Il buio della disinformazione

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Scavone (lettera inoltrata alla redazione del Tg1)

Egregi giornalisti e redattori del Tg1,

più volte nel nostro Paese si torna a discutere (e a dividersi) sulla libertà e l’obiettività dell’informazione. Un tema senza dubbio cruciale, che non dovrebbe di norma presentarsi nella vita di un paese civile. Soprattutto se le riflessioni nascono in riferimento al telegiornale di punta del servizio pubblico.

Parlo di me e della mia esperienza personale. Credevo finita l’era Minzolini, l’era di telegiornali sfacciatamente di parte, con servizi monocolore ed editoriali da far accapponare la pelle (perdonate la sincerità). Ma, forse e purtroppo, mi sbagliavo. E ne ho avuto la triste prova negli ultimi giorni, quando il dibattito politico – seguendo la scia delle temperature agostane – si è fatto più rovente ed infuocato. Dibattito che ha visto il Popolo della Libertà accanirsi su Casini, reo di aver dichiarato di essere disponibile nel 2013 ad una convergenza con i riformisti, per dare continuità al lavoro iniziato da Monti. Non sono intenzionato ad entrare nel merito del dibattito, pur riservandomi di notare con stupore l’esagerata rabbia che ha contornato tutte le dichiarazioni degli esponenti del Pdl (cito emblematicamente Lupi “Chiederemo sua espulsione dal PPE” ). Rabbia a cui sono state contrapposte risposte nel merito, ultima fra tutte la lettera di Casini al Corriere della Sera .

Peccato che spesso i media siano ciechi, non si sa per quale ragione, di fronte a questi scambi di battute, preferendo riportare notizie monche e distorte. E’ il caso dell’edizione del TG1 di ieri sera, nella quale è apparso un servizio sull’argomento. Guardandolo, ho notato un evidentissimo sbilanciamento dalla parte delle dichiarazioni degli esponenti Pdl, riservando a Cesa una misera e non conclusiva replica. Proporre al telespettatore un servizio incompleto nell’edizione principale, quella delle ore 20, è già discutibile. Ma è ancor più deprecabile che ciò si ripeta nelle edizioni successive, dimostrando che quell’incompletezza d’informazione era voluta e non derivante da fretta o ritardo nell’aggiornamento.

Allora ho ritenuto tanto doveroso quanto spontaneo scrivere ai vertici del partito, non tanto per portarli a conoscenza dell’accaduto, bensì per sentire il loro parere a riguardo. La risposta del capo della segreteria politica, Antonio de Poli, è stata chiara e precisa. “È chiaro che in un momento delicato per la politica e per l’informazione ci sarebbe bisogno di credibilità e professionalità.

Rivolgo a voi questa breve riflessione, unitamente alla mia disapprovazione. Monti pochi giorni fa ha parlato di una luce che si incomincia a vedere in fondo al tunnel della crisi. Il Paese  ha bisogno di quella luce, non offuschiamola o danneggiamola con il buio della disinformazione.

Cordialmente,

Francesco Scavone



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