postato il 1 Luglio 2010 | in "Europa, Media e tecnologia, Politica, Sicurezza"

Pedopornografia online, dati italiani allarmanti

foto casiniNo a censure, ma un sistema di Allarme europeo è quello che serve per tutelare i minori
 
Sono al fianco dell’On. Motti in questa importante battaglia contro la pedopornografia e  a sostegno della creazione di un sistema di Allarme rapido europeo per contrastare pedofili e molestatori sessuali online. Dobbiamo evitare che chi abusa di internet, commettendo reati gravi a sfondo sessuale che coinvolgono i minori,  possa utilizzare il principio di libertà di circolazione negli Stati membri per darsi alla fuga e sottrarsi alle proprie responsabilità. In questo campo i dati italiani sono allarmanti e ci dicono che l’11% dei ragazzi che frequenta le chat ha avuto almeno un contatto con un pedofilo; che solo il 23% dei minorenni che naviga in internet lo fa accompagnato; che il 47% dei ragazzi fra 10 e i 14 anni che navigano in rete ha postato foto a sfondo sessuali di se stessi od amici; che solo il 12% delle famiglie usano gli strumenti di controllo internet ed i filtri.  Per questo un sistema di Allarme europeo è quello che serve. E’ ora di tutelare i nostri minori in modo adeguato.
Nessuno vuole reprimere internet: la rete è la grande frontiera della libertà ma non può certo diventare terreno fertile per chi ha scopi nefasti e intenti pedo-pornografici.

Pier Ferdinando

4 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Daniele
13 anni fa

Ciò che serve è alfabetizzazione informatica per gli adulti che lasciano minori soli davanti ad un computer.

Queste persone sono ignare del fatto che stanno praticamente mettendo i propri figli davanti ai mille occhi della rete.

Inoltre l’educazione del ragazzo è fondamentale.

Io sono studente di ingegneria informatica e devo la mia scelta e la mia passione alla possibilità di utilizzare un computer datami dai miei genitori fin da quando ero piccolo.

Ma questa possibilità non deve essere sinonimo di libertà di navigare in modo incontrollato.

Ai giorni d’oggi applicare un “filtro” alla rete è un’operazione che richiede non più di qualche minuto.

Marco
Marco
13 anni fa

Concordo col commento qui sopra.
Anch’io sono uno studente di ingegneria informatica, e credo che quello che serva sia la coscienza di COSA è un computer, di COSA è un cellulare, ecc ecc per gli adulti.

Un computer NON è un giocattolo, NON è una televisione, NON è un sostituto economico del telefono.
Come già detto, applicare un filtro ad una rete domestica non richiede più di 5 minuti, ed oltretutto non costa un bel NIENTE.

Maurizio
Maurizio
13 anni fa

Concordo con quanto detto da Marco e Daniele, ma dobbiamo anche capire come ancora molti genitori non conoscano bene l’informatica, credo che una buona parte dei 40enni-50enni non sappia nemmeno accendere un pc, mentre i figli, nati nell’era dei computer ne sappiano molto più di loro. Questo problema andrà scemando negli anni, quando i ragazzi d’oggi avranno dei figli saranno in grado di seguirli molto meglio.
Per aiutare le famiglie ora si potrebbe proporre un’iniziativa in collaborazione con le aziende produttrici di sistemi informatici ed i negozi/catene di distribuzione perchè alla consegna di un pc applichino dei filtri per la navigazione sicura, concordando con i genitori le password di sicurezza.

gabriele
gabriele
13 anni fa

Oggi l’utilizzo di internet è l’utilizzo di un bene comune, come l’acqua, e non è possibile che uno non possa attingere in sicurezza ad una fontana perchè forse qualcuno potrebbe aver avvelenato l’acquedotto. Internet deve poter essere utilizzato in sicurezza e dovrebbero essere vietate tutte quelle pratiche che possono portare un utente ad essere coinvolto suo malgrado, anche se solo per semplice momentanea disattenzione, più frequente magari nei minori e negli anziani, ma non solo.
Per evitare questo si dotrebbe iniziare a pensare ad una classe di rete protetta e garantita, alla quale uno si può connettere in sicurezza senza dover temere che in essa si possa cadere in tranelli di qualsiasi tipo.
Questo non significherebbe limitare la libertà di internet, ma al contrario la aumenterebbe lasciando l’utente libero di scegliere se navigare nel mare in burrasca e in quello sicuro, o solo nel mare più sicuro.



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram