postato il 15 Aprile 2012 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Niente politica senza partiti, niente partiti senza onestà.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano

recenti scandali che hanno colpito la Lega e Sel sono soltanto la punta di un iceberg, un rovinoso iceberg contro cui rischia presto di infrangersi la nave del Paese Italia.

Siamo ormai ad un punto di non ritorno: i reati che vedono coinvolti il partito del Carroccio e il partito di Nichi Vendola sono gravissimi, corruzione e concussione su tutti, e fanno precipitare la politica in un baratro che sembra non avere un fondoTesorieri che, mal interpretando la carica di cui sono investiti, credono di poter attingere dai finanziamenti pubblici come da un forziere segreto, ritrovato su una terra esotica, dopo un’avventurosa campagna al fianco di Jack Sparrow. Chissà, forse che il forziere é stato ritrovato in Tanzania, in uno degli ultimi viaggi leghisti?
Eppure, se da un lato la Lega si ritrova coinvolta in uno scandalo, non esitano a sorgerne di nuovi anche dalla parte opposta: é il caso di Vendola, indagato per la sospetta forzatura di una nomina di primario all’interno dell’Ospedale San Paolo di Bari. Le accuse? Abuso d’ufficio, peculato e falso. 
Insomma, chi più ne ha più ne metta. E così, mentre da una parte si gioca con forzieri grondanti denaro pubblico, dall’altro si abusa della propria carica per favorire conoscenti, edingigantire la macchina del consenso basata sul clientelismo.

“Non si salva nessuno” -verrebbe da dire- o, per utilizzare le parole di un vecchio detto: “Il più pulito ha la rogna”. Tuttavia, al di là del facile populismo, credo sia doveroso fare un’analisi attenta del problema. Innanzitutto, credo che il fattore più preoccupante sia l’abitudine di noi italiani a questi scandali: ormai non ci scandalizza più nulla, né un arresto, né un indagine, né una condanna. Bisogna cominciare a dire basta alle ruberie dei partiti, senza però prescindere da essi. Sono ancora convinta (anzi, queste inchieste non fanno altro che rafforzare le mie convinzioni) che i partiti possano fare molto per rialzarsi autonomamente da questa melma che hanno creato essi stessi, e per recuperare quella dignità ormai perduta. C’è bisogno di uno sforzo collettivo, di abbandonare i lussi per dare voce a tutte le piccole ma dignitose sezioni dei piccoli comuniche vivono -o sopravvivono- soltanto grazie al contributo dei tanti militanti che fanno politica per passione e non per lucro. Sono gli amministratori comunali, i giovani, i pensionati, che credono ancora che la politica possa tornare ad essere il pane della democrazia, ed animano le sezioni e le aule consiliari, senza far rumore, senza guardare ai Palazzi del potere.
Perché la politica non può prescindere dai partiti, nè i partiti possono prescindere dall’onestà. 
Questa è l’unica massima, l’unica regola che può guidare l’Italia e la politica italiana fuori dal baratro senza fondo.

2 Commenti
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Giovanni
Giovanni
12 anni fa

Grande Marta, vedo che hai preso spunto da quello che è stato discusso ampiamente in Sagitter. Anche io sono della tua stessa idea. Spero di vederci presto, il Condemi lo incontrerò in questi giorni a Pisa. Abbracci, G. N.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, signora Romano

Nella sua attenta analisi non leggo alcun cenno al caso “Margherita (partito finito da qualche anno)/Lusi”. Una tale disattenzione è dovuta al fatto che “l’incosapevole Rutelli” è anche amico/alleato del Presidente Casini?
Lei scrive: “Perché la politica non può prescindere dai partiti, nè i partiti possono prescindere dall’onestà.”
Lei ritiene che, anche senza alcun ricambio al vertice dei partiti, si possa condividere questa lapalissiana verità?
Se può e se vuole, mi dia una risposta.
Una citoyenne



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