postato il 27 Agosto 2012
“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano
Che i trasporti in Italia non siano al passo rispetto a quelli europei, è ormai un fatto appurato. Quando però tutto ciò lo si verifica personalmente, tutto ciò si trasforma in amara consapevolezza.
Amo viaggiare, e quest’anno, per le mie vacanze, ho scelto due mete: la prima è stata Valencia, una delle città più grandi della Spagna, la seconda Palermo, capoluogo della bellissima Sicilia.
In poco più di 15 giorni, ho potuto apprezzare l’efficienza dei mezzi pubblici spagnoli, e l’inefficienza di quelli italiani, specialmente (ahinoi!) di quelli romani.
Una volta arrivati in aeroporto a Valencia, abbiamo facilmente raggiunto la metro, situata all’interno dell’aeroporto stesso, e con poco più di 2 euro (il viaggio singolo, da questa zona di Valencia, costa poco più di 3 euro, ma avendo acquistato la carta per 10 viaggi in metro, siamo riusciti a risparmiare anche su questo biglietto) abbiamo raggiunto il centro della città. Commenti sulla metro? Tutti positivi: pulitissima, con aria condizionata e, soprattutto, poco affollata. Inoltre, tutte le altre stazioni erano pulite, curate e molto illuminate. Insomma, un livello di efficienza da cui la metropolitana della nostra capitale, Roma, è purtroppo lontana. Troppo spesso i treni delle linee della metro romana, sono affollatissimi e decisamente poco puliti. Il costo del biglietto, aumentato del 50% degli ultimi anni, è di 1,50 euro, e non c’è una fermata per l’aeroporto.
Raggiungere Fiumicino, infatti, è tutt’altra storia.
Fondamentalmente, per chi vuole utilizzare i mezzi pubblici, ci sono due strade: o la linea Roma Tiburtina – Fiumicino (costo del biglietto 8 euro), oppure il Leonardo Express, da Roma Termini (costo 14 euro). Insomma, la differenza di costi fa riflettere, soprattutto se ci si aspetta che ad un costo maggiore corrispondano servizi maggiori. Ebbene, per esperienza, ho capito che non è così: due giorni fa, il Leonardo Express, è riuscito ad accumulare 8 minuti di ritardo, su una tratta la cui durata dovrebbe essere di 30 minuti.
Più che rispetto all’efficienza, mi sembra che i costi siano direttamente proporzionali ai disagi. I ritardi dei mezzi delle Ferrovie dello Stato, infatti, sembrano diventati una consuetudine. Ieri, l’InterCity Roma-Taranto, ha accumulato, in 3 ore, ben 30 minuti di ritardo. In più, nella carrozza in cui ho viaggiato, l’aria condizionata sembrava pressoché assente: tutto questo in una delle giornate più calde dell’estate.
E’ vero che il costo del biglietto dell’InterCity è molto allettante, ma se penso che con qualche euro in più potrei avere il triplo dei servizi, rimpiango di non aver preso ItaloTreno. Faccio un esempio concreto: il costo del biglietto di un InterCity Napoli-Roma è di 22 euro, la durata del viaggio è di circa 2 ore; il costo del biglietto di Italo Treno, per la stessa tratta, è di 30 euro(tariffa base per entrambi), la sua durata è di poco più di un’ora. Dopo aver provato entrambi posso fare un confronto: gli 8 euro di differenza sono, questa volta, sinonimo di maggiore efficienza. Innanzitutto, sul secondo non ho sofferto lo stesso caldo provato ieri e, per di più, il treno è arrivato nella stazione di Roma Tiburtina con qualche minuto d’anticipo. Se a questo si aggiunge un’ottima pulizia del treno e il wi-fi gratuito (che, però, non ho potuto verificare), direi che questa differenza è più che giustificata.
Certo, bisogna considerare il fatto che Italo è una società nuova, che ha investito molto e che, in questi primi anni, dovrà tenere prezzi convenientie garantire la puntualità, per poter diventare sempre più presente, nelle diverse città italiane. Probabilmente, Trenitalia si adopererà per migliorarsi, per non lasciarsi sopraffare dalla compagnia di Montezemolo. Nel frattempo, noi italiani potremo godere di questo spiraglio di sana concorrenza, e viaggiare più spesso in treno, specialmente ora che il prezzo della benzina continua a salire.