Berlusconi non lascia la poltrona e getta il Paese nel discredito
Goria e Andreotti si dimisero
Quando Goria e Andreotti si trovarono nella stessa situazione andarono al Quirinale per dimettersi: un minimo senso delle istituzioni avrebbe portato anche il premier a far questo. Ma Berlusconi, non guarda in faccia la realtà e, passando di voto di fiducia in fiducia, fa sprofondare il Paese nel discredito. I colleghi della maggioranza dovrebbero avere un sussulto di dignità ed essere i primi a rendersi conto di questa gravissima anomalia e della e bomba atomica che può rappresentare la distanza che abbiamo nei confronti del Paese perché il Presidente del Consiglio non vuole lasciare la poltrona. Questa è la realtà: il resto sono chiacchiere.
Pier Ferdinando
E’ la fine, è la fine del berlusconismo, è la fine del governo, credo non serva più gridargli dietro, questo governo non arriverà alla fine del mese di ottobre, almeno lo spero per gli italiani, per le nuove generazioni.
Onorevole, penso che un attaccamento di questo tipo, quasi alieno, in condizioni di normalità sarebbe già un insulto agli italiani. Ma con la crisi in corso credo sia una cattiveria. Cattiveria pura nei confronti dell’Italia.
Fare raffronti tra i politici della prima repubblica e gli attuali, mi sembra pleonastico. Qui non c’è l’immagine politica di un partito da salvaguardare, nè la dignità individuale, le istituzioni, il parlamento ed il governo servono per tutelare interessi privatistici e basta!
Stamani ho ascoltato in Parlamento il discorso del Presidente del consiglio… nulla di nuovo dalle parole del Premier. Tuttavia sono rimasto basito dalla semplicità con la quale il capo del governo italiano ha preso atto della mancanza in aula di tutte le opposizioni. Il Presidente del consiglio s’è quasi compiaciuto della mancata presenza delle opposizioni. Anche questo atteggiamento la dice lunga sulla mancanza di cultura istituzionale del governo e del suo massimo rappresentante. Bene avrebbe fatto il Premier a dolersi della mancanza delle opposizioni. Domani con ogni probabilità il governo riceverà l’ennesima fiducia… Il Paese è davvero ad un passo dal baratro, urge un’iniziativa politica di tutte le opposizioni. L’Udc ed il terzo polo si adoperino per creare quanto prima un alternativa politica a questo governo e a questa maggioranza. L’Italia moderanta le sarà grata Presidente Casini: si adoperi per creare un nuovo soggetto politico dei cattolici democratici e liberali italiani. In Lei on. Casini vedo depositato il meglio della cultura politica dell’Italia democratica e repubblicana. Non tema di navigare in mare aperto: declini un programma politico che metta al centro le famiglie italiane, i giovani precari (chi le scrive è uno dei tanti insegnanti di scuola, laureati ma eternamente precari, grazie ai tagli porti dal ministro Gelmini); un programma che declini una nuova politica estera europeista ed atlantica, un programma che parli il linguaggio della trasparenza, della moderazione e che faccia del rispetto delle istituzioni e dell’unità d’Italia, il suo manifesto politico. Guardo con vivo interesse all’UDC (a patto che non torni nell’alveo del centrodestra) fautore di una nuova politica. A Todi si possono gettare le basi per un nuovo grande protagonismo politico dei cattolici italiani. Senza nostalgie per il passato, ma anche senza recondite paure… l’unità dei cattolici in politica è venuto meno, ma non è detto che… insomma evitiamo dogmi di ogni sorta! Con stima