postato il 1 Febbraio 2012 | in "Cultura, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

La Transumanza della Pace per far tornare a vivere Srebrenica

di Jakob Panzeri

“Sono più di dieci anni che giro attorno a Srebrenica, umanamente e professionalmente e in questi anni ho incontrato decine, centinaia di persone che si propongono spesso come volontari “per fare qualcosa lì, a Srebrenica… dove vai sempre…”, ma tre anni fa sull’Altopiano di Asiago in provincia di Vicenza, ho conosciuto un volontario speciale, un montanaro di razza: Gianbattista Rigoni Stern, detto Gianni. Gli ho raccontato della “mia” Srebrenica e dei suoi dintorni e ho intuito che potevamo ideare e progettare qualcosa di utile e originale insieme”. (Roberta Biagiarelli)

Srebrenica è “la splendente”, un piccolo gioiello che brillava tra i Monti Balcani basata su una florida agricoltura, sull’estrazione di piombo e salgemma ma anche su uno stabilimento termale che attirava frequentatori da tutta l’ex-Jugoslavia. Oggi di tutto questo non resta più niente. La splendente è stata macchiata nell’estate del 1995 dal sangue di migliaia di musulmani bosniaci massacrati dalle truppe serbe del generale Ratko Mladic. Ed è difficile ricominciare quando senti ancora nelle narici l’odore della tua casa bruciata, riempita di copertoni e accesa da bombe a mano. Un passato terribilmente vicino che ha cancellato gli uomini ma anche le loro storie e tradizioni. Qui non ci sono padri che insegnano ai figli le tradizioni più semplici che hanno appreso dai nonni, come mungere una mucca per sostenere la fragile agricoltura montana. Ed ecco allora la “Transumanza della Pace”, una realtà che vide protagonista la Provincia di Trento che ha donato 48 manze di razza Rendena.
Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’intervento di Roberta Biagiarelli, un’autrice e regista indipendente fortemente impegnata nel sociale e a Gianni Rigoni Stern che si è occupato di istituire corsi per far rifiorire la tradizione agricola.
Grazie per averci ricordato, in tempi della crisi, la cultura della condivisione e della solidarietà che è il vero nucleo della nostra società, del nostro umano stare insieme.

Per approfondire.



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