Trasporti, l’Italia non s’è desta
Tra i problemi più sentiti dai cittadini, che in tanti hanno segnalato a questo blog, c’è quello dei trasporti pubblici. Le difficoltà maggiori le affrontano i pendolari che viaggiano per lavoro, spesso costretti a subire ritardi e inefficienze.
A Torino, nei giorni scorsi, si è riunito il Forum dei pendolari del Piemonte per analizzare le nuove soluzioni e le proposte relative ai bandi di gara del trasporto ferroviario.
In rete i pendolari sono molto organizzati: associazioni , comitati, siti che ne raccolgono i racconti .
Se le lamentele per i disservizi la fanno da padrone, sarebbe però un errore generalizzare. Ci sono infatti anche realtà d’eccellenza, dove la puntualità non desta meraviglia. E’ anche vero che le differenze sono spesso geografiche. E l’Italia appare ancora un Paese a due velocità, come testimoniano i vostri racconti.
Le vostre testimonianze
1. Jakob Panzeri, Lomagno (LC)
Tutti i giorni per recarmi al mio liceo, il liceo classico Zucchi di Monza, compio una tratta di 15 km partendo dalla stazione ferroviaria di Carnate Usmate. Ogni mattina alle ore 7.19, al ritorno 13.21 o 14.21 a seconda dell’orario di uscita dalle lezioni.
Personalmente non ho mai trovato motivi di lamentarmi; la linea è davvero efficiente: in cinque anni di scuola non ho mai avuta occasione di arrivare in ritardo per disservizi ferroviari, anzi a volte se non corro abbastanza, mi capita di perdere quello del ritorno sempre ferratissimo in orario. Un’unica volta, il mese scorso, sono tornato a casa con due ore di ritardo, ma oltre a essere un caso unico è stato anche giustificato: era presente un guasto tecnico alla stazione di Milano Centrale. Carnate è una stazione in espansione, ha da poco costruito anche il sesto o settimo binario, è un punto di snodo compreso sia sulla linea ferroviaria di Bergamo, Lecco e Sondrio che si dirige a Milano, tanto che negli orari utili ho un treno circa ogni quarto d’ora, soprattutto al mattino. La mia esperienza è positivissima ed efficiente, non so se forse sia l’unica, visto tutto il male che di solito si sente dire in giro di trenitalia e dei disservizi, però personalmente la trovo molto efficiente.
2. Antonio di Matteo, Tursi (MT)
Uso il treno alcune volte al mese per piccole tratte interregionali: lecce-taranto, lecce-brindisi, taranto-sibari.
So per certo che Trenitalia ha fatto 28 ricorsi al tar per sciogliere altrettanti contratti con ditte addette alla pulizia dei treni e li ha vinti quasi tutti e gli altri sono in attesa di giudizio. in più ha riappaltato le pulizie in Campania, Basilicata, Puglia e Molise. Qui la situazione sembra essere cambiata, anche se i treni sono sempre gli stessi…
Il treno bari-sibari, di competenza calabrese, dimostra la mia tesi: sporco, puzzolente, senza controllori e incustodito. Ho visto in tv, su Raitre che se ne parlava 2 settimane fa, dicevano che nuovi treni sarebbero comprati e tutti gli altri ristrutturati e ammodernati entro il 2012.
Per il resto la basilicata è fuori da qualsiasi problematica ferroviaria (pochi treni passano e pochi li usano e sono una perdita di tempo e sono ben sostituiti dai trasporti privati sovvenzionati dalle province).
3. Marta Romano, Potenza
Sono pendolare da ormai sei anni,e ho una discreta esperienza nei trasporti pubblici. Ogni giorno devo “affrontare” 30km di viaggio.
Dico “affrontare”, perché ogni volta è una vera e propria avventura. Gli autobus sono molto ma molto datati (pensate che il mio pullman ha ben 28 anni!!), ma non vengono sostituiti, probabilmente perché le cattive condizioni delle strade rovinerebbero mezzi più nuovi.
L’argomento calza perfettamente a pennello perché, proprio oggi, invece di arrivare a casa alle 14.05, come solito, sono arrivata alle.. 14.45!
Sembrerebbe assurdo quello che mi è successo oggi, ma è tutto vero! Non vedendo arrivare il nostro autobus, abbiamo iniziato a pensare che ci fosse qualcosa di strano. Bene, con un paio di telefonate agli altri ragazzi, siamo riusciti a sapere che il nostro “giovanissimo” pullman si era fermato nel bel mezzo della superstrada.
La ditta aveva inviato un altro pullman, per sostituirlo. Ma, durante il viaggio di “recupero”, anche questo pullman si è rotto! E’ arrivato un terzo mezzo, che ci ha portati a metà strada, dove ne abbiamo preso un altro, per arrivare finalmente a casa.. Morale della favola? 4 autobus, per una tratta di 30 km!
Potete immaginare quanto sia contrariata, oggi!
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, poi, non è eccellente, ma neanche da buttare. Per quanto riguarda la mia zona, il nord della Basilicata, è ben coperta da tratte ferroviarie, e i treni, seppur non
siano degli esempi di ultima tecnologia, sono puliti e ben controllati. Purtroppo bisogna ricordare che Matera, pur essendo capoluogo di provincia, non è attraversato dalle tratte delle ferrovie
italiane. Non so se ricordate la gaffe di Trenitalia, di qualche anno fa .
Parlando di Potenza, per quanto riguarda la mia esperienza, posso dire che, tolta la condizione degli autobus (che sono un miraggio e non hanno orari precisi), la situazione dei trasporti pubblici non è delle peggiori. C’è un sistema molto particolare, in sostituzione alla classica metropolitana, un sistema di scale mobili, che collega le due zone principali di Potenza. E’ innegabile però, che la mancanza di un numero adeguato e cospicuo di mezzi di trasporto interurbano congestiona notevolmente il traffico cittadino.
La situazione qui non è certo delle migliori, come avrete capito. Andrebbero sicuramente modernizzati i mezzi, intensificate le tratte ferroviarie (soprattutto nella zona di Lauria-Lagonegro), e andrebbero sicuramente presi dei provvedimenti per completare la ferrovia di
Matera.
Per informazioni più dettagliate, posto qui dei video, che denunciano la situazione dei trasporti nel capoluogo di provincia.
Video denuncia sulla ferrovia di Matera
Servizio delle iene sulla ferrovie dello stato a Matera
4. Mario Cavataio, Cambiago (MI)
Leggendo con attenzione i commenti degli amici di questo gruppo, è possibile riscontrare il fatto che i disservizi denunciati dai pendolari di breve o lungo raggio sono in genere legati a strutture
inadeguate, a ritardi ingiustificati, a pulizia poco curata, ecc.
Però non so se siete stati attenti, ma la gran parte di coloro che sono intervenuti in tema di trasporti sono persone per lo più meridionali.
E’ proprio questo il nodo centrale del problema. Il gap tra Nord/Sud è drammaticamente evidente nei trasporti, con un divario infrastrutturale meridionale non degno di un paese altamente sviluppato come l’Italia. Diciamolo pure, senza remore: del Mezzogiorno non frega niente a nessuno.
Non ho ancora perso la capacità di indignarmi di fronte alle inefficienze e alle ingiustizie. Però quanto più trascorrono gli anni, tanto più mi meraviglio di come certe istanze non abbiamo per niente trovato ascolto concreto da parte di coloro che ricoprono cariche di governo, sia locali che nazionali.
a) Ancora non ho trovato risposta su quali motivi hanno spinto a finanziare l’Alta Velocità fino a Napoli. E da Napoli in giù invece? Forse i calabresi, i lucani, i siciliani, i pugliesi, ecc. sono cittadini di serie A solo quando votano, per il resto rimangono di serie B per la rivendicazione dei diritti, soprattutto in tema di infrastrutture?
b) Ancora mi devono spiegare come mai il Ponte sullo Stretto non trovi applicazione operativa, dopo decenni di chiacchiere, di progetti, di valutazioni di impatto ambientale, ecc.
c) Che è paese può essere il nostro quando ancora non sopprime il c.d. “treno degli ultimi” (il Trinacria o Freccia del Sud, come spesso viene chiamato) che copre la tratta Palermo-Milano in oltre 18 ore, con inefficienze, con utenti trattati come bestie, orari sempre non rispettati, pulizia totalmente precaria, scomodità all’ordine del giorno, ecc.?
d) Che paese può essere il nostro quando ancora non sopprime treni come quello della provincia di Trapani, che sembrano più reperti archeologici che mezzi di trasporto? Tanto per non farci mancare niente mi sento di denunciare il fatto che la tratta ferroviaria Trapani-Palermo (meno di 100 km) viene coperta da un treno ottocentesco che impiega oltre 3 ore e mezzo
Secondo voi, tutto questo è davvero degno di un paese civile e altamente avanzato come vuole definirsi l’Italia?
