Emergenza rifiuti, le proteste di Terzigno e la mia terra malata

“Riceviamo e pubblichiamo”
di Nadia Tortora
Terzigno ormai è famosa in tutta Italia. Ma è famosa per le ragioni sbagliate. I media hanno fatto capire che lì c’è guerriglia perché i cittadini di quel paese del vesuviano, così come è successo già in precedenza, si stanno ribellando alla discarica.
“Chissà cosa pretendono questi napoletani, forse vogliono che la loro immondizia se la prendano le altre regioni” immagino siano stati questi i commenti degli italiani.
La situazione è invece diversa.
Terzigno dista pochi chilometri dal mio paese, posso testimoniare con i miei occhi. Lì c’è il Parco Nazionale del Vesuvio, un parco che dovrebbe essere una riserva naturale, che avrebbe dovuto portare turismo, dove gli abitanti della zona portavano i bambini a passeggiare, dove una volta si faceva jogging.
Invece le persone che ci governano da riserva naturale l’hanno trasformato in discarica a cielo aperta. Nella Cava Sari per due anni sono stati sversati i rifiuti di Napoli e provincia. Per due anni i cittadini di Terzigno sono stati in silenzio ed hanno osservato, ma soprattutto hanno respirato un’aria intrisa da una puzza irrespirabile. Poi il governo decide che sempre nel parco nazionale del Vesuvio, sempre in una riserva naturale, bisognava aprire un’altra discarica a Cava Vitiello. Solo a quel punto si è deciso di protestare pacificamente e di impedire ai camion di sversare.
Ma cosa finisce nelle nostre discariche? non si sversano solo rifiuti autorizzati. La puzza è indescrivibile. Ecco perché decine e decine di mamme presidiano la discarica da giorni e giorni. Terzigno e i comuni limitrofi (compreso il mio) sono malati da anni. I cittadini sono malati. Le terre sono malate. Qui si muore ogni giorno di tumore e leucemia. Ci sono studi che lo dicono. Ma nessun mezzo di comunicazione si è preoccupato di chiedere informazioni. Hanno fatto vedere solo gli scontri con la polizia. Scontri voluti da persone che di sera arrivavano nei pressi della discarica solo per fare questo, persone che non sono di Terzigno.
Noi vogliamo solamente che venga rispettato il nostro diritto alla salute.
Tutti i talk show parlano di Sarah Scazzi, ho rispetto per la morte di questa ragazzina ma io mi chiedo e vi chiedo perché nessuno parla di un assassinio di massa a cui ogni giorno si assiste qui.
Quelle persone davanti alla discarica stanno chiedendo un diritto, quello di vivere, vi sembra così sbagliato? Io non credo.
Gli abitanti di Terzigno e, noi con loro, chiedono un decreto in cui la Cava Vitiello non venga più indicata come seconda discarica, la bonifica dell’attuale discarica e un sito alternativo dove portare i rifiuti.
I cittadini di Terzigno chiedono più sicurezza nel trattamento dei rifiuti (a detta dello stesso Presidente della Regione Caldoro, fino ad ora lo sversamento è stato condotto senza controllo), siti di compostaggio e la trasformazione dei CDR in impianti di trattamento meccanico biologico. Vi sembra chiedere troppo? Io non credo.

2 Commenti
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carfora
carfora
13 anni fa

la monnezza in campania e’ una cosa seria, c’e’ un’emergenza da piu’ di 10 anni , in non “capisco” come mai in alcunie citta’ in italia con la monnezza ci fanno il riscaldamento delle abitazioni e pagano di meno le tasse. M e’ tanto difficile capirlo da dove nasce il problema perche le istituzioni non parlano chiaro la monnezza in campania continuano a darla in gestione all mo…….. e allora io dico ai miei concittadini “non ci resta che piangere”

nicolò
nicolò
13 anni fa

Il problema rifiuti in Campania e nella provincia di Napoli è noto da molti anni. In questi anni non si è fatto niente per cecare di risolvere il problema ed altri territori di province italiane sono a rischio problema rifiuti. In Germania con i rifiuti riescono a produrre energia. In Italia i termovalorizzatori presenti nel territorio si contano. Bisogna attraverso campagne “pubblicitarie” a far capire ai cittadini che vivono nella penisola che è importante differenziare i rifiuti e farlo praticare anche nelle scuole. Sempre in Germania i bambini vengono educati a differenziare fin dall’asilo.



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