Che un ministro del governo Berlusconi come Bossi parta per una campagna d’aggressione contro il Vaticano e contro la Chiesa è offensivo per tutti gli italiani, e anche e soprattutto per i tanti cattolici che hanno votato per il Pdl. Forse Bossi non conosce le straordinarie opere di volontariato che la Chiesa promuove nell’accoglienza ai profughi o forse, più semplicemente, non gli interessa nulla. Il suo unico scopo è eccitare gli animi della gente contro gli extracomunitari, magari dimenticando che grazie a loro si aprono tante fabbriche del nord-est e tante famiglie vengono assistite.
Siamo in presenza di fatti che non possono piu’ essere minimizzati e di un degrado politico istituzionale che nulla ha a che fare con il sacrosanto impegno contro la criminalità. Pier Ferdinando
Nessuna legge può chiuderci gli occhi davanti alla miseria e alla disperazione di chi sfida la morte per sfuggire agli orrori della guerra. Il governo chiarisca in Parlamento le modalità del ritrovamento dei cinque eritrei al largo di Lampedusa. In questo nostro Paese, eccitati dalla demagogia, stiamo perdendo il senso di umanità che ha sempre contraddistinto gli italiani. Si impone un esame di coscienza ed anche, se possibile, meno propaganda. Basti pensare alle promesse libiche, che sembrano svanite in poche settimane.
Più figli meno tasse, il quoziente familiare significa dare ossigeno alle famiglie italiane rilanciare la natalità. Siamo il Paese in Europa che fa meno figli, questa è una grande questione politica che deve riguardare il governo, deve riguardare il Parlamento. [Continua a leggere]
Questa estate, sulle spiagge italiane, l’Udc organizza la raccolta firme in favore del quoziente familiare.
Venerdì 14 agosto, alle ore 10.30, Pier Ferdinando Casini sarà all’Atlantis di Otranto (Via Porto Craulo).
In Italia la povertà è legata al numero dei figli: una coppia che mette al mondo un figlio diventa più povera e deve abbassare il suo tenore di vita. Un minore su sette vive sotto la soglia della povertà e nulla viene fatto per sostenere le famiglie che con i loro figli garantiscono il futuro del nostro Paese. Siamo l’ultimo Paese al mondo in fatto di natalità perché i figli costano troppo, non ci sono politiche di conciliazione tra il lavoro e la famiglia, non ci sono servizi di sostegno al lavoro di cura della famiglia. L’Italia spende solo lo 0,9% del PIL per le politiche familiari ed è all’ultimo posto in Europa. Mantenere un figlio costa certamente non meno di 5.000 euro all’anno.
L’Art 53 della Costituzione afferma che ognuno deve concorrere alla spesa pubblica secondo la propria capacità contributiva ed è evidente che, a parità di reddito, un padre con tre figli ha minore capacità contributiva di chi non ne ha. Un fisco più giusto e più equo è un dovere a cui non vogliamo e non possiamo sottrarci e su questa nostra proposta chiediamo la tua firma.
La nostra iniziativa: una raccolta firme per sostenere la famiglia
Da qualche tempo ricevo commenti provenienti da vari social network, oltre che su questo sito. Qualche giorno fa, in particolare, è arrivata questa domanda da parte di pm10:
sarei curiosa di sapere come si coniuga il quoziente familiare con il bisogno di innalzare la quota di donne all’interno del mondo del lavoro. grazie.
Il “caso politico” di fine luglio è stato scatenato dal Carroccio: test di conoscenza del dialetto per i docenti, per verificare “il loro grado di apprendimento delle tradizioni e della lingua della regione in cui vogliono lavorare”. La proposta, lanciata in Commissione Cultura dalla deputata leghista Paola Goisis, ha prodotto come conseguenza immediata il blocco dei lavori da parte della presidente Valentina Aprea (Pdl). Oggi se ne parla tanto in rete (Polisblog, Clandestinoweb, Affaritaliani, acceso il dibattito nei forum Corriere, il Messaggero, Il Secono XIX). Per l’opposizione il governo è sempre più condizionato dalla Lega, che invece definisce l’argomento una “boutade estiva”. [Continua a leggere]
Archiviati gli esami di maturità è tempo di un primo resoconto. Le cifre diffuse dal ministero dell’Istruzione parlano chiaro: a guardare il numero dei bocciati, per gli studenti le prove da superare, quest’anno, sono state più dure. Rispetto al 2008 i bocciati sono stati infatti tremila in più, in tanti per il 5 in condotta.
Pubblichiamo le considerazioni di Luciano Marino, giovane volontario UDC, sulle disposizioni del cosiddetto pacchetto sicurezza.
A questo punto affermare di essere nella confusione più totale sarebbe un eufemismo. L’unica cosa chiara è che il PDL è ostaggio della Lega Nord, in tema di sicurezza siamo proprio allo sbando.
Il presidente del consiglio, insieme ai suoi ministri, si ritiene il paladino della sicurezza poi però taglia i fondi a polizia e carabinieri, affida il controllo del territorio ai militari che non possono nemmeno effettuare un arresto e prende quelle poche risorse per la sicurezza togliendo i fondi FAS destinati allo sviluppo infrastrutturale del mezzogiorno d’Italia.
Poi se ne inventano una ancora più grossa: LE RONDE.
Non c’era ancora stata una norma così chiara che sancisse l’abdicazione del territorio da parte dello stato. [Continua a leggere]
Attendiamo Berlusconi alla prova del quoziente familiare, che aveva promesso in campagna elettorale. Il modo più serio di onorare i nostri elettori non è compiacersi del risultato elettorale, ma è dire al Governo di muoversi nell’aiuto alle famiglie, senza partecipare al pettegolezzo politico che si sente in questi giorni.
La scuola italiana è stata bocciata dall’Ocse: costi troppo alti mentre i nostri studenti arrancano, faticano a tenere il passo con la media europea. Per il ministro dell’Istruzione i risultati dimostrano che è giusto proseguire sulla via delle riforme. Tra quelle in programma, il sostegno economico per le scuole paritarie (non statali o private che dir si voglia): un bonus per chi volesse frequentare questo tipo di scuole. Voi come la pensate?
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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