postato il 18 Aprile 2012 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Il “18 aprile”, un rimedio all’antipolitica

di Adriano Frinchi

Don Camillo e Peppone sono andati in pensione da tempo, ma ricordare il 18 aprile 1948 non è un esercizio per nostalgici della Dc o per coloro che, come avrebbe detto Guareschi, rimpiangono il tempo dei cazzotti e delle legnate. Ricordare il 18 aprile, quel 18 aprile, non è una retorica celebrazione della più grande vittoria della Dc, ma significa rendere ancora attuale uno dei momenti più alti della democrazia e della coscienza civile del popolo italiano che nelle urne seppe scegliere democrazia e libertà. In tempi in cui l’anti politica trionfa fare memoria di una prova di straordinaria maturità politica del popolo italiano è anche motivo di speranza per il futuro: la politica malata che viviamo si salva solamente se tutti gli italiani tornano a partecipare alla vita democratica del Paese.



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