postato il 24 Luglio 2011 | in "In evidenza, Politica"

Io cambio l’Italia con il Terzo Polo. Anche controvento.

“Cambierà, schiena dritta contro il vento”. Mentre aspetto di prendere l’aereo che mi riporterà a casa, dopo la conclusione della convention terzo/nuovopolista a Roma, nelle cuffie nel mp3 passa il ritornello di “Controvento”, canzone di Malika Ayane. E sarà che nella nostra vita non tutto succede mai per caso, ma questa bellissima canzone sembra essere l’inno perfetto per quello che noi del Terzo/Nuovo Polo ci siamo ripromessi di fare: il titolo dell’incontro all’Auditorium della Conciliazione era, infatti, “Io Cambio l’Italia” e come hanno ripetuto ampiamente sia Casini che Fini (e come io avevo già sostenuto qualche giorno fa) questo non è uno slogan come tutti gli altri, ma è una vera e propria ragion d’essere, è il motore della nostra missione, dei nostri progetti e dei nostri programmi.

Quell’IO che campeggiava a caratteri cubitali sui fondali della scenografia sul palco e in tutto l’auditorium non è la semplice prima persona singolare dei pronomi personali, ma – non prendetemi per pazzo – il più collettivo e ampio dei nomi: dentro quell’IO ci stanno i leader del Nuovo Polo che ci guidano, ci stanno i militanti e gli elettori che sono l’anima e la forza del progetto, ci sto io che scrivo e voi che mi leggete; ma allora andava meglio un grande NOI, vi direte: sì, forse. Ma ragionateci un attimo: se leggete NOI al contrario, cos’è che trovate? Un IO alla N, elevato all’ennesima potenza. Uno per tutti, tutti per uno: nel miglior stile del formica-pensiero che abbiamo elogiato più e più volte.

E quell’IO – che siamo tutti noi – ha l’insolubile e irrinunciabile dovere di cambiare le cose. Di dare una scossa, uno super-shock a uno Stato che invecchia ogni giorno sempre più e che avendo un terrore congenito del cambiamento, finisce per atrofizzarsi e spegnersi: lasciar tutto com’è, aspettare tranquilli presidiando le proprie sicure (sic) posizioni è molto, molto più semplice. Ma io non posso permettere che tutto questo succeda, non posso stare con le mani in mano mentre tutto va allo sfascio: ma siccome non posso nemmeno permettermi di cedere al richiamo (anch’esso assai attraente) dell’antipolitica, per cui tutto è brutto e schifoso e tutto è da buttare, che posso fare? Altro che impegnarmi, seriamente e onestamente, non posso fare. Ed è per questo che lo faccio. È per questo che sono convinto che, sì, Io cambio l’Italia con il Terzo Polo – e come canta Malika Ayane – lo faccio con la schiena dritta, anche e soprattutto controvento. Lo faccio con il nostro Polo. Lo faccio con voi.

Ps: nella foto non si vede bene, ma in basso, tra parentesi, io ho aggiunto una scritta fondamentale. Letto tutto, infatti, il cartello viene: Io Cambio l’Italia con il Terzo Polo (ma tanto siamo i primi!). Perché noi saremo il Primo Polo, non il Terzo. Statene certi.

Giuseppe Portonera

4 Commenti
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Stefano Barbero
12 anni fa

Questo pezzo è bellissimo, dovrebbe essere il vero manifesto del Terzo Polo (Adornato non si offenda). I leader avrebbero potuto spiegarlo dal palco, spiegare perché quell’io che magari suonava un po’ fuori luogo, ma l’hai fatto bene tu e spero che questo articolo si diffonda.
Dentro quell’IO c’è il grido della professoressa che soffre nel vedere la ricerca bistrattata, dentro quell’IO c’è l’universitaria che chiede politiche per i giovani affinché le lauree servano a qualcosa, dentro quell’IO c’è il coraggio di dire che “la mafia fa schifo” e che un Paese libero è quello dove non ci sono tiranni che lo soffocano, dentro quell’IO c’è la pretesa da parte dei giovani di poter intervenire nelle scelte di un Paese.
Sì, dobbiamo cambiare noi e far cambiare gli altri, tutto questo soltanto con la schiena dritta. O si cambia con la schiena dritta o non si cambia.
Coraggio

Giuseppe Portonera
12 anni fa

Grazie Ste 🙂
(Ma non diciamo troppo in giro sta storia del manifesto, che non fa per me :D)

Michele Trabacchino
12 anni fa

Bravo Giuseppe, in questo articolo hai racchiuso il pensiero di tutti noi, la voglia di fare per un vero cambiamento che parte dalla spinta propulsiva di noi giovani! Bravo!!

Marta Romano
Marta Romano
12 anni fa

Cambierà, schiena dritta e cambierà.
Ottimo articolo, hai sintetizzato in poche righe il pensiero di chi in questo progetto ci crede davvero. Avanti così!
Marta



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