Tutti i post con tag: intervista

Parleremo con una sola voce

postato il 15 Dicembre 2010


Credo che Berlusconi possa essere facilitato nel dialogo dal fatto che più di 100 parlamentari possano parlare con una sola voce e interloquiscano costruttivamente con il governo. Ci confronteremo per tutte le iniziative da assumere e contrastare quelle che con condividiamo.
Non e’ nostra intenzione fare guerre di religione a nessuno, ma piuttosto cercare di unificare le forze responsabili del Paese. Basta polemiche, basta i toni da giorno del giudizio che abbiamo sentito ieri alla Camera dei Deputati. Guardiamo avanti, guardiamo all’Italia che con le speculazioni internazionali in agguato ha bisogno del concorso di tutti.

Pier Ferdinando

16 Commenti

Quali domande vorreste porre a Casini?

postato il 21 Novembre 2010

Vorresti porre una domanda a Pier Ferdinando Casini? Scrivi un tweet con il tag #piunord, invia un SMS al numero 331.8421871, oppure lascia qui un commento (max 140 caratteri).

Gianni Riotta, direttore del Sole 24 Ore, sceglierà le migliori e le porrà a Pier Ferdinando Casini durante l’intervista conclusiva dell’Assemblea “-promesse +Nord per far ripartire l’Italia” che potrete seguire qui in diretta dalle 11.30.

La Redazione

18 Commenti

«No ad alleanze con questo Pd»

postato il 18 Ottobre 2010

Appello ai moderati dei due fronti: portiamo al governo le persone serie

Pubblichiamo da “Il Corriere della Sera” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Paola di Caro
ROMA – Gli hanno «fatto male» le critiche arrivate dal Pd per i suoi giudizi, decisamente critici, sulla manifestazione della Fiom di sabato scorso: «Una deputata che non conosco, la signora Codurelli, dice che le mie dichiarazioni umiliano le persone oneste che hanno sfilato. Beh, siccome questo deve essere il momento della chiarezza, voglio essere chiaro».

Chiarisca, onorevole Pier Ferdinando Casini.
«Io rispetto profondamente le persone oneste, mi inchino davanti ai lavoratori che hanno sfilato pacificamente, che hanno manifestato in nome dei diritti dei lavoratori».

Ma…
«…ma se non si dicono le cose come stanno, si fa solo un immenso regalo a Berlusconi».

È un messaggio al Pd?
«Insomma, va detto che proprio nel momento in cui l’esperienza dell’alleanza Lega-Pdl sta arrivando al capolinea, e la gente si sta accorgendo che Berlusconi è bravo a vincere le campagne elettorali ma non a governare, se l’idea dell’opposizione è quella di creare un’alternativa partendo da piazza San Giovanni, allora siamo fritti». [Continua a leggere]

7 Commenti

Mentana intervista Pier Ferdinando Casini

postato il 12 Settembre 2010

Chianciano Terme 12 settembre 2010

Casini, abbiamo visto affluenze, adesioni, amici che sono diventati più amici, c’è un alone positivo, ovviamente. Abbiamo visto anche quali sono gli umori della vostra base, gli umori, gli amori, i disamori. Io sono venuto qui due anni fa, lei aveva appena vinto  la gara per la sopravvivenza in una campagna elettorale fortissima se non sbaglio baciata nel finale anche da un lieto evento familiare! Era riuscito però a superare quella che era stata la morsa che le avevano fatto due ex alleati che si erano dimenticati di essere stati alleati. Avete corso da soli, avete vinto. Allora, due anni fa, l’ha pagata essendo l’unico partito, il leader dell’unico partito che è stato all’opposizione dal 2006 al 2008 e poi ha continuato ad essere un partito di opposizione. Io credo che vi abbia fatto bene stare all’opposizione perché ci si rafforza da un punto di vista di coesione politica.  Adesso la situazione sta cambiando però tutti si chiedono: dove va questo nuovo partito?  Sta lì ad aspettare sulla riva del fiume ma prima o poi dovrà fare delle scelte.  E allora di fronte a tutto questo, innanzitutto come ci si pone?  Ci si pone nell’idea di dire aspettiamo e vediamo oppure prima di tutto i nostri valori? Oppure ci sono delle pietre angolari che sono la legalità, la giustizia, i valori cristiani, che cosa?
Come prima domanda è uno scibile umano! [Continua a leggere]

Commenti disabilitati su Mentana intervista Pier Ferdinando Casini

Pier Ferdinando Casini a Chianciano

postato il 12 Settembre 2010


Launch in external player

“Il presidente del Consiglio si dimetta e dopo si può aprire nuova stagione politica”. E’ stato questo uno dei passaggi dell’intervista di Enrico Mentana al leader Udc Pier Ferdinando Casini, nella giornata conclusiva della festa del partito a Chianciano.
“Poiché riteniamo che i fatti ci danno ragione – ha spiegato Casini – Berlusconi ne prenda atto, passi dal delirio di autosufficienza al riconoscimento che non ha più una maggioranza e si dimetta. Il giorno dopo si apre un nuova stagione politica ma se il premier, accettando i diktat della Lega limitandosi a fare un bell’elenco di buone intenzioni, noi sulle buone leggi convergiamo, le cattive le contrastiamo, come abbiamo fatto fino a oggi. Abbiamo proposto un governo di responsabilità nazionale ma non siamo ai saldi di fine stagione, non basta che Berlusconi in Parlamento faccia un bel discorso dicendo cose generiche per dire che c’è stata la svolta. Senza dimissioni del governo la politica dell’aggiungi un posto a tavola non interessa a noi né al nuovo polo che si sta creando”. 

