Rassegna stampa, 5 agosto ’11
Ieri Silvio Berlusconi ha finalmente incontrato le parti sociali e – dopo il consueto show – si è detto disponibile a rilanciare l’attività di governo accogliendo gli input loro e delle opposizioni. Come ci informano i giornali, però, a stretto giro c’è stato un “controtavolo”, proprio quello delle opposizioni, che hanno riconfermato una strategia comune, ma hanno anche evidenziato alcune differenze: dopo infatti il grande successo del suo intervento alla Camera, Pier Ferdinando Casini ha ribadito lo stop alla stanca litania delle “dimissioni del governo”, perché assolutamente inutile (mentre Bersani è convinto che sia necessario un gesto da parte di B, leggete Casadio su Repubblica) e non perché – così come assicura Cramer sul Giornale, che guarda sempre un film diverso dal nostro – dalle nostre parti si abbia l’intenzione si seppellire il Terzo Polo e abbracciare nuovamente un centrodestra allo sfascio. Roberto Zuccolini sul Corriere e Andrea Carugati su l’Unità ci raccontano interessanti particolari dalle parti del Pdl: stretti infatti nel clima di tensione tra Berlusconi e il ministro Tremonti (ieri i due in conferenza stampa hanno fatto scintille), all’interno del principale partito di maggioranza crescono i sostenitori proprio della linea Casini: apertura alle opposizioni responsabili, sì alla Commissione per la Crescita, sul modello di quella Attali in Francia. Ugo Magri, però ci racconta di una certa freddezza del premier nei confronti delle nostre proposte, per via di un (fondato?) timore: l’idea che – come spiega molto più nel dettaglio Marcello Sorgi – le parti sociali non gli stiano tendendo un’imboscata tesa a scalzare lui e il suo governo. Ora, secondo voi, come è possibile governare serenamente e decisamente l’Italia, quando ci si sveglia la mattina e ci si sente accerchiati? Per questo, come sostiene Maffi su ItaliaOggi, Alfano cerca di riagganciare l’Udc (che però si smarca: e vorrei ben vedere). Casini: «Ci vuole un armistizio. Noi ci siamo» (Francesco Ghidetti, QN)Casini: inutile chiedere le dimissioni al governo (Giovanni Casadio, La Repubblica)
Casini tende la mano al Cav e seppelisce il Terzo Polo (Francesco Cramer, Il Giornale)
La mossa di Casini e il rilancio del piano per il passo indietro (Roberto Zuccolini, Corriere)
Berlusconi: “Investirei nelle mie aziende” (Andrea Garibaldi, Corriere)
Silvio e Giulio non si sopportano più. Il Pdl supplica Casini (Andrea Carugati, l’Unità)
Alfano ha agganciato l’Udc ma resta un alleato difficile (Cesare Maffi, ItaliaOggi)
Gelo del premier sull’offerta a Casini (Ugo Magri, La Stampa)
Per Silvio le parti sociali preparano solo una trappola (Marcello Sorgi, La Stampa)
Le parti sociali: subito le misure (Nicoletta Picchio, Sole24Ore)
Le opposizioni: no ai rinvii pronti a lavorare ad agosto (Ettore Colombo, Il Messaggero)
Il Cav dice cose giuste ma mancherebbe di credibilità (Diego Gabutti, ItaliaOggi)
Tremonti, che resta a fare? (Francesco Cundari, l’Unità)
Tirare le cuoie (Enrico Cisnetto, Il Foglio)
Solo ricette suicide per la crescita (Luciano Gallino, La Repubblica)
L’ostaggio (Loris Campetti, Il Manifesto)
Fallito e vincente (Umberto Ranieri, Il Foglio)
Dimissioni del governo. L’opposizione si divide (Monica Guerzoni, Corriere)
Dibattito in aula, vescovi delusi. L’Avvenire: “Bene soltanto l’Udc” (Il Messaggero)
Ah, le belle crisi di governo… (Bruno Manfellotto, L’Espresso)
Agire subito (Giancarlo Galli, Avvenire)