Tutti i post della categoria: Politica

E Willer Bordon si scoprì grillino…

postato il 12 Giugno 2012

di Adriano Frinchi

Accade che un giorno mi alzo faccio il solito giro tra siti e blog, e dando un’occhiata a quello di Beppe Grillo scopro che “il Movimento 5 Stelle è l’unica alternativa al sistema dei partiti”. Guardo perplesso, non tanto per l’affermazione ma per chi la pronuncia: Willer Bordon. Mi stropiccio gli occhi, riguardo la foto, ascolto la voce: si è proprio lui: “Tex” Willer Bordon. Il blog di Beppe Grillo lo chiama “politico italiano”, in realtà dopo brevissima ricerca su Wikipedia mi rinfresco la memoria e noto che il nuovo profeta grillino è stato parlamentare di lungo corso con incarichi di governo negli esecutivi guidati da Prodi, D’Alema e Amato. Non solo, Bordon vanta anche una militanza partitica multiforme, nell’ordine: Pci, radicali, Pds, Alleanza Democratica, Unione Democratica, Italia dei Valori, i Democratici, Margherita, Unione Democratica per i Consumatori. Così quando Bordon critica il sistema dei partiti, mi sento come se Giuliano Ferrara mi dicesse che sono grasso o Dario Argento che sono brutto. Poi subentra l’indulgeza. Forse Willer ha ragione, d’altronde lui i partiti li ha provati tutti.

P.s.

L’indulgenza comincia a venir meno quando scopro che Bordon, autore tra l’altro del libro “Perché sono uscito dalla Casta”, prende 6.507 euro lordi di pensione come parlamentare. Fuori dalla Casta, con buonuscita.

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La lettera al Corriere della Sera: «Di Pietro sbaglia, Udc mai opportunista»

postato il 12 Giugno 2012

Caro direttore,

sono grato ad Antonio Di Pietro almeno per una ragione: nella sua ultima fatica editoriale conferma la sua irriducibile avversione nei miei confronti. Il che, credetemi, mi conforta non poco essendo il populismo e la demagogia esattamente il contrario di quanto io ritengo serva all’Italia. Mi conforta ulteriormente il fatto di sapere che sono in buona compagnia, basti pensare agli autorevoli bersagli che l’ex pm ha preso di mira in questi anni, a partire dai massimi rappresentanti delle istituzioni italiane.
Ma veniamo al merito: «Casini bussò alla mia porta subito dopo Mani pulite». In realtà fu Di Pietro a bussare materialmente alla mia poiché venne a colazione nella mia abitazione. Tuttavia, tralasciando la forma, ricordo bene la sostanza di quell’incontro: egli mi spiegò che una delle ragioni connesse al suo abbandono del pool di Mani pulite era l’avversità pregiudiziale da lui non condivisa nei confronti dell’onorevole Berlusconi. [Continua a leggere]

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Una proposta per la Rai: evitiamo polemiche, no candidature Udc se il Governo indica i 7 consiglieri

postato il 10 Giugno 2012

Non mi sfugge e rispetto il valore simbolico della decisione di Bersani di non partecipare alla designazione dei consiglieri di amministrazione della Rai, pur in presenza di una legge che assegna questa specifica responsabilità ai membri della commissione di vigilanza Rai. Tuttavia, in presenza di nomine e indicazioni di alto profilo individuate dal governo, mi sembra necessario che questa decisione unilaterale del PD non porti alla conseguenza di un Consiglio di Amministrazione a “senso unico”.
Non mi sembrerebbe un gran risultato per nessuno.
Proprio per questo l’UDC è pronto a rinunciare ad esprimere candidature se sarà il governo ad indicare direttamente anche i 7 consiglieri.
Mi auguro che i partiti che sostengono l’esecutivo Monti vogliano riflettere su una proposta che è tesa unicamente a mettere al riparo la Rai dalle solite polemiche politiche.

Pier Ferdinando

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L’assalto alla società civile

postato il 10 Giugno 2012

Il 4 giugno è apparso sul quotidiano “La Stampa” un interessante editoriale di Gian Enrico Rusconi che fa chiarezza sull’uso spregiudicato del termine “società civile”.

La società civile si sta decomponendo, nel momento in cui tutti parlano in suo nome. Non esiste documento politico o sociale che non faccia riferimento in termini enfatici alla società civile. C’è la rincorsa – urlata – a presentarsi come i veri rappresentanti della società civile. L’indicatore principale è l’antagonismo: contro il sistema partitico, contro la casta dei politici, sino a coinvolgere confusamente l’intero apparato istituzionale e naturalmente la politica sin qui praticata dal governo Monti. Chi fa la faccia più ringhiosa e le spara più grosse è convinto di essere ascoltato. Chi si attiene ad un discorso sobrio e razionale rischia di essere sbeffeggiato. Sarà questa la vittoria della «società civile»?