Come vedete c’è davvero una grave emergenza nazionale in ordine al tema dei trasporti, che si fa ancor più drammatica per il Mezzogiorno.
Ma forse la più grave mancanza infrastrutturale del nostro paese è quella di non avere una classe dirigente all’altezza di un paese chiamato Italia. Speriamo in meglio nel futuro, anche se questo futuro sembra molto nuvoloso sull’argomento oggetto di questa discussione.
5. Giovanni Bocciolesi, Città di Castello (PG)
Buongiorno,
io abito a Città di Castello in Umbria e sono un pendolare della compagnia di trasporti FCU (ferrovia centrale umbra). Con questi treni per fare circa 50 km viene impiegato esattamente un periodo di tempo che oscilla dall’ora e 20 all’ora e mezza. Vi renderete conto da soli che è un tempo spropositato per una così piccola distanza. Questa situazione porta problemi anche agli studenti universitari che non abitando in sede e che devono sorbirsi ogni mattina alle 6 e 30 un viaggio di un ora e mezza per arrivare puntuali alla lezione delle 8 e 30 all’università di Perugia.. I cittadini pendolari non si sono limitati a lamentarsi , ma hanno creato un comitato di protesta contro la compagnia che non ha modificato il benché minimo problema, anzi a volte ne ha creati di più togliendo alcune fasce orarie.
6. Luciano Morini, Umbria
Anch’io, prima di trasferirmi per studio e ora lavoro a Perugia, vivevo in Umbria in una piccola cittadina che dista appena 60 km dal capoluogo di Regione. Per arrivare a Perugia ci voleva e ci vuole un cambio di treno e un tempo minimo di un’ora e mezza se si prende la giusta coincidenza altrimenti anche di più. Capite bene che si tratta di un tempo inaccettabile nella società di oggi.
La conseguenza inevitabile è che, se 20 anni fa la stazione era piena di ferrovieri e di treni che passavano, oggi i treni si passano sulle dita delle mani, la stazione è chiusa e nessun prende più il treno per recarsi nella vicina Foligno né tanto meno a Perugia. Tutti in auto ad intasare le strade e l’ambiente.
Da vent’anni sentiamo parlare del raddoppio della ferrovia Orte- Falconara (tratto della Roma-Ancona) che permetterebbe lo sviluppo di un traffico ferroviaria secondario ed un più un facile collegamento tra i tanti piccoli Paesi dell’Umbria. Purtroppo, ad oggi, il raddoppio è ancora fermo a Spoleto.
7. Domenico Zappavigna, Ardore (RC)
Nella Locride, sulla costa Jonica, ormai i treni potrebbero pure toglierli visto che negli ultimi anni viaggiano quasi esclusivamente littorine e con coincidenze assurde. E pensare che dieci anni fa andavo all’Università di Cosenza con il treno. Il percorso era: Locride – Catanzaro – Lamezia Terme – (Paola) – Cosenza. E si poteva fare con una semplice coincidenza a Lamezia Terme o a Paola. Adesso non più. Ormai nessuno lo utilizza più perché sono preferibili i pullman che in 3 ore ti portano a destinazione.
Vorrei ricordare però che i Pullman passano per la Salerno – RC dove ci sono molti tratti ad una corsia per senso di marcia.
8. Mattia Lo Presti, Siracusa
Io sono di siracusa e il problema principale è la mancanza di un piano del traffico, il che non consente ai trasporti pubblici di funzionare come dovrebbero. a ciò vanno aggiunte le strade poco consone alle necessità della città. spesso bisogna attendere più del dovuto affinché si possa usufruire dei mezzi pubblici!!
9. Jonathan Tartarelli, Perugia
Oramai i mezzi di trasporto pubblici, non servono il cittadino dei veri servizi che servirebbero. Come sempre il costro dei servizi è in continuo aumento mentre il servizio che concedono è sempre minore.
Io studio a Perugia e come di consueto, mi muovo in pullman, sia per andare all’università, che per andare in centro. Oltre agli orari osceni e non sempre utili per i studenti, bisogna soffermarci nei continui ritardi del servizio APM Umbro.
Oltretutto l’APM gestisce anche il servizio del minimetrò Perugino, un’opera che ha creato un enorme buco di bilancio nelle casse comunali di Perugia. Il problema di questo servizio, anche utile a tratti, non passa nei punti critici di Perugia, e quindi non sempre usato dal cittadino, che ancora preferisce il mezzo a quattro ruote, anche se non eccellente.
10. Nicolò Paoletti, Arezzo
Anche ad Arezzo i pendolari sono sul piede di “guerra”, in quanto il nuovo orario invernale di Treni Italia prevede la cancellazione di alcuni treni che collegano Roma con Arezzo tra le 17 circa e le 19:30 provocando disagi per i pendolari che si recano a lavorare nella capitale, con la conseguenza che chi parte la mattina alle 06:30 ritornerebbe a casa dopo 15 ore. Inoltre viene declassata la stazione di Terontola, snodo ferroviario con la linea che collega con la città di Perugia
11. Andrea Rubiu, Iglesias
Io sono un pendolare e ogni giorno faccio 50 km in treno, da Iglesias a Cagliari. Il servizio è sommariamente sufficiente, i treni sono in orario nella stragrande maggioranza dei casi, non esistono linee elettriche, ma sono tutti a motore a combustione.
Non esistono linee dirette per questa tratta, ma ogni viaggio dura un’ora con ben 8 stazioni, i treni sono del 1982 e si sente: maleodoranti, molto vecchi, alcuni con qualche buco nel soffitto in cui penetra l’acqua in caso di pioggia e generalmente poco puliti.
I costi sono inspiegabilmente in continuo innalzamento: nell’arco di 3 anni, l’abbonamento mensile è passato da 54 euro a 61 e i biglietti A/R sono passati da 6,60 a 7,80. Malgrado questa variazione, il servizio è rimasto invariato se non leggermente peggiorato.
Le tratte che collegano Cagliari ai centri che si trovano verso le provincie più alte subiscono talvolta svariati minuti di ritardo e in alcune fasce i treni hanno una capienza insufficiente per i passeggeri e in altre fasce i treni possono contare un passeggero per vagone.
12. Vittorio Olivati, Alessandria
Alessandria, 100000 abitanti, al centro del Triangolo Industriale, quindi tutt’altro che un paesino isolato, e fra i principali nodi ferroviari d’Italia: da Alessandria partono e passano le linee per Torino, Milano, Genova – tirrenica, Bologna – adriatica, Savona (porto), GE – Voltri (porto), Vercelli – Svizzera, Pavia. Eppure…
… per Roma: non passa più l’Eurostar per Roma del mattino, perché per l’AV da Torino si deve passare da Milano e da lì via Bologna, tagliando fuori Alessandria. Al pomeriggio, l’ultimo treno utile per la Capitale è alle 16, poi si passa direttamente al treno delle 23.
I pendolari sono diretti a Torino (90 km), Genova (80 km), Milano (90 km).
Le prime due sono ben collegate, perché si tratta della dorsale tirrenica Torino – Genova – Roma, anche se i prezzi sono aumentati a causa del massiccio ricorso a treni Intercity plus che a fronte di 45′ anziché 55′ per i 78 km. fra Alessandria e Genova esigono ca. 10 Euro; ergo: conviene andare in auto, se non si fa l’abbonamento.
Su Milano la situazione è invece disastrosa: in teoria ci sono addirittura due possibilità, la linea diretta Alessandria – Mortara – Milano e il cambio a Tortona o Voghera per passare dalla Torino – Bologna alla Genova Milano. In pratica, la Alessandria – Mortara – Milano è ritenuta linea regionale della Lombardia, anche se Alessandria è in Piemonte!, con un solo diretto al mattino verso Milano e solo LU – VE e uno da Milano alle 17:58, per il resto solo treni locali, spesso con cambio a Mortara. Se una linea che dovrebbe essere nazionale viene completamente assegnata alla Regione Lombardia, è chiaro che tale Regione non avrà interesse a considerare le esigenze dei pendolari abitanti in Provincia di Alessandria (oltre a quelli del capoluogo, ci sono anche quelli di Valenza, 30000 abitanti). Il caso della linea diretta Alessandria – Mortara – Milano è emblematico dei guai causati dalla regionalizzazione delle Ferrovie.
Dal canto suo, la Regione Piemonte, che dovrebbe essere il principale interlocutore dei pendolari abitanti in Provincia di Alessandria, non sembra interessata a contribuire al miglioramento del servizio sulla suddetta linea per gli abitanti in Provincia di Alessandria.
