L’alluvione del nord-est ed il disinteresse dei media nazionali

“Siamo in ginocchio, l’acqua ha invaso tutto”, questo l’sms che mi è giunto poche ore fa da una amica di Casalserugo(PD),uno dei comuni della provincia di Padova maggiormente colpiti dall’alluvione che in queste ore sta flagellando il nostro territorio.

La situazione peggiore si registra nelle provincie di Vicenza e Verona dove si continua a monitorare il livello dei fiumi,a lavorare incessantemente per evitare che la situazione peggiori e nei posti in cui il livello dell’acqua inizia a diminuire si lavora per rimuovere il fango.

I numeri parlano chiaro: 2 morti, 10.000 sfollati e i danni per ora ammontano a 1 miliardo di euro.

Ma alla disperazione della popolazione si aggiunge la rabbia per come la notizia di questo tragico evento sia passata in secondo piano nei TG e nei giornali nazionali: la gente vive questa mancanza di considerazione come una profonda ingiustizia, ripetendo che quando c’è bisogno di dare una mano la nostra Regione è sempre al primo posto, ma quando abbiamo bisogno di essere aiutati rimaniamo in balia di noi stessi e dobbiamo arrangiarci con i mezzi di cui disponiamo.

Intanto nei media nazionali avanti con gli scandali, avanti con le escort! tutto passa come se nel Nord-Est non fosse accaduto niente di grave…una semplice pioggia più intensa del previsto.

Fortunatamente la nostra popolazione sa rimboccarsi le maniche nel momento del bisogno e di certo non resta ad aspettare che arrivino gli aiuti dall’alto; tuttavia come è accaduto in altre tragedie nazionali, c’è bisogno dell’aiuto di tutti, compresi i mass media nazionali, per far fronte a questa emergenza che ha una portata eccezionale, promuovendo ad esempio raccolte fondi e iniziative di solidarietà.

Solidarietà che ha sempre contraddistinto la popolazione di questa terra in eventi drammatici come il terremoto dell’Aquila. Solo così il cento cinquantenario dell’Unità d’Italia non sarà puro esercizio di alta retorica povera di contenuti, ma un ideale che affonda le sue radici nella concretezza delle azioni.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Ricco e Enrico Rossetto

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13 anni fa

[…] Ma come avevo scritto nel precedente articolo, nonostante la capacità della popolazione veneta di rimboccarsi le maniche nel momento del bisogno sia proverbiale, questa volta questa volta la tenacia non basta: è necessario che alle promesse espresse dal Presidente del Consiglio e dai suoi ministri seguano fatti concreti. Per ripartire servono i “schei”(nel dialetto veneto sono i soldi) dello Stato. […]



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