postato il 9 Novembre 2010 | in "Politica"

Via Berlusconi il galleggiatore, risolviamo la crisi

Prima se ne va il grande “galleggiatore” Berlusconi, prima sarà possibile risolvere la crisi e non con un governicchio che non serve a nessuno, ma con un esecutivo di spessore che raccolga le forze migliori del Paese per affrontare i problemi reali.
Finché la politica continuerà a dividersi gli uni contro gli altri e magari, per non perdere le elezioni successive, a non fare le cose impopolari che invece vanno fatte, i problemi non li risolveremo mai. Per questo dico che le forze politiche devono obbligatoriamente cominciare a pensare prima gli interessi del Paese.
Il nuovo esecutivo dovrà chiudere la stagione del berlusconismo, in tutti i sensi, anche nel linguaggio. Dovrà parlare il linguaggio della verità, della responsabilità e dell’impopolarità. Per i primi due anni di legislatura gli italiani hanno creduto ai “miracoli” di Berlusconi, la tenuta dell’economia nell’emergenza finanziaria internazionale, l’immigrazione, fino ad arrivare ai rifiuti di Napoli e alla ricostruzione dell’Abruzzo. Con la sua enfasi ha generato una montagna di equivoci e ora la gente giustamente non gli crede più. E’ stata la sua incontinenza verbale a provocare le reazioni di oggi.
All’Italia serve un esecutivo di responsabilità nazionale, perché oggi non è che stiamo tanto meglio rispetto agli anni del terrorismo. Con le elezioni anticipate rischiamo di non risolvere i problemi politici e di maggioranza, aggravando la situazione economico-sociale del Paese.
La soluzione della crisi politica deve essere parlamentare. Inizio e fine in Parlamento, dove ognuno si assume le proprie responsabilità.

Pier Ferdinando

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