E con l’altra linea? Sulla tratta Milano – Genova i treni utili per la coincidenza per Alessandria sono quasi tutti IC; a parte il costo, la coincidenza a Voghera è con treni interregionali, e il traffico dei treni interregionali è gestito da controllori diversi che per gli IC; accade spesso che il treno IC in 45′ di tragitto Milano – Voghera faccia 15′ di ritardo, ma nessuno dica al Piacenza – Alessandria – Torino di aspettare 5′, e che a Voghera siano frequenti scene di viaggiatori che corrono da un binario all’altro per vedersi partire il treno per Alessandria sotto il naso! Il caso della coincidenza IC – interregionale a Voghera è emblematico della suddivisione “a compartimenti stagni” della gestione dei treni IC ed interregionali, senza un controllo traffico centralizzato, il che denota un approccio scarsamente professionale alla gestione di una rete.
Ci sono autobus che fanno un discreto servizio su Milano, ma ovviamente sono più scomodi (p.es. leggere o lavorare al PC a bordo di un autobus è proibitivo).
corrono veloci i “Frecciarossa” dai finestrini luridi dei regionali
@Gianluca:
I “Frecciarossa” sono i treni per i cittadini di serie A.
I “regionali” sono i treni dei lavoratori pendolari, cittadini di serie B.
Le “littorine” sono i treni della Calabria e della Sicilia, dove ancora viaggiano a gasolio, cittadini di serie C.
Mi sembra di rivedere il film “Titanic” dove c’erano i passeggeri di prima, seconda e terza classe.
Mi sembra di ricordare che quella nave abbia fatto una brutta fine, purtroppo.
E l’Italia ? …speriamo non faccia la stessa fine !
@Mimmo, verissimo, quella ferroviaria é stata una liberalizzazione “fasulla”…i treni IC e regionali hanno tempi di percorrenza maggiori rispetto a 10 anni fa, proprio per far passare i Frecciarossa.
Pur rinnovando tutte le mie critiche a Ferrovie dello Stato, non sono d’accordo con la contrapposizione AV – IC – (Inter)regionali secondo “serie di cittadini”: chiunque può avere bisogno prima o poi di andare da Roma a Milano in treno: forse un pendolare non deve avere dei parenti o amici lontani da andare a trovare? Quindi non mi associo alle “guerre” fra pendolari e utenti dell’AV che, vi assicuro, non navigano nell’oro. Magari sono lavoratori che hanno dovuto trasferirsi lontano dalle loro famiglie, e non possono tornare a casa nemmeno per cena.
L’errore delle Ferrovie dello Stato, su cui bisogna insistere, è invece che con un maggior coordinamento fra i gestori del traffico e soprattutto dei programmatori AV, IC e (Inter)regionali potrebbero essere meglio sincronizzati.
Come tutte le reti, anche quella ferroviaria va gestita in maniera integrata, non a compartimenti stagni.
Inoltre occorre rimarcare che dall’ingresso in servizio del Frecciarossa sono aumentati vertiginosamente i prezzi della tratta Milano – Roma, che, ripeto, devono ritornare ad essere accessibili.
@Vittorio, tutto vero però però c’é anche da dire che l’Alta Velocità Roma-Milano é in concorrenza diretta con gli aerei, ovvero, in quanto a tempi forse il treno é perfino vantaggioso, ragion per cui era prevedibile che i costi aumentassero (sotto i livelli del resto europei).
Anche io viaggio in AV a volte però colpisce, a confronto la sporcizia degli altri servizi, la scarsa puntualità, il materiale davvero d’annata che riguarda anche gli IC.
Per ultimo sulla tratta Roma Firenze, da Orte ad Arezzo, gli IC sono stati declassati nella linea lenta con un prezzo invariato e tempi di percorrenza allungati di un quarto d’ora, il tutto per dare via libera all’AV. Ciò che dico é: ben venga l’AV, ma che non sia a discredito degli altri viaggiatori.
Per rendere un’idea del nuovo orario, appena controllato:
Da Roma a Arezzo due anni fa gli IC impiegavano (adesso uno anche 1h54′) 1h58′, dal 14 dicembre 2h20′, addirittura in un caso 2h28′ (orari alla mano).
Sempre sulla stessa tratta ora i R impiegano 2h34′-2h49′, dal 13 dicembre 2h58′.
Mi sembra che ci sia qualcosa che non vada!!!
Della Sardegna non parliamone nemmeno: non esistono neanche i treni!
L’unico che raggiunge il centro della Sardegna è il trenino verde!
@Rosa Fausta, mitico trenino verde (troppi assalti con i cavalli gli hanno fatto)…ma del Cagliari-Sassari che mi dici?
