postato il 17 Dicembre 2011 | in "Economia, Politica"

La manovra era inevitabile

Solo pazzo può pensare a nuove elezioni

Di questa manovra non si può essere soddisfatti perché chiede tanti sacrifici agli italiani ma era inevitabile. Solo un pazzo e un irresponsabile può pensare che le dimissioni del governo o nuove elezioni siano la soluzione per il Paese. Non credo che né il Pd né il Pdl, né altri in questa maggioranza, possano assumersi la responsabilità di compromettere i risparmi degli italiani e provocare la bancarotta del Paese.
Noi, senza tanti populismi e demagogie, sosteniamo il Governo Monti per senso di responsabilità, ben consapevoli dei sacrifici che sono stati chiesti all’Italia, ma l’alternativa e’ la rovina per tutti. L’Italia e i risparmi delle famiglie sono sull’orlo del baratro.

Pier Ferdinando

4 Commenti
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Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Se la manovra era inevitabile, a quando la bancarotta ?

guido
guido
12 anni fa

Davvero una persona sana di mente può pensare che con una manovra che taglia stato sociale, elimina le pensioni, aumenta vergognosamente le tasse, crea terrore e disorientamento, possa servire a salvare l’Italia ?
O non era meglio tagliare i costi vergognosi della politica e dei sindacati, delle missioni inutili in giro per il mondo, della’cquisto di arei da guerra, degli aiuti sprecati alle aziende che poi scappano, della corruzione politica, dei vergognosi stipendi ai supermenager incapaci e corrotti ???? e poi (finalmente) andare ala caccia dei grandi evasori che nascondono il malloppo in Svizzera, prima di accanirsi con i tassisti?
NON CREDO FOSSE POI TANTO DIFFICILE….POTEVA ARRIVARCI PURE MONTI (O TREMONTI) E L’ECONOMIA SAREBBE RIPARTITA !!!

Stefano Tassinari
Stefano Tassinari
12 anni fa

Onorevole Casini, la manovra di Monti focalizzata sulle pensioni e mirata al cuore del ceto medio è durissima e ingiusta ma non spiazzante, non mi ha insomma colto di sorpresa, perché il centrodestra ha ancora una certa share parlamentare e perché sia il governo, che il Capo dello Stato, sia il Terzo Polo che una parte importante del Pd, siete quasi tutti comunque sostenitori, in maniera differente, del sistema neo-liberista, ma è stata per conto mio deludente. Mi ha deluso ovviamente anche Lei per la Sua fermezza, consapevole che sia granitica per lo stato comatoso nel quale versa l’Italia, però visto e considerata la gratitudine per il ruolo e l’importanza che Lei e il Terzo Polo avete avuto nella caduta dell’infausto Governo Berlusconi e nell’uscita di scena dell’ex premier, nonché l’impeccabile linea tenuta per i precedenti due anni, che resta da me condivisa in pieno, solo per questo motivo provo a seguirla (e a fidarmi) in questa seconda fase che si aprirà dopo Natale nonostante appunto la delusione della prima fase, quella appena trascorsa con manovra, e connessa riforma delle pensioni.
La seconda fase riguarderà specificatamente la riforma del lavoro senza la quale la riforma delle pensioni da sola non avrebbe un senso logico. Le pensioni rispetto al lavoro sono bazzecole: un conto per un lavoratore è ritardare l’uscita dal mondo del lavoro un conto è perderlo. E’ chiaro che sul lavoro i lavoratori non faranno sconti. Secondo me della crisi (che è crisi del sistema neo-liberista, per conto mio da abbattere) dovrebbero pagare le conseguenze solo i ricchi, al contrario di quello che sostiene il Presidente del Repubblica, penso che sì, siamo disposti a qualche sacrificio anche noi del declassato ceto medio purchè però i ricchi vengano tartassati.

Non ho idea come intenda affrontare la questione il trio Monti/Passera/Fornero ma una cosa è certa: troverà non ostacoli ma un muro impenetrabile di fronte se non attuerà alcuni accorgimenti.

Tento qualche suggerimento anche perché l’Italia sopravviverà se sopravviverà il Governo Monti.
Credo quindi sia opportuno per il trio Monti/Passera/Fornero seguire le seguenti direttrici:
1. in generale, dopo una prima fase di “destra” per rendere l’Italia presentabile e affidabile dalla BCE, dalla Merkel e dai mercati, dovranno virare di forza verso sinistra anche se il Governo rischierà la caduta;
2. non dovranno pensare di avere la ricetta pronta e dovranno inderogabilmente interloquire con alcuni indispensabili poli-tecnici di professione, come Tabacci e Sergio D’Antoni, riesumare Tremonti e Crosetto anche se di destra, affidarsi ai suggerimenti dell’ala lettiana del Pd ma anche di quella gran mente di Fassina, e soprattutto avvalersi dell’esperienza e della competenza di Savino Pezzotta, senza il quale qualsiasi riforma del lavoro è impensabile. Se non chiederanno la partecipazione al tavolo di questi signori saranno anche intelligenti ma non abbastanza. E il governo cadrà.
3. la riforma del lavoro dovrà prevedere un’uscita graduale degli ultra sessantenni che negli ultimi anni di servizio dovrebbero avere la facoltà di lavorare part-time, agevolare il part-time di massa, tartassare gli stipendi dei manager e dei dirigenti, detassare le imprese straniere per un certo periodo (per detassare intendo proprio tasse ridotte al minimo) in modo da attrarre investimenti e tassare pesantemente le imprese che investono all’estero solo quando diminuiscono il fatturato in Italia.

Antonino Trunfio
Antonino Trunfio
12 anni fa

Per GUIDO : una mente sana, NO. Una mente demoniaca SI.
E quando dico demoniaca, dico sul serio e non per evocare immaginifiche figure bibliche.



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