postato il 16 Novembre 2011 | in "In evidenza, Media e tecnologia"

WWW, non è qui la festa.

 

Tim Berners Lee, inventore del Wordl Wide Web, ha festeggiato a Roma insieme a tutto il gotha della rete italiana i vent’anni del web. Il meeting Happy Birthday Web è stata anche l’occasione per discutere su come sarà il mondo di internet di domani e per confrontarsi anche sul rapporto esistente tra il nostro Paese e il Web. Purtroppo in Italia siamo riusciti a rovinare questa splendida ricorrenza. A dispetto di quanto illustrato dallo stesso Berners Lee e da personaggi del calibro di Stefano Rodotà che hanno chiesto all’Italia di fermare lo “spread digitale”, la legge di stabilità, ovvero l’ultimo atto del governo Berlusconi, ha cancellato lo sviluppo della banda larga. Nonostante la prima bozza della legge di Stabilità prevedesse la voce “Progetto strategico per la banda larga e ultralarga”, il digital divide è nuovamente scomparso dall’agenda del Paese. Dopo la delusione dell’ultima manovra economica dove 800 milioni di euro promessi dal Ministro Romani e derivanti dai lauti incassi della vendita delle frequenze sono stati dirottati altrove eccoci nuovamente punto e a capo. L’ultima chance per l’Italia è ora rappresentata dal prossimo governo di Mario Monti a cui i partecipanti all’IGF di Trento hanno indirizzato una lettera per chiedere di portare il nostro Paese ai livelli dei partner europei, come Svezia e Gran Bretagna dove la rete contribuisce al 6% del Prodotto interno lordo. Il compito di Super Mario è senza dubbio difficile, ma a lui e al suo esecutivo toccherà anche l’arduo compito di affrontare una situazione di arretratezza ed inefficienza delle infrastrutture. Chissà che nel nuovo governo di Monti non trovi posto, come per alto avviene in Francia, un viceministro per l’economia digitale.

 



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