole tampone.



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