postato il 5 Novembre 2011 | in "Economia, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

G20, la magra figura del governo.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Dalla conclusione del G20 possiamo dire che sono state spese molte parole, ma sono state prese ben poche decisioni e l’Italia come nazione ne esce sconfitta, pagando le incertezze di questi mesi e l’incapacità del governo di questi anni.

Possiamo affermare che nessun accordo è stato raggiunto per il potenziamento del Fondo monetario internazionale, e questo era un punto fondamentale per l’Europa che, da un potenziamento del FMI, avrebbe potuto ottenere ulteriori risorse finanziarie, mentre l’Italia dovrà ogni tre mesi superare l’esame del FMI che controllerà l’attuazione del paino di riforme promesso dal Governo.

Durante la conferenza stampa conclusiva del vertice il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto c’è un accordo di massima sul potenziamento del rapporto di collaborazione tra Fmi e Fondo Salva Stati (Efsf), ma rimane poco chiaro come questo potrà avvenire, visto che, secondo la Merkel, quasi nessuno stato vuole aprtecipare al potenziamento di tale fondo. In definitiva i leader mondiali del G20 non hanno sottoscritto nessun accordo e non hanno messo nero su bianco alcun impegno che li vincoli a potenziare l’Fmi per aiutare l’Europa.

L’idea originaria era quella di potenziare il Fondo salva Stati europeo tramite un’emissione di Sdr (sono diritti speciali di prelievo), ovvero uno strumento finanziario creato dal Fondo monetario internazionale per aumentare la liquiditá internazionale e per finanziare lo sviluppo economico mondiale. Berlino si sarebbe opposta a questa soluzione perché considerata una monetizzazione del debito. Difatti l’unico impegno preso dal G20 è di lungo periodo, e prevede di rivedere la composizione del paniere di valute alla base dei Sdr entro il 2015 per dare maggiore peso alle economie emergenti.

In tutto questo, l’Italia, subendo le pressioni esercitate dagli altri leader, e in particolare da Germania, Francia e Stati Uniti, ha acconsentito al monitoraggio del FMI. Anche se il presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso ha affermato: “l’Italia ha chiesto di sua iniziativa il monitoraggio del Fondo Monetario Internazionale sull’applicazione dei suoi impegni”, in realtà tale controllo è stato imposto all’Italia dalle altre nazioni.

Anche se il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha cercato di sostenere che l’attività di monitoraggio del Fondo a quella di una società di revisione di conti, rimane il dubbio che da un lato si tratti di una prima intrusione delle Autorità internazionali negli affari del Governo, e dall’altro lato, potrebbe sembrare un modo per forzare la mano al Parlamento italiano per ottenere la fiducia sui provvedimenti da prendere senza pagarne il dazio politico e forzare la mano all’opposizione. Con il controllo del FMI l’Italia non può più perdere tempo nelle riforme, e di fatto se venisse a mancare la maggioranza, a livello internazionale Berlusconi potrebbe affermare che la colpa non è sua.

Il Presidente del Consiglio ha sostanzialmente fatto commissariare l’Italia dal FMI per non dovere chiedere i fondi del FMI del Fondo Salva Stati, e al contempo evitare di finire in minoranza nel Parlamento.
Chiudo queste mie riflessioni con una considerazione sull’infelice uscita di Berlusconi che ha detto come secondo lui “in Italia non si avverta una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un Paese benestante. I consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto”. Aggiungendo: “Noi pensiamo che l’avventarsi sui titoli del debito italiano sia una moda passeggera”. Sono parole che ancora una volta dimostrano quanto Berlusconi sconosca la realtà che lo circonda, vivendo in una sua realtà fittizia. Se gli italiani possono spendere è solo perché non risparmiano più (come testimonia Banca d’Italia) e perché vi è il sostegno dei 50-70enni, verso i figli di 30-45 anni che faticano a trovare un lavoro a causa della abssa crescita dell’Italia.

 

 

1 Comment
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
mario pezzati
mario pezzati
13 anni fa

per altro, verrebbe da chiedersi dove fosse il presidente del consiglio negli ultimi 4 anni… forse era al ristorante???



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram