Tutti i post della categoria: Rassegna stampa

Rassegna stampa, 7 novembre ’11

postato il 7 Novembre 2011

La situazione politica.

Governo sempre più in bilico. (Alessandro Trocino, la Repubblica)

Casini al Pdl: senza il Pd non si ricostruisce il Paese. (Claudia Terracina, il Messaggero)

Bersani: mozione di sfiducia. Casini: no a governi senza il Pd. (Giovanna Casadio, la Repubblica)

Snodo elezioni con uscita sul Colle. (Lina Palmerini, il Sole 24 Ore)

I rischi dell’agonia prolungata. (Marcello Sorgi, La Stampa)

Le colpe di Berlusconi e i tanti gattopardi. (Piero Ostellino, Corriere della Sera)

Pisanu e Carlucci rovinano la domenica al Cavaliere.

E Pisanu fa la star del Terzo polo. Fini lo elogia: sei già con noi. (Corriere della Sera)

Gabriella Carlucci: «A Silvio non l’ho detto. Gli voglio bene». (Dino Martirano, Corriere della Sera)

Pisanu: i dissidenti sono tanti e sono pronti a uscire allo scoperto. (Alberto Gentili, il Messaggero)

Parabole di stagione. Da eroi a traditori. (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Si fanno sentire gli “esterni” alla politica.

Montezemolo: “La nuova Unione? Deludente minestra riscaldata”. (Marco Bresolin, La Stampa)

Giorgio Gori: «Voto da sempre per i democratici. Ora ascoltino Renzi. Sì a Montezemolo». (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Idee, idee, idee.

Web. Democrazia aperta. (Riccardo Luna, la Repubblica)

Se sull’Italia pesano 39 milioni di ignoranti. (Mario Pirani, la Repubblica)

Agevolazioni e premi per chi cresce. Un piano in tre mosse da attuare subito. ( Ceppellini Primo – Lugano Roberto, il Sole 24 Ore)

 

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Rassegna stampa, 6 novembre ’11

postato il 6 Novembre 2011

La situazione politica.

Berlusconi ci crede ancora ma nel Pdl cresce la diffidenza . (Marco Galluzzo, Corriere della Sera)

I ribelli Pdl salgono a quota 20 pronto il gruppo alla Camera il governo è senza maggioranza. (Goffredo De Marchis, la Repubblica)

Da Casini attenzione e rispetto: subito un governo credibile. (Ettore Colombo, il Messaggero)

Premier tecnico e urne. Quell’idea di D’Alema per agganciare Casini. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

Si sfalda l’armata dedi uomini soli. (Fabio Martini, La Stampa)

Nei frammenti sfuma l’effetto Berlusconi. (Roberto D’Alimonte, il Sole 24 Ore)

 

Se ne va o non se ne va? L’incertezza dei commentatori.

Forse stavolta l’Italia s’è desta. (Eugenio Scalfari, la Repubblica)

“In nome di Dio e dell’Italia, vattene!”. (Financial Times)

Subito al voto, al Cav. conviene. (Giampaolo Pansa, Libero)

La resistenza del Cavaliere. (Giovanni Sartori, Corriere della Sera)

 

Bersani tra Renzi e Casini.

Tocca ai progressisti alzare la bandiera di un’Europa più giusta. (Pier Luigi Bersani, l’Unità)

Contestare Renzi corteggiare Casini. (Federico Geremicca, La Stampa)

Il dissenso e il fanatismo di una fetta di sinistra. (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

 

Economia: idee, idee, idee.

Dodici quesiti al governo che verrà. (Luca Ricolfi, La Stampa)

Il giudizio dei mercati e le colpe del Paese. (Enrico Cisnetto, il Messaggero)

“Viva l’Italia!” primo passo per lo sviluppo. (Alberto Orioli, il Sole 24 Ore)

 

 

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Rassegna stampa, 5 novembre ’11

postato il 5 Novembre 2011

Le strategie della maggioranza e quelle dell’opposizione.

E spunta un «piano B» «Pericoloso votare subito». (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

Larghe intese, Pd e Udc insistono Casini: armistizio tra i partiti. (Claudio Terracina, il Messaggero)

Incubo quota 306. Il Pdl perde pezzi e spera in Pannella. (Brunella Bololli, Libero)

Elezioni! Contro i governi inciucìoni s’avanza nel Pd un bel fronte bipolarista. (Il Foglio)

Cose da sapere sul dopo Berlusconi.

Silvio decida: Letta o il voto. (Bruno Vespa, QN)

Il centrosinistra sarà credibile se smetterà di essere conservatore. (Matteo Renzi, Corriere della Sera)

La sindrome da lettera politica (Pierluigi Battista, Corriere della Sera)

Il premier resiste ma si avverte un clima da ultima spiaggia. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Il punto di non ritorno. (Mario Calabresi, La Stampa)

Montezemolo: «Berlusconi finito, reagire tutti uniti» (il Sole 24 Ore)

Dopo il Cav non c’è solo buio. (Emanuele Macaluso, il Riformista)

Da Berlinguer a Casini Perché il 51 per cento in Italia non basta mai. (Michele Prospero, l’Unità)

II partito unico, un modello fallimentare. (La Voce Repubblicana)

Sulla fine di Silvio la firma Scudocrociata

Pomicino arruolatore «Loro offrono posti noi udc la politica».  (Alessandro Trocino, Corriere della Sera)

Pomicino, Scotti, Zecchino dietro la grande foga dal Pdl. (Filippo Ceccarelli, la Repubblica)

Calamità Udc, il partito del premier rischia di dissolverei a vantaggio dei centristi. (Nicola Maranesi, La Discussione)

Lettera del sottosegretario Scotti: Silvio dica si a un nuovo esecutivo. (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

Cattolici e dintorni.

La linea della Chiesa: ora un passo indietro e spazio a larghe intese. (Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera)

Chiarezza e dialogo per rimetterci sulle gambe . (Savino Pezzotta ed Enzo Carra, Avvenire)

La tragedia di Genova.

L’apocalisse di Genova. (Massimo Calandri, la Repubblica)

Non era imprevedibile. (Massimo Gramellini, la Stampa)

 

 

 

 

 

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Rassegna stampa, 4 novembre ’11

postato il 4 Novembre 2011
Rassegna stampa ricchissima oggi. Sul Corriere trovate un’intervista, centrale, di Pier Ferdinando Casini sui movimenti di questi giorni: ancora una volta, il nostro leader torna a sottolineare la necessità di costituire un governo di larghe intese in Parlamento, perché qui non c’è «un partito del ribaltone, ma una parte sempre più ampia della politica che ha la consapevolezza che sono necessarie ricette impopolari e che questa sfida non può essere affrontata con un governo del 51%. È una questione immensa, che coinvolge anche l’identità e le prospettive del Pdl» che, se vuole sopravvivere, farebbe bene a prendere – una volta per tutte – delle decisioni serie. Certo, è più facile – così come ha fatto il segretario Alfano – prendersela con noi dell’Udc, colpevoli di voler lanciare un’opa sul Pdl: caro segretario, non ti sei accorto che – ammesso che quest’Opa esista – tutti i nostri ragionamenti sul Pdl e sul centrodestra non sono cambiati di una virgola dal 2008 ad oggi? Abbiamo sempre sostenuto che una coalizione come questa, legata esclusivamente alla sopravvivenza del proprio leader, non sarebbe stata in grado di fare strada e i fatti ora ci danno ragione: come giustamente ha ricordato Casini, «non ha senso contendersi la guida di una nave che sta andando a sbattere contro gli scogli. Il primo problema mio, di Alfano, di Bersani, se vogliamo avere prospettive, è salvare l’Italia; ciascuno facendo un passo indietro, se necessario, ma dando una disponibilità a salvare il Paese». Perché – ed è un concetto centrale, da sottoscrivere e rilanciare con forza – in questo momento serve una grande assunzione di responsabilità collettiva, non una ricerca di garanzie di interessi particolari: «ci sono posti per cui non ci si candida; ci si va, se si è chiamati». Ed è quello che i piani alti del Pdl proprio non riescono a capire: ecco perché reagiscono in malo modo alla notizia del passaggio di due loro deputati nelle nostre fila (sono Bonciani e D’Ippolito, trovate le ragioni della loro scelta sul Corriere e sul Messaggero); Massimo Franco, a tal proposito, tenta un’analisi sul Corriere e spiega come l’erosione del Pdl sia ormai un fatto certo e tangibile, ma come l’esito della crisi sia tutt’altro che scontato: martedì prossimo, alla Camera si voterà per l’approvazione del rendiconto generale dello Stato e sono in molti a scommettere che possa essere l’occasione per il “default del governo”. C’è un’altra intervista da abbinare alla lettura di quella a Casini, ed è quella rilasciata da Massimo D’Alema a Carlo Fusi, sul Messaggero: per il Presidente del Copasir, l’unica soluzione per uscire dall’emergenza è proprio il battesimo di un governo tecnico, guidato da una personalità di spicco (il nome, manco a dirlo, è sempre quello di Mario Monti) – se, però, il centrodestra dovesse preferire andare avanti in questo stato, le elezioni a gennaio resterebbero l’unica via d’uscita. Il dopo-Silvio, tanto desiderato e tanto evocato, sembra essere finalmente giunto e noi vi offriamo una serie di commenti per cercare di capire cosa ci aspetta al di là del varco: Antonio Polito, sul Corriere, lo definisce “una terra sconosciuta”, visto che – se è vero che dobbiamo lasciarci alle spalle il “deserto” – è pur vero che almeno per ora stiamo camminando al buio; e mentre Francesco Clementi sul Sole ragiona sulla fattibilità di un governo tecnico, Giuliano Ferrara, sul Foglio, decreta l’insufficienza di Berlusconi nel gestire la Crisi e chiede che si torni al voto, “naturalmente”.

Pier Ferdinando Casini detta la linea

Casini: «Governo di larghe intese, il Pdl dica sì o si dissolverà» (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)

Il Pdl si sfalda. Le voci del dissenso.

Terremoto nel Pdl, scatta il fuggi fuggi. Berlusconi non ha più la maggioranza (Silvio Buzzanca, la Repubblica)

Bonciani – Ho creduto nel premier, ma il progetto è fallito. Ora grande coalizione (Alessio Bonciani, Corriere della Sera)

D’Ippolito: «Via dopo 17 anni. Sono calabrese e quindi coraggiosa» (Corriere della Sera)

Vizzini: “Non appoggio più Silvio, serve una nuova coalizione” (Emanuele Lauria, la Repubblica)

Franco – L’erosione del Pdl avvicina la crisi. Però l’esito è incerto (Massimo Franco, Corriere della Sera )

Il ruolo cruciale dell’Udc

I centristi-calamita. La regia dello strappo è di Cirino Pomicino (Fabio Martini, La Stampa)

La carta coperta dei centristi e del Pd (Alberto Gentili, il Messaggero)

Evviva, moriremo democristiani (Denise Pardo, L’Espresso)

Deputati migranti in fila verso l’Udc (Ettore Maria Colombo, il Riformista)

E dopo Silvio?

Una terra sconosciuta (Antonio Polito, Corriere della Sera)

Governo tecnico? Serve maggioranza ampia (Francesco Clementi, il Sole 24 Ore)

Le elezioni subito, naturalmente (Giuliano Ferrara, il Foglio)

D’Alema: «Il tempo sta scadendo, subito un governo d’emergenza» (Carlo Fusi, il Messaggero)

Non solo crisi. Idee per la ripresa.

Banche per la cultura e il Paese (Giovanni Bazoli, il Sole 24 Ore)

Manuale anti-panico – Come sconfiggere i fantasmi della crisi (Dino Pesole, il Sole 24 Ore)

Elogio dell’ortodossia monetaria illuminata di Draghi (Francesco Forte, il Foglio)

Davvero il decreto sviluppo rilancia le infrastrutture? (Marco Nicolai, MF)

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Rassegna stampa, 1 novembre 2011

postato il 1 Novembre 2011
Giornata difficilissima quella di oggi, con lo spread dei titoli del debito pubblico italiani volati oltre quota 440 (quella che cioè, da tempo, veniva indicata come la soglia massima di pericolo): la situazione precipita e gli avvertimenti che vengono dal resto d’Europa sembrano solo aggravare la situazione (in Grecia il Premier Papandreou starebbe preparando un referendum popolare sull’austerity imposta dalla Bce, con il rischio di far saltare tutto, però). E qui da noi la politica continua a latitare: il governo sembra ormai aver abdicato da tempo alla sua funzione primaria e ha lasciato il campo all’incertezza e al dubbio. Le opposizioni – in testa l’Udc, leggete dal Sole – tornano quindi a chiedere a gran voce un esecutivo largo di responsabilità nazionale, che faccia le riforme che servono – basandosi sui cinque punti dettatici dall’Europa, come chiesto ieri anche da Montezemolo, leggete D’Argenio su Repubblica – e che possa tornare a parlare con autorevolezza ai propri partner continentali (ma non lo diciamo solo noi, leggete Belpietro su Libero). Tutti i commenti che vi proponiamo oggi sono su questa scia: Roberto Napoletano, imperdibile sul Sole, torna a ricordare che da questa crisi ci si salva da soli, con le nostre forze e le nostre energie; Gian Maria Gros-Pietro, sul Messaggero, chiede che si intervenga con celerità, perché l’urgenza di salvare il nostro Paese è ormai imprescindibile; mentre molto duri sono gli editoriali – rispettivamente su Linkiesta e su Lettera43 – dei direttori Tondelli e Madron. Per il primo, con lo spread ai massimi storici, sarebbe auspicabile uno scatto dell’azione legislativa e di governo, dopo mesi di umiliazioni europee e se questo non è possibile, la maggioranza ne prenda atto, e trovi la forza di staccare la spina: e se questo non dovesse avvenire, rincara Madron, il Presidente Napolitano si avvalga delle sue funzioni politiche e sciolga le Camere, perché “meglio il voto di questa interminabile agonia che rischia di protrarsi per un altro anno e mezzo”.

“Sì a Montezemolo, governo di responsabilità” (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Pd e Udc: basta lettere (l’Unità)

Governo di salute pubblica, dall’Udc sì a Montezemolo (Nicoletta Cottone, Sole24Ore)

Buttiglione vede Angela: tedeschi molto severi (Il Messaggero)

L’urgenza di agire per salvare l’Italia (Gian Maria Gros-Pietro)

L’allarme sull’eversione riflette un Paese spaventato dalla crisi (Massimo Franco, Corriere)

I vasi di coccio dell’Unione (Ernesto Galli Della Loggia, Corriere)

L’Italia è terrorizzata, il Parlamento faccia qualcosa (Jacopo Tondelli, Linkiesta)

Napolitano non indugi: sciolga le Camere (Paolo Madron, Lettera43)

Dipende da noi (Roberto Napoletano, Sole24Ore)

Cavaliere, sveglia non c’è più tempo, qui finiamo ko (Maurizio Belpietro, Libero)

A Cannes senza tappeto rosso (Mario Deaglio, La Stampa)

Formigoni contro Stracquadanio: sbaglia ancora (Corriere)

Fioroni: “Matteo doveva parlare di alleanze e di terzo polo” (Alessandro Trocino, Corriere)

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Rassegna stampa, 31 ottobre 2011

postato il 31 Ottobre 2011
Quello che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato un weekend molto inteso e i giornali di oggi ce ne forniscono le prove: a far da padrone è stato lo scontro interno al Pd, con la contrapposizione frontale e netta tra il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha concluso la tre giorni della sua area, e il segretario democratico Pierluigi Bersani. Noi – esterni a questa sfida, ma estremamente interessati – vi offriamo alcune chiavi di lettura: su Storify, potete trovare una cronaca alternativa, ma assai interessante, di questi giorni. E’una cronaca curata da Arianna Ciccone costruita attraverso  i vari tweet e gli interventi in rete  dei protagonisti; sui giornali, invece, potete leggere: l’opinione positiva del direttore di Europa, Stefano Menichini, che opera una distinzione interessante delle offerte politiche messe in campo rispettivamente da Renzi e Bersani (un “supermarket del contemporaneo” il primo, una “solida ditta monocratica” il secondo); l’analisi attenta che un esperto di “cose riformiste” come Stefano Cappellini fa sul Messaggero; il ragionamento pacato e condivisibile di Massimo Adinolfi sull’Unità, intorno alle categorie di “giovani e vecchi” in politica (non è l’età che fa i migliori, sono le proposte e le idee). C’è poi un’altra chiave di lettura interessante rinvenibile nell’intervista di Goffredo Bettini – a lungo braccio destro di Veltroni – che invita il Pd a candidare, dopo il passaggio dalle primarie, Pier Ferdinando Casini alla premiership. Spazio poi ai dossier del Sole 24 Ore, su riforma della giustizia e incompatibilità; ai commenti, imperdibili, di Panebianco, Battista e Zuccolini sul Corsera; ai retroscena di Affari&Finanza sulla “macelleria bancaria di Casa Verdini” e l’ennesimo “cambio di pelle” della Ue per salvare l’euro.

Bettini: “Alleiamoci con Casini. E candidiamo lui” (Maria Teresa Meli, Corriere)

Subito un governo di salute pubblica (Luca Cordero di Montezemolo, La Repubblica)

La lettera alla Ue riapre le alleanze (Lina Palmerini, Sole24Ore)

Quel Big Bang che non si sa se ha fatto boom (Arianna Ciccone, Storify)

Il supermarket e la ditta (Stefano Menichini, Europa)

Il vecchio e il nuovo (Massimo Adinolfi, l’Unità)

Che cosa manca alla sfida di Renzi (Stefano Cappellini, Il Messaggero)

Furbi e ipocriti. Troppi paraocchi (Angelo Panebianco, Corriere)

Una task force per curare la giustizia (Andrea Maria Candidi e Antonello Cherchi, Sole24Ore)

Quei toni sbagliati di una toga in prima linea (Roberto Zuccolini, Corriere)

Lavoro, si discute del piano Ichino (Melania Di Girolamo, Corriere)

La UE cambia pelle per salvare l’euro (Stefano Micossi, Affari&Finanza)

Incompatibilità, resa dei conti (Antonello Cerchi, Sole24Ore)

Il volgare consumismo è meglio della violenza (Pierluigi Battista, Corriere)

Il Pd e l’intricato menu della pizza da scegliere (Francesca Fornario, l’Unità)

Gli scomunicati del rozzo bipolarismo all’Italiana (Pierluigi Battista, Corriere)

Chi pagherà la macelleria bancaria di casa Verdini (Alberto Statera, Affari&Finanza)

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