postato il 12 Novembre 2012 | in "Politica"

Crisi, continuare il lavoro intrapreso da Monti

Per anni la politica ha preferito evitare scelte impopolari: l’Italia aveva problemi che né il centrosinistra né il centrodestra hanno affrontato, perché si dovevano fare scelte costose in termini di consenso, e non abbiamo avuto il coraggio di farle. Ma quando eravamo nella condizione di vedere dietro l’angolo la Grecia i partiti, con uno scatto di virtuosità, hanno dato vita al governo Monti, un governo che ha avuto il merito di rivoluzionare l’impostazione della politica italiana. Oggi siamo consapevoli di aver fatto solo una piccolissima parte del nostro compito, e che dobbiamo continuare il lavoro: l’emergenza non è finita e nessuno può assumersi la responsabilità di dire che il peggio è alle nostre spalle.

Pier Ferdinando

4 Commenti
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citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, presidente

“l’emergenza non è finita e nessuno può assumersi la responsabilità di dire che il peggio è alle nostre spalle.”

Il peggio è ancora tutto davanti a noi, ce ne stiamo accorgendo benissimo e le previsioni, checchè ne diciate tutti, sono nerissime.
Ma lei che sostiene a spada tratta questo governo, ora potrebbe invitare l’esecutivo a rivolgere le attenzioni a tutti voi della “classe media”, a quelli della classe alta e a quelli della classe altissima, piuttosto che rivolgere il vostro “benevolo” sguardo verso i soliti fessi obbligati a pagare per tutti?
Una buona giornata, presidente
Una citoyenne

Francesco
Francesco
11 anni fa

Condivido che occorre continuare nella direzione presa con il governo Monti. Condivido che ciò che si è fatto finora è solo il minimo indispensabile per evitare momentaneamente lo sfascio. Condivido che i partiti obtorto collo, sono stati costretti ad una assunzione di responsabilità, grazie anche alla moral suasion di Napolitano, ma considerarli virtuosi, mi sembra un tantino esagerato.
Però il punto dolente è riformare il paese, il sistema Italia và reso efficiente, giusto, socialmente equo e sostenibile, non c’è nulla che non vada cambiato, dalla giustizia al lavoro, alla pubblica amministrazione, alla scuola, alla legge elettorale, per finire con i partiti. L’Italia dopo Monti avrebbe bisogno di un GigaMonti per attuare tutto ciò. Si dovranno toccare gli interessi di troppi, e questo nemmeno Monti che non ambisce a raccogliere consensi, lo riesce a fare. Francamente, non sò fino a che punto un ipotetico forte successo elettorale della Lista per l’Italia, sarebbe in grado di spingere il paese verso la direzione delle riforme, ma le altre opzioni restano: Grillo oppure il Bersani-Vendola-Diliberto con eventuale Di Pietro.

Lorenzo
Lorenzo
11 anni fa

Condivido sia quanto scritto da citoyenne che Francesco però vorrei farvi notare che lavorare con questo governo attuale non è facile, visto che fanno parte della maggioranza pd, centro e pdl anime tra loro decisamente diverse.
Questo governo aveva lo scopo di arginare l’emergenza creata dall’ennesimo governo berlusconi, di cui l’udc non ne faceva parte, ma le vere misure andranno prese con il prossimo governo il quale dovrà per forza di cose essere più eterogeneo.

freeskipper
11 anni fa

Cambiare il “Sistema” è possibile, ma dipende solo da noi!

Certo, è difficile governare gli italiani, chi la vuole cotta e chi cruda, chi calda e chi fredda! Ma evidentemente deve essere un’attività molto redditizia se è vero come è vero che ogni volta che si tratta di scegliere chi dovrà guidare un Comune, una Provincia, una Regione e addirittura il Paese, “loro” si scannano a suon di primarie o addirittura fondando nuovi partiti e fantomatici movimenti. Siamo un popolo difficile da governare, su questo non ci piove! Non abbiamo uno spiccato senso civico, abbiamo smarrito il significato di bene comune, il rispetto dell’altro, la solidarietà e nonostante il Cupolone ci guardi dall’alto della sua santità, ci è rimasto ben poco di quello spirito cristiano di cui un tempo eravamo la culla dell’occidente e gli ambasciatori nel mondo intero. Ma pur vero è che mai nessuno dei nostri “politicanti” si è dimostrato all’altezza della situazione. Dopo il ventennio fascista – in cui tutti lo si applaudiva sotto il “balcone” per poi sputargli addosso a Piazzale Loreto – dopo il governo della “balena bianca”, del tentato compromesso storico, dei socialisti a Palazzo Chigi, e dopo la fine della Iª Repubblica sancita da “mani pulite”, non ce ne è andata bene una. E’ stata una delusione dietro l’altra! Prima Silvio Berlusconi. Si sperava nell’uomo che non veniva dalla politica, nell’uomo del fare e che in verità i “fatti suoi” se li è fatti proprio bene, ma solo quelli! Altra speranza, disillusa, la sinistra di Occhetto, D’Alema, Veltroni e compagni, che ha malamente sciupato l’occasione storica di guidare il Paese. Tutto è stato quel governo tranne che espressione delle istanze di lavoratori, operai, pensionati, insomma, di quella gente che non se la passa proprio bene e sulla quale la sinistra fondava i propri intenti, arrogandosi l’esclusivo “diritto-dovere” di rappresentarla! Poi è arrivata la doccia fredda di Report per l’ex magistrato di “mani pulite” che, pur sforzandoci di essere garantisti con tutti e fino in fondo, non riesce a toglierci dagli occhi l’immagine di chi predica bene e razzola male, di chi con una mano raccoglie le firme contro il finanziamento pubblico dei partiti e con l’altra incassa e investe quei soldi per proprio tornaconto! Ed ora è il turno di Beppe Grillo, che in quanto a sboccataggine non ha nulla da invidiare a Bossi, in atteggiamenti da padre-padrone supera addirittura Berlusconi e Di Pietro messi insieme e in fatto di imprese sportive, riesce anche a far meglio di Putin e Mussolini. Gli elettori – una categoria del genere italico ormai in via di estinzione, e senza più speranze – sono rassegnati. Molti per le prossime politiche resteranno a casa, altri, come hanno votato Berlusconi così faranno con Grillo, credendolo il salvatore della Patria! Ma non è così che si risolvono i problemi. Non esistono “uomini forti”! Non ci sono “salvatori della patria”! Non è tempo questo di “uomini della provvidenza”! Esiste un popolo. Esiste una Nazione. Esiste tanta gente per bene. E’ da qui che deve partire il cambiamento, il rinnovamento, la riscossa. Ma “noi” siamo abbastanza seri, siamo sufficientemente coerenti con le nostre rivendicazioni per addivenire ad un nuovo “Sistema Italia” più efficiente, equo e solidale, impegnandoci in prima persona ognuno nel suo piccolo e per quanto gli è possibile?



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