La società civile più che l’interlocutrice, l’interfaccia o il deposito dei valori e delle risorse attivabili per la politica, è considerata e invocata sempre di più come la sua antagonista. O è così soltanto nell’immaginario di chi l’ha sempre sulla bocca? Per non fare confusione, è bene chiarire che non stiamo parlando della società in generale in tutta la sua complessa articolazione, o di quella «società civile» che si sta esprimendo sotto i nostri occhi in questi giorni negli eventi luttuosi legati al terremoto: coinvolgimento, partecipazione, solidarismo, dedizione insieme alle istituzioni. In questi momenti è percepibile quel potenziale di «coesione sociale» (termine che è diventata una formula istituzionale) che dovrebbe essere il segnale del rapporto ottimale tra società civile e sistema politico. Ma non può sfuggire il fatto che proprio in queste circostanze alcune forze politiche, convinte di rappresentare in esclusiva la «società civile», hanno contestato la celebrazione del 2 giugno. Ma c’è il sospetto che dietro agli argomenti avanzati si celino altre intenzioni.

Continua a leggere sul sito de “La Stampa”

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Dagli amministratori dell’Emilia un esempio di buona politica

postato il 8 Giugno 2012

Di fronte alle nostre risse inconcludenti, gli amministratori locali dell’Emilia Romagna sono una meravigliosa testimonianza di buona politica. Per chi, come me, ha compiuto i primi passi politici in questo territorio, quella di oggi è una visita di forti sentimenti. Nelle zone colpite dal terremoto ho visto una situazione molto difficile, ma anche uno straordinario esempio di buona politica: dai sindaci agli amministratori locali, di maggioranza e opposizione, tutti si sono rimboccati le maniche per far fronte all’emergenza.

Pier Ferdinando

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Per il presidenzialismo serve tempo

postato il 6 Giugno 2012

Il presidenzialismo è un sistema che caratterizza grandi democrazie ma per modificare così a fondo la nostra Costituzione serve un grande dibattito nel Paese.
Siamo in zona Cesarini e non vorrei che non si facesse quello di cui c’è bisogno: riduzione del numero dei parlamentari e una nuova legge elettorale.

Pier Ferdinando

 

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Casini: «Pd e Pdl evitino derive populiste. Monti non fa magie, ora tocca a noi»

postato il 4 Giugno 2012


L’intervista pubblicata sul Corriere della Sera di Marco Galluzzo

«Capisco che le Amministrative siano state la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma non c’è niente di peggio per un uomo politico che perdere la testa e correre ad abbracciare la demagogia. Intendiamoci, l’antipolitica che Grillo ha portato alla vittoria è un grido disperato contro la cattiva politica e per Pier Ferdinando Casini la vede in questo modo. Sia a sinistra che a destra c’è oggi troppa gente che «sta perdendo la testa», che pensa che a Grillo «si debba rispondere con altra demagogia e con altro populismo». È uno dei tratti della «deriva» del Pdl, ma anche degli errori che rinviene a sinistra.

A chi si riferisce?
«Basta pensare alle ultime polemiche sul terremoto, alle dichiarazioni di Vendola e Di Pietro, a chi pensa che si possano sospendere leggi dello Stato, come l’Imu, a chi ritiene di farsi dettare l’agenda dal popolo di Internet. Guai a pensare che chi è nelle istituzioni possa salvarsi l’anima e ricostruirsi una verginità abbracciando populismo e demagogia, è esattamente il veleno che già da troppo tempo abbiamo iniettato nelle vene del nostro Paese. Almeno questa volta ascoltiamo il Papa, che invita tutti noi a non fare promesse che non si possono mantenere». [Continua a leggere]

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No a demagogia, sostegno incondizionato al governo

postato il 1 Giugno 2012

Senza Monti l’Ialia sarebbe già in ginocchio

Non è l’ora di scelte emotive, né di improvvisazioni: è il momento del sostegno incondizionato ad un governo che sta guidando l’Italia nella terribile situazione di crisi finanziaria ed economica internazionale. In casi come questi abbonda il populismo, la demagogia impera e le persone responsabili solitamente sono messe in minoranza. Ma io vorrei ricordare a tutti gli smemorati che senza la credibilità personale del premier e la sua autorevole presenza in Europa e nei consessi internazionali, l’Italia sarebbe già in ginocchio.

Pier Ferdinando

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L’Udc di Pisa riparte dalla politica

postato il 26 Maggio 2012

In un tempo in cui l’anti politica accusa la politica di rinchiudersi nei palazzi del potere e di essere sorda rispetto alle richieste dei cittadini, l’Udc di Pisa ha assunto la meritoria iniziativa di offrire ai cittadini uno spazio e un tempo per tornare a ragionare e discutere di buona politica. Tra oggi e domani stazione Leopolda di Pisa si celebrerà la prima festa provinciale dell’Udc di Pisa   e il programma si presenta ricco e interessante.

