postato il 31 Luglio 2017 | in "Politica, Rassegna stampa"

«Alfano sia coerente, sarebbe incomprensibile un suo ritorno a destra»

Lo spazio per una proposta politica c’è

L’intervista di Paola Di Caro pubblicata sul Corriere della Sera

E’ «impressionato» Pier Ferdinando Casini dalla «assoluta indifferenza con la quale ormai ci si muove da una parte all’altra, sia a destra che a sinistra». Il passaggio di parlamentari dalla maggioranza all’opposizione, dopo aver assistito al flusso contrario, colpisce il presidente della commissione Esteri del Senato, che col suo partito ha rischiato più volte negli anni corse solitarie e che agli amici centristi, Alfano compreso, manda un messaggio chiaro: «Dopo aver collaborato per quattro anni e mezzo con tre governi di centrosinistra, sarebbe incomprensibile per gli elettori un ritorno a destra, sarebbe la fine della politica». Meglio procedere «con coerenza, perché lo spazio per una proposta politica c’è, ed è enorme».

Cosa la scandalizza, dopo anni in cui si è visto di tutto?
«Ma ci rendiamo conto che, a parte D’Alia, non c’è un ministro del governo Letta nominato dal centrodestra che, perso il posto, non si sia ricollocato contro Renzi? Sono automatismi dovuti solo a convenienze elettorali. E poi ci lamentiamo della scarsa partecipazione al voto, ovvia conseguenza di una politica completamente indifferente ai contenuti».

Berlusconi oggi risulta essere molto attrattivo…
«In realtà Berlusconi mai come questa volta è stato ineccepibile: è intervenuto per richiamare a una maggiore compostezza chi bussava alla sua porta. Lui sa bene che il centro-destra ha vinto le amministrative quasi “a propria insaputa” grazie alle divisioni esplose a sinistra, ed è normale che dica “non accettiamo tutti” ma che, con l’abile Ghedini, provveda ad ospitare i questuanti in una lista satellite di FI che avrebbe il compito di superare la soglia facendo la “copia” dell’originale. E lo voglio vedere quanti elettori voteranno loro anziché il partito di Berlusconi…».

Ma il centro non si può rafforzare anche con un’alleanza con FI?
«Ah certo, se FI rompesse con Lega e FdI per fare il Ppe italiano. Peccato però che non solo non è mai avvenuto in nessuna realtà territoriale, ma che non credo avverrà: Berlusconi non correrà il rischio di aprire una competizione alla sua destra. Smettiamola col chiacchiericcio estivo».

Sulla Sicilia però si fanno prove di alleanza.
«Non colleghiamo scelte locali a scelte nazionali, che giustamente Berlusconi non vuol fare. Vedranno in Sicilia il da farsi, ma che Alfano si incontri con Ghedini e Miccichè, sinceramente, lo ritengo degradante. Capisco gli interessi degli azzurri, ma Alfano cosa ci guadagnerebbe?».

Non c’è rischio di sparire?
«Spariranno se daranno l’impressione di essere esposti ai venti da destra o da sinistra. Se si è coerenti c’è un grande spazio. Della Vedova, Calenda, Bonino pensano ad una lista europeista legata al Pd, noi vediamo di andare avanti sui contenuti. Soprattutto da chi, come Alfano, ha subito un’aggressione volgare e ingiusta proprio da quelli che ipotizzano alleanze, una sindrome di Stoccolma non la capirei».

Anche con Renzi c’è gelo però: Alfano ha detto che l’alleanza con lui è finita.
«E invece “mai dire mai”, in politica. Renzi ha fatto tanti sbagli, soprattutto con Alfano, ma hanno danneggiato più lui che Angelino. Il trattamento ingiusto che gli ha riservato è autolesionista, perché chi guarda pensa “ma come, lui ti ha aiutato quando era essenziale per te e tu lo tratti così?”».

Comunque non pare facile un’alleanza, né a destra né a sinistra.
«Vedremo quale sarà la legge elettorale, che dovrebbe avere una base proporzionale, favorire le coalizioni e non imporre soglie solo per far fuori le forze intermedie. Ma in ogni caso, le alleanze non possono prescindere da quello per cui si è lavorato e creduto per un’intera legislatura. Pensiamo ad alleanze con forze europeiste, restiamo coerenti. Non c’è altra via possibile».

 



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