postato il 18 Aprile 2012 | in "Esteri, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Ungheria, un altro punto di vista

Le vicende ungheresi sono da tempo seguite con attenzione dalla comunità internazionale e non hanno mancato di destare  anche qualche preoccupazione. Per completezza di informazione e in nome del pluralismo pubblichiamo l’opinione di un nostro volontario che recentemente si è recato in Ungheria, nella speranza di alimentare un dibattito positivo per far crescere l’Europa e l’Ungheria.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Umberto Velletri

È da svariati mesi, che il governo ungherese, ed in primis il Primo Ministro Viktor Orban,  sono sotto l’attacco di tutta una schiera di giornali e giornalisti faziosi che hanno montato, e continuano a farlo, una farsa contro le istituzioni magiare.

Ho passato le ultime settimane in Ungheria, ed ho potuto vedere con i miei occhi, e soprattutto sentire l’opinione di quanti vivono lì e difendono con orgoglio gli interessi di tutta la nazione.

Tanti giovani, e non, mi hanno raccontato del buon operato di questo governo, e di quanto nella persone di Orban vi sia l’interesse per risollevare le sorti di un popolo, che per troppi anni non è stato libero di scegliere nemmeno un prodotto rispetto ad un altro, di un popolo che ha fatto file giornaliere per un po’ di pane, di un popolo che è stanco di vedere al potere le solite figure che, come i loro predecessori del periodo comunista, continuano a mentire (ad esempio l’ex primo ministro Ferenc Gyurcsàny).

Ovviamente, come in una buona democrazia che si rispetti, anche in Ungheria vi sono gli oppositori e vi sono tanti liberi cittadini che non si rivedono nella politica di Orban, che magari agli occhi di tutti sembrerebbe un po’ autoritaria.

Ed è proprio questo ciò che distingue il governo magiaro: poche parole e molti fatti, molta serietà e poca ridicolizzazione di quel 55% di popolo che ha scelto di voltare pagina.

La situazione sociale interna non è delle più semplici, le divisioni sono molteplici, come molteplici sono i problemi che si hanno tra gli ungheresi e le etnie rom residenti nel territorio, ed è questo uno dei primi punti sulla quale il governo sta lavorando.

Un governo che, inoltre, sta ridando le chiavi dell’economia agli ungheresi dopo anni di sfruttamenti economico di imprese straniere.

Un governo che ha cambiato, finalmente, una costituzione che è stata figlia dell’occupazione comunista post seconda guerra mondiale, e che per tutto il periodo della dittatura ha fatto incetta di incarcerazioni ed esecuzioni.

Un governo scomodo sia agli oppositori che a quanti in Europa stessa pensano di sfruttare la dignità e l’orgoglio di quei 15 milioni di ungheresi che, figli di una storia bellissima, da più di 1000 anni, grazie all’edificazione da parte di Santo Stefano, sono legati alla loro nazione: l’Ungheria.

1 Comment
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Simone Matteoli
Simone Matteoli
12 anni fa

Leggo con piacere questo articolo… finalmente c’è chi parla in modo diverso di questo paese, dopo tanti scellerati che pensano solo a difendere il proprio liberalismo personale invece di pensare al bene dei paesi



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