@Gianluca: con il Frecciarossa i biglietti Roma – Milano aumentano del 59% in 1 anno, e non lo sta dicendo nessuno!!!! il treno deve battere l’aereo, non semplicemente fare concorrenza sulle distanze fino a ca. 800 km, se si mette a costare come l’aereo, l’AV ha fallito il suo scopo!
Orario alla mano, nella tratta Milano – Roma i treni sono quasi tutti Frecciarossa, impiegano 3h – 3h30 (contro le 4h30 degli ES di 1 anno fa) ma costano (II classe , tariffa base) Eur 75,10 (contro i 56,10 degli ES di 1 anno fa); cioé impiegano il 22% in meno del tempo, ma costano ben il 34% in più! Ma dal fatidico 13 dicembre costeranno Eur 89, ossia ben il 59% in più! E nessuno nei vari TG di oggi ha neanche accennato a questo “dettaglio”!!!
Pagare di più può avere senso quando arrivare 1h prima la mattina o partire 1h dopo la sera è importante, ma nelle ore di morbida, quando si arriva nel cuore della giornata, per la stragrande maggioranza dei viaggiatori non conta 1h – 1h30 in più, quanto risparmiare il 59%!
Sulla destinazione Arezzo, bisogna vedere se gli AV da e per Firenze sono aumentati in maniera tale da giustificare il ritorno degli IC sulla vecchia linea. Forse prima gli IC approfittavano di una minor frequenza di AV e usavano la linea dedicata all’AV, il confronto andrebbe fatto con i tempi di percorrenza di prima del 1993. Certo che la distanza Arezzo – Roma è ca. 200 km, già una tratta media, e posso garantirti che con soli +15′ ve la siete cavata con poco!
@Vittorio, in effetti i costi dei Freciarossa fanno paura e diventano, sempre più, l’unica opzione per spostarsi, gli IC, specie per le lunghe distanze, sono dei carrimerci
In Sardegna, solo scartamenti ridotti…… situazione da terzo mondo, il Governo ha abbandonato la Sardegna, come in quasi tutti i settori, anche nel settore trasporti nessun investimento.
Prima ci hanno mandato tutte le carrozze con l’amianto. Non sapevano dove mandarle, allora hanno detto, ma si mandiamole in Sardegna…. la pattumiera d’Italia. Quando una cosa non serve più che fanno la si manda in Sardegna, tanto i sardi sono un popolo di servi e si prendono tutto. Cavolo, abbiamo dovuto pure smaltirle.
La Cagliari – Sassari se tutto va bene sono 4 ore . La Cagliari – Golfo Aranci sono 5 ore. … Anche nel settore trasporti le promesse del Governo sono state del tutto disattese.
Ripristinare le linee ferroviarie in Sardegna darebbe nuovo fiato ai collegamenti e servirebbe ad alleggerire anche il traffico su gomma….. ma è solo un sogno, investire in Sardegna è l’ultimo pensiero di Trenitalia….
@Rosa, la Sardegna non é redditizia, le linee sono molto vecchio e, purtroppo, a volte le stazioni lontane dai centri.
la ferrovia é vantaggiosa solo sulla Oristano-Cagliari e Cagliari-Sulcis Iglesiente.
Per il resto solo una speranza…
Si Gianluca, quelle sono le più redditizie, solo perchè sono le uniche che funzionano… per tutti gli altri ….. strade pericolosissime.
Io credo che i treni siano troppo costosi se paragonati alle tariffe aeree. L’altavelocità è per chi se la può permettere.
Anche le stazioni andrebbero migliorate. Alcune sono molto fatiscenti e isolate.
I paesini invece sono mal collegati a causa delle poche corse degli autobus e le città grandi dovrebbero puntare di più sulle metropolitane. Roma è troppo in ritardo ed è vergognoso se si pensa che è la capitale d’Italia. Le grandi metropoli sono tutte ben collegate in genere e basta andare all’estero per verificarlo… Roma è in condizioni pietose e i lavori sono troppo lunghi .
Siamo un paese vecchio, bisogna rinnovare tutte le strutture a partire dalle reti ferroviarie e le grandi arterie delle provincie più grandi…
L’alta velocità andrà a sostituire gli aerei nella tratta Milano – Roma o viceversa e ricordiamoci che il treno inquina meno dell’aereo. Comunque è giusto rispettare e considerari quei milioni di pendolari tra studenti e lavoratori che ogni giorno in Italia utilizzano i treni regionali che sono spesso non puliti decentemente e talvolta non bastano le carrozze per contenere tutti i passeggeri.