Tutti i post della categoria: Politica

E’ finita la stagione dell’uomo solo al comando

postato il 15 Aprile 2012

Ivan Bragaglio domanda a Casini su twitter:

Pier Ferdinando Casini risponde:
Caro @IBragaglio, a volte nei partiti prevalgono patriottismo e difese dell’esistente. Con Fini il rapporto è ottimo perché condividiamo l’idea che all’Italia serva un partito nazionale che metta insieme politici e tecnici, sindacalisti illuminati e imprenditori. Non sarà il partito di Fini né quello di Casini, è finita la stagione dell’uomo solo al comando. Un partito dove ci sarà posto per tutti, chi non condivide sceglierà un’altra strada.

— PierferdinandoCasini (@Pierferdinando) Aprile 15, 2012

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Niente politica senza partiti, niente partiti senza onestà.

postato il 15 Aprile 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano

recenti scandali che hanno colpito la Lega e Sel sono soltanto la punta di un iceberg, un rovinoso iceberg contro cui rischia presto di infrangersi la nave del Paese Italia.

Siamo ormai ad un punto di non ritorno: i reati che vedono coinvolti il partito del Carroccio e il partito di Nichi Vendola sono gravissimi, corruzione e concussione su tutti, e fanno precipitare la politica in un baratro che sembra non avere un fondoTesorieri che, mal interpretando la carica di cui sono investiti, credono di poter attingere dai finanziamenti pubblici come da un forziere segreto, ritrovato su una terra esotica, dopo un’avventurosa campagna al fianco di Jack Sparrow. Chissà, forse che il forziere é stato ritrovato in Tanzania, in uno degli ultimi viaggi leghisti?
Eppure, se da un lato la Lega si ritrova coinvolta in uno scandalo, non esitano a sorgerne di nuovi anche dalla parte opposta: é il caso di Vendola, indagato per la sospetta forzatura di una nomina di primario all’interno dell’Ospedale San Paolo di Bari. Le accuse? Abuso d’ufficio, peculato e falso. 
Insomma, chi più ne ha più ne metta. E così, mentre da una parte si gioca con forzieri grondanti denaro pubblico, dall’altro si abusa della propria carica per favorire conoscenti, edingigantire la macchina del consenso basata sul clientelismo.

“Non si salva nessuno” -verrebbe da dire- o, per utilizzare le parole di un vecchio detto: “Il più pulito ha la rogna”. Tuttavia, al di là del facile populismo, credo sia doveroso fare un’analisi attenta del problema. Innanzitutto, credo che il fattore più preoccupante sia l’abitudine di noi italiani a questi scandali: ormai non ci scandalizza più nulla, né un arresto, né un indagine, né una condanna. Bisogna cominciare a dire basta alle ruberie dei partiti, senza però prescindere da essi. Sono ancora convinta (anzi, queste inchieste non fanno altro che rafforzare le mie convinzioni) che i partiti possano fare molto per rialzarsi autonomamente da questa melma che hanno creato essi stessi, e per recuperare quella dignità ormai perduta. C’è bisogno di uno sforzo collettivo, di abbandonare i lussi per dare voce a tutte le piccole ma dignitose sezioni dei piccoli comuniche vivono -o sopravvivono- soltanto grazie al contributo dei tanti militanti che fanno politica per passione e non per lucro. Sono gli amministratori comunali, i giovani, i pensionati, che credono ancora che la politica possa tornare ad essere il pane della democrazia, ed animano le sezioni e le aule consiliari, senza far rumore, senza guardare ai Palazzi del potere.
Perché la politica non può prescindere dai partiti, nè i partiti possono prescindere dall’onestà. 
Questa è l’unica massima, l’unica regola che può guidare l’Italia e la politica italiana fuori dal baratro senza fondo.

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L’intervento al Congresso Regionale Udc Veneto

postato il 15 Aprile 2012

L’intervento di Pier Ferdinando Casini al Congresso Regionale Udc

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Lavoro, la riforma si può migliorare

postato il 14 Aprile 2012

No a partiti di lotta e di governo

Penso che la riforma del mercato del lavoro si possa migliorare in tema di flessibilità in entrata, ma ai colleghi di maggioranza dico che il Paese oggi ha bisogno di serietà, non dei giochini della vecchia politica: nessuno puo’ pensare di tornare alle vecchie abitudini di farsi la campagna elettorale sulle spalle del governo e di questa situazione politica. Fare i partiti di lotta e di governo riporta a un’epoca che e’ la causa dei guai che stiamo passando.

Pier Ferdinando

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Partiti: in atto tsunami, nel 2013 altri soggetti politici

postato il 14 Aprile 2012

Mettere insieme politici, tecnici, imprenditori illuminati

Non credo che i soggetti politici di oggi siano quelli che troveremo alle prossime elezioni politiche. Lo tsunami nella politica italiana è già in atto, non importa aspettare le amministrative. Credo che agli italiani serva un soggetto politico nuovo che parli il linguaggio della serietà, delle scelte impopolari, del rigore, che metta assieme tecnici e uomini politici, sindacalisti intelligenti e imprenditori illuminati. C’è bisogno, certamente, che la maggioranza silenziosa e laboriosa degli italiani trovi nelle urne qualcosa che possa rappresentarla.

