postato il 19 Giugno 2009 | in "Scuola e università, Spunti di riflessione"

Dite la vostra: bonus alle paritarie, sì o no?

A scuolaLa scuola italiana è stata bocciata dall’Ocse: costi troppo alti mentre i nostri studenti arrancano, faticano a tenere il passo con la media europea. Per il ministro dell’Istruzione i risultati dimostrano che è giusto proseguire sulla via delle riforme. Tra quelle in programma, il sostegno economico per le scuole paritarie (non statali o private che dir si voglia): un bonus per chi volesse frequentare questo tipo di scuole. Voi come la pensate?

La foto del post è di FataNera

19 Commenti
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Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

Presidente,
commento questa proposta essendo anch’io una studentessa. Frequento la scuola pubblica e so che ci sono molte pecche al suo interno. Invece di migliorarla però, si tende a peggiorarne le già precarie condizioni. Già la riforma Gelmini è abbastanza grave, ora questo bonus lo trovo ingiusto! Bisogna valorizzare la scuola pubblica, essere più severi con gli alunni che si comportano male (infatti sono d’accordo con il 5 in condotta), ma bisogna essere più severi anche con gli insegnanti che non svolgono il proprio lavoro.. E ce ne sono!!
Iniziare da qui mi sembra una buona partenze e, come si dice, chi ben comincia è già a metà dell’opera!!
Marta

Davide Massarini
Davide Massarini
14 anni fa

La privatizzazione non è l’unica risposta ai problemi del Nostro Paese, si affronti con più serietà le questioni della scuola pubblica poi penseremo ai bonus per le paritarie, se non si difende la classe media del paese, la piccola media impresa nell’insieme a chi serviranno questi bonus!? A quelli che in tutti i casi non avrebbero avuto difficoltà a pagare una retta scolastica!? Si riporti la scuola pubblica ad un livello di eccellenza lo si renda un ambiente sicuro competitivo e sinergico con le realtà lavorative locali in tutta l’Italia… questa è la vera sfida …

Antonella
Antonella
14 anni fa

Non conosco esattamente le modalità con cui è conferito, comunque penso che il bonus potrebbe andare nella direzione di una maggiore libertà di scelta scolastica degli studenti, quindi sia giusto. Tuttavia non dice nulla sul problema della qualità scolastica…
Sono due battaglie dieverse (libertà scolastica e qualità scolastica), e vanno considerate diversamente. Non concordo con chi di fronte alle scuole cosiddette “private” che chiedono una briciola, gliela negano perchè lo stato deve pensare solo a quella “pubblica”. La scuola non statale non fa un servizio al paese? Non educa i giovani italiani? Sì ed inoltre fa risparmiare allo stato miliardi di euro. E allora perchè gli studenti devono sobbarcarsi rette elevatissime per un servizio, l’istruzione, che spetta loro di diritto e la libera scelta di non essere istruiti dallo stato deve diventare una punizione?
Io ho paio di amici, che hanno lavori instabili e quasi non arrivano a fine mese pur di poter dare ai figli un educazione come loro desiderano (cioè in una scuola cattolica) e non penso sia giusto. Invece ho una cugina di secondo grado in Inghilterra che pur essendo molto povera è riuscita a studiare gratuitamente in una delle migliori scuole private e poi a laurearsi ad Oxford. Questo è valorizzare il merito E la libertà di istruzione. In Italia c’è un pregiudizio classista sull’istruzione non statale. Credo che dovremmo recuperare le parole di Don Luigi Sturzo secondo cui la libertà nasce sui banchi di scuola, e gli italiani non saranno mai un popolo libero finchè non ci sarà libertà scolastica.

Matteo Bottacini
Matteo Bottacini
14 anni fa

Non sono d’accordo. Le scuole private si devono arrangiare; ho studiato alle medie e alle superiori in scuole private gestite da religiosi. Non metto in discussione la fede o la religione (sono credente e praticante) ma in questi ambienti si vive di ricordi e di grandi paroloni, gli scandali che avvengono (a livello amministrativo e gestionale) vengono giustificati con motivazioni teologiche e spirituali, gli insegnanti incompententi sono definiti incompresi, i genitori degli alunni più facoltosi hanno un potere enorme e i religiosi si inchinano…e nelle feste tutti amici e baci e abbracci alla faccia della meritocrazia e della competenza. No, non voglio che i soldi delle mie tasse vadano a queste istituzioni. Dietro la difesa della scuola privata vedo la longa manus della CEI e del Vaticano che tentano di intrufolarsi mettendo il piede nella porta delle faccende laiche e dello Stato e soprattutto l’incapacità degli ambienti religiosi a dialogare sinceramente e onestamente (senza volontà occulte di indottrinamento) con altre culture. Gli italiani che vogliono mandare i loro figli alle scuole private (spesso per delegare un’educazione che come persone e genitori non riescono a dare) se le paghino e senza bonus o detrazioni fiscali.
Matteo Bottacini

Sergio Ferrarini
Sergio Ferrarini
14 anni fa

Sono un insegnante in pensione . Penso che finanziare le scuole cattoliche controllate da ispettori ministeriali che verifichino la qualità dell’insegnamento, possa dare più libertà ai genitori nel segliere i valori che vengono trasmessi ai loro figli e la posssibilità anche agli insegnanti di poter dare il loro contributo, la loro esperienza anche in scuole cattoliche.

