postato il 13 Ottobre 2010 | in "Interventi"

Afghanistan, La Russa si assuma responsabilità sulle bombe


Tutti noi siamo stati colpiti molto ieri, durante i funerali di Marco, di Francesco, di Sebastiano, di Gianmarco. E dall’esempio che ci hanno dato i familiari di questi caduti.

Ci inchiniamo a questi familiari perché rappresentano l’Italia migliore, l’Italia che sa reagire alle avversità e che con grandissimo senso di amore verso la Patria subisce un lutto così grande da non poter essere descritto. Vorrei anche fare ricordare a tutti: queste sono famiglie del Mezzogiorno. Se noi prendiamo la tragica statistica di questi caduti, noi vedremo dall’inizio del conflitto in Afghanistan che gran parte di questi caduti sono del Mezzogiorno. E questo è un elemento di meditazione per far capire a tutti quanto debito noi dobbiamo a questa parte di Paese, che troppo spesso subisce i pregiudizi di propagande negative.

Il ministro La Russa ha scelto di non dotare di bombe la flotta aerea dei tornado. Oggi vi è una mutata opinione dei vertici militari e il Ministro è propenso a prenderne atto. Io da persona e come esponente di un partito che ha sempre votato le missioni di pace, la richiamo alla solitudine della responsabilità. Non può scaricare su terzi la decisione, ma qualsiasi sarà, avrà la mia solidarietà.

L’intervento integrale

Signor Presidente, credo che tutti noi siamo stati colpiti molto ieri, durante i funerali di Marco, di Francesco, di Sebastiano e di Gianmarco, dall’esempio che ci hanno dato i familiari di questi caduti.
Credo, inoltre, che sia importante in questo dibattito – lo voglio fare almeno a nome del mio gruppo – che noi ci inchiniamo a questi familiari perché rappresentano l’Italia migliore, l’Italia che sa reagire alle avversità e che con grandissimo senso di amore verso la Patria subisce un lutto così grande da non poter essere descritto..
Vorrei anche far ricordare a tutti che queste sono famiglie del Mezzogiorno. Se prendiamo la tragica statistica di questi caduti, vedremo che, dall’inizio del conflitto in Afghanistan (perché di conflitto purtroppo si tratta), gran parte di questi caduti sono del Mezzogiorno. Questo è un elemento di meditazione che metto lì per far capire a tutti quanto debito noi dobbiamo a questa parte del Paese che troppo spesso subisce pregiudizi di propagande negative.
Signor Ministro, voglio essere telegrafico, oltre i cinque minuti. Lei ha detto: «Non ci dividiamo sulla natura della missione»: ha ragione e siamo d’accordo. Aggiungo: non ci dividiamo neanche sui tempi. È vero, tutti capiscono una cosa fin troppo semplice, ossia che, se le nostre opinioni pubbliche, i nostri Governi, i nostri Parlamenti mettono il limite temporale alle truppe che stanno sul terreno, li esponiamo a rischi supplementari perché è chiaro che incentiviamo indirettamente una pressione dei terroristi.
L’uso della forza militare, secondo il mio gruppo, è compatibile, a volte necessario, anche con le missioni di pace e credo che sia assurdo ritenere che le missioni di pace debbano essere prive, quando è necessario, della possibilità di usare la forza, perché altrimenti il deterrente non si creerebbe mai sul terreno. Tuttavia, le difficoltà qui sono destinate a crescere.
Il maggior controllo del territorio comporterà – come lei ha detto – un aumento dei rischi. Ecco, su una cosa, devo essere sincero, non ho condiviso quello che lei ha detto. La giustifico, perché credo che lei, in buona fede, abbia posto una questione al Parlamento con l’intento sincero e democratico di avere un conforto da parte nostra e di coinvolgerci.

Lei ha fatto una cosa, dal suo punto di vista ma anche forse dal nostro, comprensibile ed anche apprezzabile, ma secondo me sbagliata.
Lei, con atto suo, autonomo – lo ha ricordato – ha scelto di non dotare di bombe la flotta aerea dei tornado quando è stata mandata. Oggi – come ha ricordato – vi è un’opinione mutata dei vertici militari e lei è propenso a prenderne atto, però la sua propensione non supera la necessità di un coinvolgimento del Parlamento e dice che potrebbe in fondo anche avere un’idea diversa per non compromettere l’unità del nostro Parlamento.
È apprezzabile quello che lei ha detto perché capiamo tutti la finalità che è quella di preservare un’unità del Parlamento attorno a questa missione. Tuttavia io, da persona e da membro di un partito che ha sempre votato le missioni di pace e che, le dice subito, le dà un sostegno indipendentemente dalla sua scelta, la richiamo alla solitudine della responsabilità. Su questo punto, poiché il mandato della missione non cambia se lei dota di bombe o meno i tornado e gli aerei, è lei, in contatto con i vertici militari, che non può in qualche modo scaricare impropriamente su organi terzi la responsabilità di una decisione.
Onorevole La Russa, ci conosciamo da tanto tempo, le dico subito che, qualsiasi sarà la sua decisione, lei ha la mia solidarietà perché sarebbe ingiusto avere una riserva mentale, indurla ad una decisione piuttosto che ad un’altra con intenti di polemica politica. Non lo faccio perché mancherei di rispetto non a lei, ma ai militari che rischiano la vita giornalmente in Afghanistan.
Proprio perché non lo farò, la invito ad assumersi la responsabilità di una scelta che sarà dolorosamente solitaria, ma sarà – credo – confortata dal sentimento profondo che abbiamo verso la pace, verso la lotta al terrorismo e verso questi ragazzi che rischiano la vita.

3 Commenti
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faouzi
faouzi
13 anni fa

UDC&PIER FERDINANDO THE BEST

francesco(aq)
francesco(aq)
13 anni fa

E’ tutto giusto ma quanto e per quanto tempo ancora l’Italia,del sud e delle isole,dovrà piangere ancora per una pace,senza tempo,oltretutto a noi indiretta?

ivano
ivano
13 anni fa

Complessivamente corretto l’intervento ma non vorrei che fosse semplicemente montato per poi aggredire il Ministro e il Governo qualora la scelta del Ministro, indipendentemente da quale scelta, dovesse causare qualche danno



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