postato il 25 Maggio 2011 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Trasporti"

Cara Sardegna… la Regione, lasciata sola, trova la soluzione con Saremar

Ogni estate le famiglie italiane si ritrovano a scegliere la meta delle proprie vacanze. Per molte di queste, la Sardegna è da tanti anni la meta prediletta, nonostante non sia fra le mete più economiche, tuttavia gli incantevoli paesaggi e la buona cucina valgono, per tanti vacanzieri italiani, qualche sacrificio in più. Quest’anno, però, le famiglie che vorrebbero recarsi nell’isola hanno avuto un’amara sorpresa: i prezzi dei traghetti hanno subito un aumento considerevole, addirittura si parla del 90-100%.

Facciamo un esempio. Una famiglia romana, composta da una coppia con un bambino di 7 anni,  vorrebbe trascorrere una settimana a San Teodoro (OT), una delle più gettonate località turistiche, dal 9 al 16 Luglio.  Facciamo un preventivo per il trasporto in cabina singola e con utilitaria (condizioni indispensabili per una famiglia con bambino) per i traghetti che coprono le rotte da Civitavecchia a Olbia (la tratta che interessa la nostra famiglia).

Ecco i risultati (andata e ritorno):

TIRRENIA: 708,40 €

MOBY: 759,80 €

GNV: 798,00 €

SARDINIA FERRIES: 804,48 €

Cifre simili, per una famiglia media e soprattutto di questi tempi, è decisamente eccessiva. Soprattutto se pensiamo che riguarda solo il trasporto marittimo, non rimane nulla ai sardi!!! E infatti la Sardegna ha registrato un considerevole calo di prenotazioni quest’estate rispetto agli anni precedenti.  Le compagnie marittime, dal loro canto, hanno giustificato il rincaro con l’aumento del prezzo della benzina e del caro-vita in generale, e sempre per tali ragioni negato ogni possibilità di sconti.

La Regione Sardegna, davanti alla prospettiva di un calo così importante delle affluenze in estate, non è rimasta a guardare. La Saremar, flotta navale di proprietà della Regione che gestisce dal 1988 il servizio pubblico di linea tra S. Teresa di Gallura e Bonifacio, tra La Maddalena e Palau, tra Carloforte e Calasetta e tra Carloforte e Portovesme, da quest’anno garantirà anche i collegamenti stagionali con la penisola tra Golfo Aranci e Civitavecchia e tra Porto Torres e Vado Ligure. Applicando l’esempio della famiglia romana di cui sopra, il trasporto marittimo con i traghetti Saremar (sempre andata e ritorno) viene a costare 394,62 €: circa la metà!

Viene da chiederci se la Saremar per caso non utilizzi lo stesso carburante utilizzato dalle navi delle altre compagnie, o se la Regione Sardegna per caso si possa permettere di pagare di tasca propria la differenza. Oppure, com’è più probabile, quei rincari non avevano una giustificazione plausibile. Questo, per lo meno, è quello che pensa l’Antitrust, che ha avviato un’indagine per verificare che non ci sia stato un accordo, cartello, fra le compagnie di navigazione per aumentare i prezzi e trarre in maniera sproporzionata profitto dai rincari che effettivamente ci sono stati.

Come previsto, le prenotazioni con Saremar sono già numerose (1500 solo il primo weekend), dando respiro alle numerose aziende sarde che devono la loro esistenza al turismo. La Regione, tuttavia, ha pensato anche a quei turisti che, prima della messa a punto delle nuove rotte Saremar, hanno pagato cifre esorbitanti per non rinunciare alle vacanze in Sardegna. Per loro la Regione ha deciso di destinare 2 milioni di euro al progetto ‘Bonus Sardo Vacanza’,  che si sostanzia nel riconoscimento di una sorta di rimborso delle spese di viaggio ai cittadini dell’Unione Europea che usufruiranno del trasporto navale per visitare la Sardegna. Il rimborso andrà da un minimo di 60 a un massimo di 90 euro, e potrà essere fruito da passeggeri, minimo due persone e massimo tre, che soggiornino almeno tre notti nell’Isola nel periodo compreso fra il 2 Maggio e il 3 Luglio prossimi.

Il tutto, pare, nel silenzio del Governo, al quale evidentemente non importava molto che un’intera regione, che vede nel turismo ormai quasi l’unica fonte di occupazione, rischiasse una stagione estiva disastrosa per via del comportamento francamente disonesto delle compagnie marittime.  Oppure il Ministro del Turismo è ancora convinta, come affermò anni fa, che il problema rilevante della Sardegna sia il randagismo. Scusate lo sfogo finale, ma credo che il sostegno di un governo (nel quale è presente un Ministero del Turismo, che quindi sarebbe incaricato per primo a occuparsi di tali problematiche) all’occupazione debba obbligatoriamente passare anche attraverso il prendersi seriamente carico di una vicenda che, senza l’intervento della Regione Sardegna, avrebbe rischiato di colpire profondamente l’economia di un’isola già profondamente in difficoltà.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Maria Pina Cuccaru



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