Davide Massarini
Davide Massarini
14 anni fa

Grazie ai sacrifici dei miei genitori mi sono formato in una scuola cattolica paritaria, si aggiunga poi che la mia scuola è stata costretta a chiudere proprio per la mancanza di fondi conosco quindi il pregiudizi i costi la qualità dell’istruzione non statale avendolo vissuto in prima persona; concordo e comprendo quanto scritto da Antonella e come Lei mi auguro che il bonus possa effetivamente divenire la “chiave” di accesso ad un istruzione libera, trovo tuttavia prioritaria, in questo particolare momento, la questione pubblica.

Francesco
Francesco
14 anni fa

BONUS ALLE PARITARIE?
NO !!!

Cosimo
Cosimo
14 anni fa

perchè vi scandalizzate cosi tanto!!!!!!!!! da ottimo docente quale mi ritengo in quanto io con gli alunni in classe CI LAVORO……CI DIALOGO……….Ottengo sempre grandi risultati….credo che l’On.le Ministro faccia bene a garantire le dovute scelte.
Cosi facendo molti di quei colleghi fannulloni e bidelli poco facenti cominciano a capire che devono lavorare e non rubare. FORZA BRUNETTA continua cosi

renato
renato
14 anni fa

Non sono molto convinto che lo Stato debba finanziare in qualche modo le scuole private, di qualunque tipo esse siano. Non sono un esperto del settore scolastico, ma partendo dalla mia esperienza scolastica in scuole pubbliche (dalla materna all’università), in cui posso dire di aver avuto diversi ottimi insegnanti, penso che compito fondamentale dello Stato è quello di creare e quindi finanziare un’ottima scuola pubblica meritocratica e democratica. So invece di scuole private, anche cattoliche, dove, invece di premiare la meritocrazia, si “premia” la capacità economica dei genitori Del resto la Costituzione parla chiaro all’art. 33: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

stefano cova
stefano cova
14 anni fa

Buongiorno a tutti,
ritengo il tema molto interessante. Vivo in Lombardia e il buono scuola ora “dote scuola” è stato in questi anni una possibilità di aiuto per la scelta educativa che i genitori ritengono + utile per i propri figli. ( anche per chi sogna la possibilità di iscrivere i propri figli alle paritarie ma magari fa fatica con i soldi )
La libertà di educazione, la libertà di poter scegliere per i propri figli ciò che si ritiene + giusto è quanto di più grande ci possa essere.
SI AL BUONO SCUOLA.
Stefano Cova

Antonella
Antonella
14 anni fa

Hey, il bonus, se non ho mal capito, è per GLI STUDENTI di quelle scuole, non per le SCUOLE! E se in Italia siamo tutti uguali di fronte alla legge, allora chi fa le paritarie non è un cittadino di serie b o una mucca da mungere!
E comunque metti anche il caso di finanziamento alle scuole: il pubblico già non finanzia in mille modi il privato sociale? Perchè l’istruzione no? Capivo quella presa di posizione all’epoca della Costituzione, ma oggi che senso ha? Se fai un associazione con qualche amico e presenti un progetto al quartiere ti danno soldi per fare una festa nel parchetto dietro casa, perchè invece per educare i propri figli secondo la propria fede, o secondo un metodo istruttivo diverso da quello statale, no? Perchè per rottamare l’auto sì, e per mandare a scuola i nostri figli dove vogliamo no? Le case automobilistiche non sono private? Ebbbbasta con queste ideologie vetero-ottocentesche da impiegare sempre e solo dove fa comodo!
Tra l’altro già il sistema ospedaliero, nel rapporto pubblico-privato, mi sembra molto più avanti, o sbaglio?

renato
renato
14 anni fa

Non credo di aver una ideologia vetero-ottocentesca, e comunque “L’Istruzione” è cosa ben diversa dal fare feste o vendere automobili o altro. L’esempio di rapporto pubblico-privato nella sanità è già diverso, però l’dea di una scuola in cui si va avanti “pagando” non mi piace. Piuttosto, visto che i soldi sono sempre pochi, quei pochi usiamoli per migliorare le scuole pubbliche ed incentivare in modo serio gli insegnanti meritevoli . Cosa vuol dire educare i propri figli secondo la propria fede? non siamo mica un paese islamico

Antonella
Antonella
14 anni fa

1)Perchè solo in un paese islamico si educano i propri figli secondo la propria fede?
Ecco, direi che con quella affermazione hai già spiegato tutto.
2)Quindi secondo te lo stato può finanziare meno rlevanti, e non quelle importanti come l’istruzione? Interessante questo ragionamento…
3)Nelle paritarie NON SI PAGA per essere promossi, le paritarie hanno gli stessi uguali criteri delle scuole statali!

Mi pare che riguardo alle paritarie, come dimostra questo dibattito, ci sia ancora un enorme cumulo di pregiudizio, che vive su strati decennali di luoghi comuni triti e ritriti.

Ahmed Aly
14 anni fa

Renato, lascia l’islam da parte, non dobbiamo sempre mettere il religione in mezzo di ogni cosa, non serve a niente, credimi.

renato
renato
14 anni fa

1) Mi scuso con Ahmed , non volevo mettere in mezzo la religione islamica o cattolica che sia, volevo solo dire che l’affermazione “educare i propri figli secondo la propria fede” mi sembra un po’ riduttivo del significato della parola “educare”. Il significato originale ed etimologico della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto.
2) Non mi pare di aver detto che lo Stato puo’ finanziare cose meno rilevanti, anzi ho detto che lo Stato deve trovare i finanziamenti per migliorare il più possibile la scuola pubblica, possibilmente incentivando gli insegnanti
3) PURA TEORIA

Non credo di aver la verità in tasca, ma neanche di aver un enorme cumulo di pregiudizio

Ahmed Aly
14 anni fa

CIAO RENATO, guarda che non ti devi scusare, l’avevo già capito, tutto ok.

Anonymous
Anonymous
14 anni fa

Bonus per chi frequenta le paritarie? Perché no. Il ragionamento non dovrebbe essere fatto sulla religione (che diviene un altro appoggio alla conferma del bonus), bensì sul preciso motivo economico. Vediamo che gli italiani ogni anno pagano le tasse per qualsiasi tipo di servizio pubblico: sanità, beni culturali, pubblico impiego etc. , non ultima, pubblica istruzione. Sempre seguendo un ragionamento logico, è scontato che tutti gli italiani che pagano le tasse sopperiscono alle spese statali e tra queste anche quella dell’istruzione pubblica? Ovviamente si! In conclusione, anche gli italiani che portano i propri figli nella scuola paritaria pagano le tasse, o sbaglio? No, non sbaglio fino a prova contraria. Allora vi sono degli italiani che si avvalgono delle scuole paritarie,ma sono obbligati a pagare un servizio pubblico dell’istruzione di cui non si servono. Questo non mi sembra del tutto equo e secondo me si può parlare giustamente di bonus per chi usufruisce di queste scuole… ancora che giusto, dare i bonus, mi sembra un onesto compenso verso chi paga tasse per dei servizi che non usa!
saluti.

COSIMO
COSIMO
14 anni fa

Chi decide dell’educazione dei figli sono le famiglie. Ad ogni famiglia bisogna dare un bonus “spendibile” sia presso la scuola istituita dallo Stato e sia presso la scuola paritaria. Cosi si premiano le scuole che funzionano e si puniscono le scuole che non funzionano. Se mi si ribatte che le scuole per attirare i ragazzi ed i bonus farebbere a gara ad essere “facili” rispondo che ci sono molti sistemi per verificare questo e sanzionare queste scuole cosi come ora si ta incominciando molto timidamente a fare per l’Università. In tutta Europa funziona su questo concetto persino nella Spagna di Zapatero e persino, udite udite nella certo non bigotta Olanda.

sergio
sergio
14 anni fa

Negativo….! Lo Stato Democratico deve garantire una Scuola Pubblica e di Qualità per tutti, dal ricco al meno ricco al povero. E quindi deve investire nella Pubblica Istruzione tutte le risorse necessarie ed anche di più per farsì che il livello culturale dell’Italia tutta si innalzi. Certo deve garantire che questa funzioni al meglio, e quindi deve controllare con un corpo ispettivo (che facciano ispezioni a sorpresa e non con preannuncio) che i presidi svolgano bene il loro ruolo, i docenti il loro, il personale ATA anche, affinchè l’Istituzione Scolastica sia amministrata in efficienza e qualità, e non si disperdano risorse preziose e non si allontanino i ragazzi da questa. Poi se c’è gente che vuole dare ancora di più ai propri figli, può benissimo rivolgersi ai College privati, ma a spese proprie. Anche perchè se si va avanti sovvenzionando il privato, ci ritroveremo come nella Sanità dove il privato si sceglie il settore più conveniente, vedi la riabilitazione, e lascia al Servizio Sanitario Pubblico quello meno conveniente come: il Pronto Soccorso e i servizi assistenziali. In Italia c’è uno strano modo di competere col Pubblico, si scarica a questi il peggio e si carica del meglio. Vedi il caso Alitalia.

sergio costanzo



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