Pier Ferdinando

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Con Monti parleremo di crescita

postato il 13 Aprile 2012

Martedì con il Presidente del Consiglio parleremo di crescita, perché la recessione è un pericolo mortale per questo Paese. Ci sono aziende che chiudono, la pubblica amministrazione deve cominciare a pagare e non l’ha ancora fatto, molti giovani e precari perdono il lavoro. Oggi la vertenza da affrontare in Europa e in Italia e’ proprio quella della crescita.

Pier Ferdinando

 

 

 

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Ospite di ‘Porta a porta’

postato il 12 Aprile 2012

I politici si dividono in due: quelli che fanno promesse demagogiche sul fisco e quelli che capiscono, di fronte alla situazione, che se continuano a fare promesse il Paese va nel baratro. Possiamo in coscienza fare una promessa ai cittadini senza prenderli in giro o facciamo il bis dell’abolizione dell’Ici?

Oggi gli italiani devono avere una certezza tra le tante incertezze: questi sacrifici che stanno facendo non sono sacrifici inutili e ci hanno già evitato di cadere nel baratro.


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Riformiamo i partiti e rendiamoli trasparenti

postato il 9 Aprile 2012

Noi crediamo che la democrazia viva anche attraverso l’azione dei partiti: riformiamoli subito e rendiamo la loro vita chiara e trasparente. Pubblicizzare i contributi privati anche sotto la soglia attualmente prevista, regole interne democratiche e controllo della Corte dei Conti. Questo le nostre idee al tavolo con Alfano e Bersani.

Pier Ferdinando

La proposta UDC depositata a Febbraio.

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«Meno rigidità sul lavoro, la riforma si può migliorare»

postato il 8 Aprile 2012

Pubblichiamo da ‘Il Messaggero’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Carlo Fusi
ROMA – Pier Ferdinando Casini scuote la testa: «La frase di Luigi Angeletti sul fatto che era meglio Berlusconi di Monti, io la capisco. E purtroppo ne traggo un giudizio molto amaro: per una parte del Paese meglio non fare nulla che fare qualcosa. Meglio vivere nello statu quo piuttosto che cercare di cambiare le cose. E questa è esattamente la ragione per cui l’Italia è andata a fondo. Perché dal governo Prodi a quello Berlusconi c’è stata una tragica continuità: si sono rinviati i problemi invece di affrontarli. Un governo come quello di Mario Monti che in quattro mesi affronta dalla riforma previdenziale alle liberalizzazioni, dalle semplificazioni alla manovra suppletiva e infine alla riforma del lavoro è un governo che rompe il continuismo, la tranquillità che c’era. Davvero c’è chi non ricordi che noi una dozzina o poco più di settimane fa noi eravamo all’anticamera della Grecia e che quella malintesa normalità proprio lì ci aveva portato?».

Presidente, adesso sul tappeto c’è la riforma del lavoro. Deve rimanere com’è o va cambiata? E come?
«Credo che la riforma del lavoro la si possa vedere come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Però è giusto ricordare che fino a qualche mese fa era inimmaginabile che si affrontasse questa tematica. L’articolo 18 e il reintegro per motivi economici è limitato entro dei binari talmente stretti che di fatto, secondo me, al mondo industriale che si spaventa di una certa rigidità e di un contenzioso davanti al giudice, va detto che la riforma non può che essere migliorativa della situazione attuale». [Continua a leggere]

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«Subito nuove regole, anche per decreto»

postato il 7 Aprile 2012

Pubblichiamo dal ‘Corriere della Sera’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Andrea Garibaldi

«Le forze politiche che accedono ai rimborsi devono accettare il controllo della Corte dei Conti»

ROMA — Una volta, fino a cinque anni fa, Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, aveva due alleati, Berlusconi e Bossi. Uno ha dovuto lasciare la guida del governo, l’altro si è appena dimesso da segretario. «Né l’uno né l’altro sono caduti per via giudiziaria. Berlusconi non ha fatto la rivoluzione liberale che aveva promesso. Bossi non ha saputo trasformare la protesta in proposta, ha continuato con le ampolle e le ronde padane, anziché puntare sulla rivoluzione federale».

Bossi ha detto: «Colpiscono me per colpire la Lega». Berlusconi, a proposito della Lega, parla di «giustizia a orologeria».
«Difendersi attaccando i giudici è una prova di debolezza. Tuttavia, a Bossi, che mi ha spesso coperto di insulti, concederei l’onore delle armi. Non è un ladro di polli, non ha usato la politica per arricchirsi. Ha solo perso il controllo di ciò che avveniva attorno a lui».

La Lega potrà ancora avere un ruolo politico?
«Un film è finito. Le occasioni storiche difficilmente si ripresentano». [Continua a leggere]

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