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E’ vero che più larga sara’ l’approvazione di questa manovra e meglio sara’ per tutti ma votare un nuovo condono equivarrebbe ad un pessimo insegnamento. Pessimo e pericoloso, molto pericoloso. L’Italia ha bisogno di riscoprirsi comunita’, i condoni sono il modo peggiore
I condoni in un Paese ad alto abusivismo edilizio (come l’Italia) contribuiscono a non perdere il consenso. Ma bisognerebbe, una volta per tutte chiedersi, se in momenti così delicati per la Nazione, ci si possa permettere il lusso di star dietro al consenso e ai sondaggi! E’ vero che in ambito edilizio vi è una elevatissima pressione fiscale che scoraggia dall’essere in regola, ma non si può continuare a ignorare il cittadino onesto (e ce ne sono tanti) che ha sempre pagato tutto. Quindi no deciso ai condoni, apertura a un serio confronto e proposta di riduzione degli oneri fiscali nell’edilizia (ad. esempio revisione della legge Bucalossi).
Sempre la solita storia…. Sono pi… Mostra tuttoù di quindici anni che i vari governi berlusconi ci propinano condoni di svariato tipo. In particolar modo in ambito edilizio la procedura è sempre la stessa.
L’azione di governo non predispone alcun condono, semmai introduce l’argomento con emendamenti alquanto bizzarri. (vedesi quello sulle denuncie catastali nell’ultima manovra) Dopo di che, durante il dibattito parlamentare, “casualmente” qualche deputato di maggioranza sente l’esigenza di inserire il tanto amato provvedimento.
Se anche a sto giro verrà varato un condono, piccolo o grande che sia, avremo l’ennesima conferma che il Cavaliere è sempre dalla parte dei furbi e disonesti. Alla faccia della tanto reclamata legalità.
Condivido in toto la definizione su “Di Pietro sciacallo che lucra sulle disgrazie del Paese”, un uomo che interpreta il ruolo istituzionale come palcoscenico per la sua propaganda politica populista e forcaiola ( a covenienza!),senza quel senso di responsabilità che un politico dovrebbe avere,insieme alla capacità di affrontare i problemi cercando una soluzione possibile,a volte difficile ed impopolare,ma che un deputato deve sapere assumere,altrimenti sono solo chiacchiere e speculazioni tanto facili quanto inutili e dannose.
Sul condono invece non sarei così radicale, in tempo di crisi preferirei recuperare finanza in questo modo piuttosto che tagliando i fondi della solidarietà sociale o gli stipendi di quanti hanno già problemi a far quadrare i conti tra mutuo casa,assicurazioni carissime e spese per l’educazione dei figli.
Salve.
Sono un simpatizzante Udc (votai x voi quando stavate nel PDL), opero nell’edilizia e, siccome conosco bene il problema “abusivismo”, vi segnalo che se parliamo di piccoli abusi di necessità, è un grave errore rifiutare a priori tale possibilità.
Un provvedimento del genere (al di là del gettito) andrebbe infatti a risolvere parecchi problemi, ormai incancreniti, di tantissime famiglie cadute nelle reti dell’ottusità burocratica italiana.
Sappiate infatti che, ad oggi, un Condono di piccolo cabotaggio andrebbe a vantaggio solo di una miriade di poveri cristi, non della grande speculazione (che opera invece con ben altri mezzi).
Come il programma Report ha ben illustrato qualche mese fa, nel nostro Paese la materi urbanistica è cervellotica, incomprensibile e vessatoria, cosicché, ciò che in altri Paesi è assolutamente libero, da noi è vietato e da qui nascono gli abusi.
Peraltro, molti divieti sono assolutamente assurdi e strumentali all’ufficio tecnico di zona affinché favoriscano solo i loro amici…
Dopodiché, in sintesi, nella realtà funziona così: la legalità ha un costo, e non tutti possono permetterselo. Anzi, ormai si avvia a diventare un lusso.
Dunque, chi se lo può permettere, acquista una casa con tutti crismi ed è considerato un cittadino modello. Chi soldi non ne ha, perché magari è in cassa integrazione… acquista un magazzino agricolo e, magari lavorando direttamente, un po’ alla volta e con il suo sudore, lo trasforma in casa per sé e la famiglia.
…sono questi gli “abusivi”
@Giuseppe, hai ragione a marcare la differenza, ma credo che il Governo abbia in mente altro, vedremo, ancora ci si ferma alle parole.