Dopo l’apertura della festa con il saluto dell’autorità la festa entrerà nel vivo con il primo dibattito: “Le sfide della partecipazione”.

 Non capita spesso di affrontare un tema così negli incontri di partito. A qualcuno potrebbe apparire anche un tema minore, di fronte alla crisi che attraversiamo.

Tuttavia  affrontare il tema della partecipazione come trasparenza, codici etici della pubblica amministrazione, coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche, sia fondamentale per provare ad invertire il fenomeno della distanza tra la politica e i cittadini.

 E se qualcosa di positivo c’è nel popolo “viola” e nei grillini è proprio la richiesta, anche attraverso la rete, di una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione e la volontà di molti giovani di partecipare attivamente a migliorare.

Dopo il tema della partecipazione, alle ore 18.30 si parlerà delle sfide dello sviluppo. Pisa, in particolare, è molto cresciuta in questi ultimi anni, grazie soprattutto alla propria posizione invidiabile e allo sviluppo dei voli low cost che hanno favorito la crescita del Galilei. Ci sono state scelte infrastrutturali importanti, come il porto turistico a Marina, che finalmente prende il via dopo decenni di inutili tentativi.

Allo stesso tempo c’è una città a vocazione turistica, che pare sfruttare più le situazioni del momento, piuttosto che mettere in piedi vere policy di marketing territoriale.

C’è però una politica e una burocrazia miope (il caso Ikea a Vecchiano ne è stato un triste esempio).Persiste una certa invadenza della politica nell’economia. E dalla crisi di questi anni, si esce attraverso un rapporto nuovo tra pubblico e privato nella nostra società, finora troppo impermeata di statalismo. Di tutto questo parleranno il Prof. Manca (Università di Pisa) e il dott. Caporale (Regione Toscana) e i protagonisti dell’economia cittadina (Banti – confartigianato, Bottai – Confcommercio e presidente della società del porto di Pisa, ed infine l’assessore comunale Cerri).

Sabato sarà la volta de “le Sfide per la vivibilità”. E’ uno dei temi più sentiti a Pisa. Nel quotidiano la città continua ad essere percepita dai pisani e dai turisti, come una città sporca, poco curata e anche sempre meno sicura. Una città che vorremmo più a dimensione del ciclista, del bambino, del diversamente abile. Una città con più spazi verdi e meglio tenuti. Una città dove i cittadini si riapproprino dei propri spazi sociale e aggregativi. E dove le forze dell’ordine garantiscano con una presenza più adeguata alcune aree a rischio. Una città che riesca a coniugare divertimento e opportunità imprenditoriali, con una vivibilità dei residenti del centro storico. Se ne parlerà con l’architetto Martini, con il Vice-sindaco Ghezzi e con diversi esponenti dell’associazionismo pisano.

Sarà presente anche  il Prof. Panizza, esperto di diritto pubblico e di trasparenza negli enti pubblici e il dott. Floridia, dirigente della Regione Toscana, la prima regione in Italia a dotarsi di una apposita legge sulla partecipazione, per incentivare il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche.

Ci sarà poi spazio per la “grande” politica co un dibattito su “Le sfide di un nuovo partito di governo”. Invitati i segretari regionali del Terzo Polo, del Partito Democratico e del Popolo della Libertà.

Anche le ultime elezioni amministrative, se ce n’era il bisogno, hanno in maniera inequivocabile segnato la fine della cosiddetta “seconda repubblica” e il superamento di molti dei partiti oggi in scena. Serve una scossa da parte del ceto politico. Serve, soprattutto, un’offerta politica nuova. Serve coraggio. Alla festa dell’Udc pisana si proverà ad iniziare un discorso, anche dal basso, per costruire un’alternativa credibila all’anti-politica e al populismo.

Questi alcuni momenti significativi della festa, che non è solo un momento di dibattito e confronto ma un’occasione per ripartire con la politica.

Appuntamento alle 15,30 alla stazione Leopolda!

 

 

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Imprese, sblocco dei crediti è benzina nel motore del Paese

postato il 22 Maggio 2012


Provvedimento anti corruzione segnale forte e importante

Oggi è una giornata molto positiva per il governo e per l’Italia: abbiamo approvato il provvedimento anticorruzione, un segnale forte e importante per tutto il Paese. Il presidente del Consiglio ha annunciato i decreti ministeriali per la certificazione dei crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione: benzina per il nostro Paese per crescere, perché di solo rigore si rischia di morire e lo sblocco dei crediti era quello che aspettavamo.
Siamo molto contenti che alle chiacchiere degli anni passati segua la politica dei fatti: è questo il modo migliore per aggredire la crisi e le avversità che si abbattono sul nostro Paese.

Pier Ferdinando

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