La Windjet affonda. Cosa succede nei cieli italiani?
“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati
L’estate è divenuta improvvisamente molto amara per tutti i viaggiatori che avevano scelto la Windjet come compagnia aerea. A questi problemi, dobbiamo aggiungere da un lato i rischi professionali per gli 800 dipendenti che adesso vedono per loro un futuro molto nero e dall’altro i tanti interrogativi che solleva una vicenda che si presenta alquanto intricata, tanto che il Segretario regionale dell’Udc Gianpiero D’Alia afferma: “è vicenda molto grave e dai contorni oscuri. Bisogna fare subito chiarezza sul perché Alitalia rompe la trattativa alla vigilia di ferragosto e su quali sono le reali condizioni economiche di Windjet e se ci sono responsabilità dell’attuale management”.
E aggiunge: “esprimiamo totale solidarietà ai lavoratori Windjet. Non si può pensare di fare una trattativa al ribasso sulla pelle di 800 lavoratori. Auspichiamo che il tavolo convocato dal ministro Passera possa produrre risultati e sollecitiamo tutte le parti in causa ad adoperarsi con senso di responsabilità perché la Sicilia e l’Italia non possono permettersi un ennesimo fallimento”.
Recentemente un articolo de Linkiesta a firma di Marco Giovanniello ha lanciato l’ipotesi di “licenziare” Riggio, presidente dell’ENAC, perché non avrebbe vietato alla compagnia aerea catanese di vendere biglietti aerei, oltre che avere impedito a Lufthansa di insediarsi a Malpensa.
Duole dirlo, ma la vicenda è più complicata di così.
Chiariamo alcuni punti, dicendo alcuni fatti certi (ma, mi rendo conto, noti solo a pochi) e poi avanzerò alcune considerazioni:
1) che windjet fosse in via di fallimento, si sapeva da mesi. E per mesi intendo almeno 12-18 mesi;
2) non sta all’ENAC stabilire se una compagnia è finanziariamente solida. Questo spetta ai giudici (in caso di fallimento e/o truffa), o ai proprietari. In ogni caso ricordo che ci sono organi preposti al controllo e verifica dei bilanci, ma non si tratta dell’ENAC, che deve solo verificare il rispetto delle norme di sicurezza e all’assegnazione degli slot (ovvero le finestre di atterraggio e decollo), assieme all’Antitrust, sugli aeroporti italiani.
3) Lufthansa decise di non investire su Malpensa, non certo per i capricci dell’Enac, ma perchè si ritrovò una situazione “pesante”: stiamo parlando del 2008, ovvero del piano di salvataggio Alitalia. All’epoca il governo decise: A) di tutelare Alitalia-Cai, mantenendo e rafforzando il monopolio su Roma (i vincoli che bloccavano l’antitrust sono caduti solo in questi mesi e l’antitrust sta già imponendo a Cai di lasciare alcuni slot); B) di non aiutare l’altro hub, Malpensa, che ha sempre avuto il problema di una fortissima concorrenza con Linate (e anche Bergamo-Orio al Serio) che, unito ai collegamenti non proprio ottimali, ha sempre reso problematica lo scalo di Malpensa (per inciso, ha problemi anche come scalo merci, visto che la tav latita ancora).
4) Windjet, è posseduta da una finanziaria chiamata Finaria (posseduta a sua volta da Pulvirenti), la quale è finanziariamente solidissima (secondo Pulvirenti ha un giro di affari di 400 milioni a fronte di un indebitamento di 20 milioni), semplicemente non vuole più operare in perdita e non si vogliono fare travasi di risorse dalla suddetta finanziaria a Windjet.
5) chiudendo windjet, gli slot saranno liberi, ma non credo che, per motivi di antitrust, Cai possa prenderseli (se non quelli in fasce secondarie). Più probabile Meridiana (che attualmente li sta occupando) o Ryan Air o altri operatori.
Questi sono i fatti, certi e acclarati.
Passiamo ad altri fatti e alcune considerazioni.
La trattativa per l’acquisizione di Windjet, da parte di Alitalia Cai, va avanti da mesi (per inciso pare che vi sia anche una trattativa sotterranea tra Cai e Meridiana; la trattativa in questione è stata chiusa e riaperta varie volte a seconda delle disponibilità degli Emiri arabi e di Cai), ma solo recentemente si era giunti alla stretta finale. In base all’acquisizione, Alitalia doveva (per imposizione dell’antitrust) cedere alcuni slot altrimenti avrebbe operato in posizione di monopolio assoluto. A questo punto, Alitalia Cai fece una offerta che Pulvirenti giudicò irricevibile e la rispedì al mittente (fine giugno 2012) e quindi la compagnia guidata da Ragnetti decise di alzarsi dal tavolo non proseguendo più con le trattative (per inciso, Cai non si siederà al tavolo convocato da Passera e ha chiarito che non intende in alcun modo proseguire la discussione con Windjet mentre Pulvirenti fa sapere di stare trattando con altri vettori e di volere proseguire le trattative in solitario.
