A Chianciano ci si interroga su tv, internet ed una informazione che non informa

E’ appena finito un interessantissimo laboratorio, “Comunicazione politica”, che ci ha dato l’opportunità per riflettere su un tema fondamentale in Italia: l’informazione, il cosiddetto “Quarto Potere”(usando una citazione cinematografica). Eppure, quello che è stato chiamato potere, dovrebbe essere piuttosto un servizio, come ha suggerito Roberto Natale, presidente della federazione nazionale Stampa Italiana. L’informazione dovrebbe definirsi uno strumento nelle mani dei cittadini, ma finisce per diventare uno strumento nelle mani di alcuni potentati, convinti di avere il diritto di modellarla a proprio piacimento.

E quanto importante sia l’informazione nella vita sociale dei cittadini italiani è sotto gli occhi di tutti. Questa è una delle (numerose) anomalie italiane: viviamo in un Paese in cui vi è un monopolismo informativo, che rischia di rendere nullo il senso stesso dell’informazione, soprattutto pubblica.

Siamo ormai abituati a vedere un giornalismo assoggettato al miglior offerente, capace di dare più peso alle beghe interne della maggioranza, piuttosto che alla morte di un sindaco onesto e capace, Angelo Vassallo, che aveva avuto il coraggio di battersi contro la malavita organizzata. Ciò che mi lascia perplessa, è che questa sia la normale routine del nostro amato bel Paese.

Non si può, non vogliamo rimanere fermi ad osservare una stampa statica e sottomessa, che preferisce un ottimismo di facciata, che non vuole parlare di problemi per non tediare i lettori, che finge che tutto vada bene, piuttosto che raccontare l’evidenza: le difficoltà che gli italiani si trovano ad affrontare ogni giorno.

Il web, allora, può diventare un mezzo per riformare l’informazione. Internet può essere lo strumento per dare voce a chi non ne ha, ai loro veri problemi. “L’informazione come servizio, che possa ascoltare gli invisibili, per sviluppare una cittadinanza consapevole”, come ha proposto il professor Andrea Monda, autorevole giornalista dell’ “Avvenire” e dell’ “Osservatore Romano”.

Dunque, sfruttiamo quest’opportunità, le nostre capacità, rendiamoci strumento per la cittadinanza, così da riaccendere quella curiosità critica, quella fiamma necessaria per far risplendere il nostro futuro.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano



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