SE ‘TUTTI’ FANNO SACRIFICI…
Difficile pensarla come un leghista, ma in questo caso come dare torto a Roberto Calderoli? Peccato si tratti della solita propaganda di regime, quella, tanto per intenderci, che grida su tutti i media di voler ridurre i costi della politica e le auto blu, di voler abolire le province, di voler dimezzare il numero dei parlamentari e ridurre i loro stipendi, di voler dare un taglio alle retribuzioni dei presentatori Rai, ma che poi fa marcia indietro e continua a farsi i ”fatti” propri! Peccato che questa che stiamo per riferirvi, è la solita proposta “spot” di un governo, ma più in generale di un’intera classe politica – non riusciamo a ricordare una sinistra che abbia agito diversamente quando era al governo – che difende i soliti “privilegiati” e che continua a chiedere sacrifici ai soliti “tartassati”! Dopo i paventati tagli agli stipendi dei politici e agli uomini Rai, ora toccherebbe a quelli dei calciatori. La proposta, sacrosanta!!!, parte ancora una volta dal ministro Roberto Calderoli che, invita club e Federcalcio a “partecipare ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi” ridimensionando gli ingaggi dei giocatori. “Se tutti fanno sacrifici – sottolinea il leghista – il sacrificio si ridurrà per tutti e potrà essere sopportato meglio da tutti. È chiaro che il mio può essere solo un appello, ma sarebbe opportuno che la Federcalcio riducesse i premi previsti per i calciatori della Nazionale in vista dei Mondiali e che gli stessi giocatori decidessero di rinunciarci a titolo onorifico. Inoltre sarebbe bene che anche le società abbassassero gli ingaggi, che stridono con quella che è l’attuale situazione economica”. Lapalissiano! Non fa una piega! Una proposta “per dare il buon esempio”, che però scatena la reazione di mondo politico e sportivo. La casta, insomma, non ci sta! La casta non si tocca! Sentite i milionari, logicamente in euro, del pallone cosa hanno da dire: Gigi Buffon, portiere della Nazionale, risponde direttamente al ministro: “I politici – attacca uscendo fuori dai pali – cavalcano sempre l’onda dei Mondiali per fare certe sparate per poi fare retromarcia se le cose vanno bene”. Per capitan-fracassa Fabio Cannavaro: “siamo un paese ridicolo”. Ridicolo? Macchè… bizzarro! Dal momento che taglia gli stipendi e le pensioni di chi deve tirare avanti con 1.000euro al mese e continua ad “ingrassare” la casta! L’uscita di Calderoni stizzisce persino il Ministro della Guerra, Ignazio La Russa, che invita il collega “ad occuparsi di Padania”. Ma Calderoli si spinge anche oltre, in spregio a tutte le leggi comunitarie sulla libera circolazione dei lavoratori, arriva a prendersela con l’Inter: «Ho dei dubbi a ritenere l’Inter una squadra italiana. È una società che vince il titolo senza italiani, facendo giocare due minuti Materazzi. Non è italiano neppure l’allenatore. Come possiamo considerarla una società italiana?». Proprio il riferimento all’Inter non piace al mefistofelico Ignazio – sfegatato tifoso nerazzurro – che replica seccamente al collega: “Calderoli lo preferisco molto di più come ministro che come commentatore sportivo – dice – anche perché la sua conoscenza calcistica si limita alla vittoria della Padania su non so quale squadretta”. E Calderoli, come se parlasse dallo scranno dell’opposizione ci và giù pesante: “il Cip 6 hanno drogato il mercato”. Il Cip6 è un meccanismo per il quale chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate ha diritto a rivenderla al gestore ad un prezzo superiore a quello di mercato. E tra coloro che percepiscono gli incentivi ci sono le raffinerie petrolifere. Chiaro il riferimento del ministro al ‘petroliere’ Massimo Moratti, presidente dell’Inter e regista di campagne acquisti miliardarie. Moratti è comunque in buona compagnia: Roma e Sampdoria, infatti, sono in mano a due famiglie legate al mondo del petrolio, anche se le campagne acquisti di giallorossi e blucerchiati non sono paragonabili a quelle dei nerazzurri.
Onorevole Casini, in merito al suo attacco a Di Pietro, lo ha mica visto il passaparola di Marco Travaglio di oggi? è spettacolare!
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/2496223.html
On. Casini,
da cattolico alla disperata quanto (finora) vana ricerca di un partito in cui credere, sono sicuramente interessato ale posizioni politiche che assume di volta in volta l’UDC.
Se posso tuttavia darle un consiglio, io eviterei attacchi frontali ad altri partiti della già debole e divisa opposizione e, soprattutto, la smetterei di assumere sempre il ruolo del moderato con grande senso di responsabilità, disposto ad approvare anche manovre inique e sbagliate come quella ultima di Tremonti.
Una manovra che colpisce, come al solito, i deboli e non scalfisce, se non in superficie, i privilegi, le ruberie, gli sprechi e lascia sussistere tutte le iniquità (a cominciare dall’evasione fiscale) e le immoralità (basti pensare all’uso spregiudicato ed <> dei media) che un vero cattolico non dovrebbe tollerare.
La situazione del Paese richiede,a mio avviso, misure che possono anche essere impopolari (e quale misura più impopolare sarebbe far pagare le tasse a tutti?) purché davvero eque e condivisibili.