Detto quanto sopra, facciamo un esercizio di ipotesi (ed ecco le famose considerazioni).
Probabilmente, stiamo assistendo ad un gioco delle parti.
Avendo chiuso la partita con la vecchia Alitalia che verrà liquidata definitivamente (quando si chiuderà la CIG straordinaria per i dipendenti rimasti e non inseriti in CAI, la vecchia società potrà chiudere definitivamente i battenti, anche perché gli asset venduti e vendibili non bastano a rimborsare tutti i creditori integralmente), Alitalia Cai ha interesse a cercare di sopravvivere (ha i bilanci in perdita) fino al Gennaio 2013 e presentarsi a quella data con una certa “consistenza” in termini di slot, aerei, traffico. Perchè? Perchè (altro fatto noto e acclarato e lo trovate negli accordi del 2008) nel 2013 vi sono due scadenze importanti: nel gennaio 2013 scade la prima clausola di Lock-up per gli azionisti, ovvero il divieto di vendere la propria quota, e quindi gli azionisti potranno vendere agli altri azionisti (tra cui figura Air France) la propria quota. Si sa per certo che molti azionisti non vedono l’ora di liquidare , anche in perdita, la propria quota (per inciso hanno provveduto, Autostrade, Marcegaglia e Benetton in primis a svalutare in bilancio la quota Alitalia di loro pertinenza). Si pensava che Air France si sarebbe fatta avanti, ma anche AF ha i suoi problemi di bilancio e per un paio di anni non credo se ne parli dell’acquisto di Alitalia (almeno stando alle dichiarazioni ufficiali dell’Amministratore Delegato di Air France). La seconda scadenza è settembre 2013, in cui scade la seconda clausola di lock-up, alla scadenza della quale gli azionisti potranno vendere a chi vogliono la loro quota.
Quindi, da gennaio a settembre 2013, potranno vendere la loro quota solo agli altri azionisti, da settembre 2013 potranno venderla a chiunque si presenti alla loro porta.
Buona sera, dott. Pezzati
Mi pare di aver capito che la Windjet sia una compagnia aerea siciliana.
Mi pare di aver capito che la finanziaria proprietaria della Windjet, sia a sua volta proprietà di Pulvirenti e pare, dice lo stesso Pulvirenti, sia abbastanza solida; il problema è che lo stesso Pulvirenti non vuole perderci con la Windjet, a danno della finanziaria. Fin qui ho capito bene?
Mi pare di aver capito che Alitalia, da sempre in perdita, verrà smantellata entro il 2013, anno in cui gli azionisti potranno “sbarazzarsi” delle proprie quote azionarie.
Mi pare di aver capito che l’Air France, contrariamente al 2008, non sia più disponibile per acquistare nuove quote.
Mi pare di aver capito che i piloti non riassunti da Alitalia, ma con una congrua cig (anche questa pagata dai contribuenti italiani?), a momenti perderanno anche questo “scaccia e mangia”.
Mi pare di aver capito che i debiti Alitalia, nel 2008, siano stati spalmati sulle spalle dei contribuenti italiani, per “menare il vanto di una compagnia di bandiera”.
Se fino ad ora ho capito bene, posso avanzare una domanda? Pulvirenti, forte del precedente Alitalia, pensa forse di far spalmare i debiti di Windjet sulle spalle dei contribuenti italiani o, ancora peggio, visto che trattasi di una compagnia aerea regionale, sulle spalle dei siciliani? Potrebbe farlo?
Una citoyenne
@ citoyenne: ha capito benissimo tutto, però tengo a sottolineare una cosa: che alitalia venga smantellata nel 2013 è una ima ipotesi alla luce degli accordi contrattuali alla nascita di CAI (che ha comprato alitalia) e dei bilanci di CAI.
SUl futuro di windjet: credo che la vicenda nei prossimi mesi avrà degli sviluppi. Non credo che pulvirenti possa più fare pagare agli italiani il fallimento di windjet, perchè la vicenda alitalia è stata unica e irripetibile per vari motivi: perchè ormai non ci sono più soldi per coprire le magagne, perchè ormai non si può più giocare con le carte e le parole; soprattutto perchè ormai non c’è più Berlusconi, che fu l’artefice della nascita di cai e dello spalmamento sulle spalel degli italiani, dei debiti alitalia.