Ospite di Otto e mezzo
postato il 16 Novembre 2010Alla trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber, con la partecipazione Antonio Polito
Alla trasmissione di La7 condotta da Lilli Gruber, con la partecipazione Antonio Polito
Ospite della trasmissione di Rai2, condotta da Michele Santoro.
Al via una serie di incontri con sindacati, Confindustria e parti sociali
Il centro destra non può parlare di quoziente familiare e poi mandare nel dimenticatoio qualunque aiuto per le famiglie. Con Bonanni c’è un lavoro comune in questa direzione ma c’è anche una grande preoccupazione per le fasce deboli della popolazione che sono state dimenticate. Nel nostro paese il welfare è stato sottoposto a troppi tagli, fino ad essere quasi azzerato. Dalla Cisl abbiamo ottenuto una piena condivisione per una battaglia comune. Bisogna tassare questa speculazione finanziaria per trovare i fondi per il welfare tagliati dal governo
Ospite del programma di approfondimento ’28 Minuti’ condotto da Barbara Palombelli su Radio2, Pier Ferdinando Casini affronta i principali temi di attualità politica: dal Lodo Alfano, alla manifestazione della Fiom di sabato scorso, dalla privatizzazione della Rai, all’eventuale discesa in campo dell’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, fino al progetto di trasformazione dell’Udc in un partito più grande.
A Reggio Calabria l’incontro con il Procuratore Giuseppe Pignatone: questa terra non può essere lasciata sola
Non è una questione vostra, è una questione ed è un morbo che attanaglia l’Italia perché la testa della ‘ndrangheta è qui ma compra al Nord aziende, fabbriche, immobili, negozi. Dobbiamo ribellarci assieme, il Mezzogiorno non può essere lasciato al suo destino.
È necessario tagliare, ma non sul futuro dei nostri figli, sulla scuola e sulle forze dell’ordine.
L’intervista al Tg3
Bersani si pone il problema di un allargamento della sua alleanza a sinistra, fa bene a farlo ma io gioco un’altra partita: non ci interessa aggiungere un posto al tavolo della sinistra così come abbiamo rifiutato di aggiungere un posto al tavolo di Berlusconi. Questo bipolarismo ha fallito, quando questi signori se ne renderanno conto, e faranno qualche piccola autocritica, potranno incominciare a dialogare con l’Udc.
Rifare la legge elettorale? Qualcuno evoca questa cosa come se fosse un peccato, ma una legge elettorale in cui 5 persone nominano mille parlamentari e in cui questo premio di maggioranza, che doveva stabilizzare, ha finito per fare deflagrare dopo due anni Prodi e dopo due anni e mezzo Berlusconi con 100 parlamentari di maggioranza, che cosa aspettiamo a cambiarla? Prima si cambia e meglio è.
Tutti noi siamo stati colpiti molto ieri, durante i funerali di Marco, di Francesco, di Sebastiano, di Gianmarco. E dall’esempio che ci hanno dato i familiari di questi caduti.
Ci inchiniamo a questi familiari perché rappresentano l’Italia migliore, l’Italia che sa reagire alle avversità e che con grandissimo senso di amore verso la Patria subisce un lutto così grande da non poter essere descritto. Vorrei anche fare ricordare a tutti: queste sono famiglie del Mezzogiorno. Se noi prendiamo la tragica statistica di questi caduti, noi vedremo dall’inizio del conflitto in Afghanistan che gran parte di questi caduti sono del Mezzogiorno. E questo è un elemento di meditazione per far capire a tutti quanto debito noi dobbiamo a questa parte di Paese, che troppo spesso subisce i pregiudizi di propagande negative.
Il ministro La Russa ha scelto di non dotare di bombe la flotta aerea dei tornado. Oggi vi è una mutata opinione dei vertici militari e il Ministro è propenso a prenderne atto. Io da persona e come esponente di un partito che ha sempre votato le missioni di pace, la richiamo alla solitudine della responsabilità. Non può scaricare su terzi la decisione, ma qualsiasi sarà, avrà la mia solidarietà. [Continua a leggere]
La legge elettorale è nel cassetto, l’approviamo in dieci minuti
Nell’intervista al Tg3 Pier Ferdinando Casini assicura che la nuova legge elettorale è “nel cassetto”, pronta ad essere tirata fuori e approvata in 10 minuti appena prima delle prossime elezioni. “Una
legge che è tutt’altro che un ribaltone”. Piuttosto, “ridà ai cittadini la possibilità di essere padroni della politica italiana”.
Silvio Berlusconi non parla più di elezioni anticipate? “Mi fa piacere che sia rinsavito e che voglia mantenere l’impegno con gli italiani, che l’hanno scelto e gli hanno dato la maggioranza di 100 parlamentari. Governi e faccia le cose”.
Eventuale discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo? Non è “un problema” ma “un’opportunità”. “L’unico problema che una persona non deve avere è la paura della concorrenza, chi ha paura della concorrenza ha già perso. Mi hanno dato per morto diverse volte, ho resistito a Berlusconi, francamente non credo d’aver paura di resistere ad altri”.
Col finto ministro Maroni, Dario Ballantini, si parla della nomina, dopo 5 mesi di interim, del ministro allo Sviluppo economico Romani.
Necessario cambiare la legge elettorale, inaccettabile che 5 persone scelgano 1000 parlamentari
Se la maggioranza vuole andare avanti 3 anni lo faccia, oppure si dimetta Berlusconi e si apre una fase politica nuova. Io chiedo la riforma della legge elettorale perché non è accettabile che 5 persone
scelgano mille parlamentari e che chi prende il 30% nelle urne prenda il 50% in Parlamento. Questo è inaccettabile, altro che parafascista, come dice Alfano. Auspico che alla nuova legge elettorale concorrano Fli e Pd, ma mi auguro anche che il Pdl non si sottragga a questo confronto.
Cosa pensa l’elettorato cattolico di questo momento politico? Secondo me è sconcertato, perché vede un Presidente del Consiglio che fa battute di cattivissimo gusto con disinvoltura e poi dopo, in Parlamento, che parla della necessità di un’agenda bioetica. Io dico con chiarezza a Berlusconi: questi valori non debbono essere usati strumentalmente. Porti il quoziente familiare, l’agenda bioetica, i temi del diritto alla vita in
Parlamento. Faccia provvedimenti veri e noi li voteremo.
Riforma della Giustizia? Noi siamo per una tutela alle alte cariche dello Stato, non siamo per mille forzature. Berlusconi se ha le idee chiare su un provvedimento di tutela delle alte cariche dello Stato sa che c’e’ un’ampia convergenza. Se vuole aggiungere altre cento forzature, siamo per respingerle tutte al mittente.