postato il 28 Luglio 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 28 luglio 2011

Ieri, dopo tanta attesa e tante prove, il Premier Silvio Berlusconi ha dato finalmente via al rimpasto di governo, che almeno in questa fase, si è “limitato” alla nomina di due nuovi ministri: Francesco Nitto Palma va alla Giustizia, al posto del dimissionario Angelino Alfano, mentre sulla poltrona di Ministro delle Politiche Comunitarie – vacante da più di 6 mesi – arriva l’ex finiana Anna Maria Bernini. I giornali oggi dedicano molto spazio specie alla prima nomina: tra gli articoli da noi selezionati, potete trovare: due ritratti del neoministro – uno dal Giornale e uno dal blog Nonleggerlo, giusto per la par condicio; la reazione dei magistrati e gli auguri del vicepresidente del Csm, Michele Vietti; le mosse (da La Stampa) che hanno portato a questa designazione. Designazione, dietro la quale si cominciano a disvelare le prime mosse della segreteria Alfano: una strategia che Marcello Sorgi, su La Stampa, non esita a definire “in vecchia salsa democristiana”, evidenziandone i numerosi limiti, mentre Errico Novi si concentra sul “padrone del deserto”, riferendosi a un Silvio Berlusconi sempre più attorniato dalle macerie e che ora – leggete Ugo Magri sempre sul quotidiano torinese – pensa, per rilanciare la sua attività di governo, di tornare direttamente a Forza Italia: se questa è la novità… Infine, sempre nella nostra rassegna stampa, troverete: la bufera in cui è finito il Ministro Tremonti (leggete il commento di Romano sul Corriere); una spiegazione di Alessandro Campi, sul Foglio, dell’intervista rilasciata da Fini a Repubblica su un Governo Maroni-Pd-Terzo Polo; un’analisi dei guai del Pd, con due editoriali a firma di Geremicca e Battisti e l’immancabile e preciso retroscena di Labate sul Riformista.

Nitto Palma e Bernini. Nominati i nuovi ministri (Paolo Festuccia, La Stampa)

Un uomo chiamato “cavillo” che cita anche Blade Runner (Paolo Bracalini, Il Giornale)

Immunità, assenze, gatti parlanti e problemi rettali: lo ricordiamo così (Nonleggerlo.blogspot)

Le toghe volevano un politico: “Ma almeno sa di cosa parla” (Giovanni Bianconi, Corriere)

Gli auguri di Vietti: collaboriamo (Avvenire)

Alfano e i rischi di una strategia tutta Dc (Marcello Sorgi, La Stampa)

La costituente dei moderati (secondo i suoi protagonisti) (Annamaria Gravino, Secolo)

“Moderati, uniamoci come in Europa” (Davide Re, Avvenire)

Il padrone del deserto (Errico Novi, Liberal)

Il Cavaliere medita: ora torno a Forza Italia (Ugo Magri, La Stampa)

Affitto in nero, Tremonti nella bufera (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Romano – Quel che Tremonti non ha detto (Sergio Romano, Corriere della Sera)

E’ battaglia al Senato sul «processo lungo» (Gianni Santamaria, Avvenire)

Ecco a cosa pensava Fini quando ha fatto l’endorsement di Maroni (Alessandro Campi, Il Foglio)

Umberto Magno, il papa-re con l’impero in rivolta (Carlo Puca, Panorama)

Romano & C., l’allegro pool degli impresentabili (Chiara Paolin, Il Fatto)

Resta il nodo dei ministeri al Nord (Marzio Breda, Corriere)

Nel lessico indignato del leader la scarsa diversità del Pd (Pierluigi Battista, Corriere)

La sfida finale di Pier Luigi (Tommaso Labate, Il Riformista)

La riflessione che il Pd deve fare (Federico Geremicca, La Stampa)

Fotovoltaico, la scommessa persa (Antonio Fraschilla e Dario Prestigiacomo, La Repubblica Palermo)

Dura lex sed unisex (Rocco Buttiglione, Liberal)

Mercati e risparmio. Le banche pagano i timori sul debito (Fabio Pavesi, Sole24Ore)



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