[Continua a leggere]

15 Commenti

Voto, le condizioni di Casini: “Con il Pd ma senza Di Pietro”

postato il 4 Settembre 2010

Pubblichiamo da ‘La Repubblica’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Annalisa Cuzzocrea

No al nuovo Ulivo, ma se Bersani tiene fuori Italia dei valori e sinistra radicale di un’alleanza col Pd si può parlare. No al processo breve, ma un salvacondotto può ancora essere trovato. No a chi vuole entrare in politica senza sporcarsi le mani: se Luca di Montezemolo vuole correre, non pensi di farlo solo a vittoria assicurata.
Pier Ferdinando Casini – nel videoforum di Repubblica Tv – spiega che sulla legge elettorale metterebbe d’accordo D’Alema e Veltroni con il “provincellum”, un proporzionale con i collegi uninominali e lo sbarramento al cinque per cento.
Prima di avventurarsi con le ipotesi aperte dalla crisi politica, però, il leader dell’Udc risponde alle molte domande degli spettatori partendo dall’economia, dai precari della scuola in piazza, dalle migliaia di famiglie che erano ceto medio e stanno cadendo in povertà.

Il presidente della Repubblica ha richiamato l’attenzione sulla lunga vacatio al ministero dello Sviluppo. E’ vero che Berlusconi le ha offerto quel posto per tentare di ricucire con l’Udc?
«Se lo avesse fatto, non lo direi. E comunque, l’Udc non fa la politica dell’aggiungi un posto a tavola. Il problema però non è solo quello della poltrona vuota allo Sviluppo economico. Laverita è che prima ancora di restare senza ministro quel dicastero è stato spolpato. Un ministro non può essere mago Merlino. Si guardino i precari della scuola in piazza: il ministro Gelmini può anche dire che sono stati strumentalizzati, e di aver ereditato quelproblema. Ma ora il problema c’è: sono persone che lavorano da 15-20 anni nella scuola, magari con figli. Tremonti non può lasciar sola la Gelmini su questo, e deve pensare in un`ottica sociale, non aritmetica». [Continua a leggere]

3 Commenti

In Puglia il primo laboratorio, ma non guiderò un’armata Brancaleone

postato il 8 Gennaio 2010

L'intervista a Repubblica“Pubblichiamo da La Repubblica”

di Francesco Bei

“La Puglia è la cartina di tornasole”. Pier Ferdinando Casini ne è convinto, quella regione “può essere davvero un laboratorio nazionale” per capire come evolve l’assetto politico. L’ l’Udc sostiene il candidato del Pd Francesco Boccia, mentre nel Lazio la scelta è caduta su Renata Polverini. [Continua a leggere]

27 Commenti

“Non sarò il nuovo Prodi, ma il futuro è incerto”

postato il 7 Gennaio 2010

Convegno“Pubblichiamo da Il Corriere della Sera”
di Paola di Caro
Al centro dell’attenzione da settimane, oggetto del desiderio di centrodestra e centrosinistra, ambito, corteggiato, blandito, perché quel 6,5% e rotti di cui è accreditato fanno gola, nonché la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Ma siccome Pier Ferdinando Casini è politico smagato, sa che le parole flautate di oggi possono diventare le accuse di domani e sa che la decisione dell`Udc di schierarsi in alcune regioni con il Pd, in altre con il Pdl, in altre di correre in solitudine, alla fine avrà un prezzo.
Che però non lo spaventa: «Tutti ci tirano da una parte o dall`altra, e inevitabilmente tutti saranno scontenti dell`esito finale. Lo so, mi dispiace, ma non è che, per fare contenti gli altri, possiamo cambiare una politica perla quale veniamo da 4 anni di sacrifici. E poi – aggiunge con un sorriso – se anche ci fossimo alleati in 14 regioni su 15 con il Pdl, non sarebbero stati contenti lo stesso… Come anche il centrosinistra: devono capire che non ci interessano formule alla Prodi, non vogliamo ricostruire l`Ulivo facendo la ciliegina moderata di uno schieramento in cui c`è tutto e il contrario di tutto».

[Continua a leggere]

4 Commenti

Un patto bipartisan per occupazione e famiglie

postato il 31 Dicembre 2009

Intervista al MessaggeroPubblichiamo da “Il Messaggero”

di Carlo Fusi

Mettiamola così: anche Pier Ferdinando Casini ha un suo “messaggio di fine anno”. Eccolo. «Bisogna rovesciare le priorità del dibattito politico. Le riforme istituzionali vanno bene ma il punto centrale è la politica sociale. Serve un patto tra maggioranza e opposizioni per rivedere, allargandoli, gli ammortizzatori sociali». [Continua a leggere]

8 Commenti

Pubblichiamo da “Il Messaggero”

postato il 9 Dicembre 2009

Intervista al Messaggero“Dalla Lega attacchi odiosi alla Chiesa, 
e i lumbard dettano legge al governo”

di Claudio Sardo
ROMA – «L’attacco della Lega al cardinale Tettamanzi è doppiamente odioso. Per le inaccettabili volgarità rivolte ad un pastore che tanto bene ha fatto alla sua diocesi e alla Chiesa italiana. E per quel malizioso tentativo di dividere la Cei tra buoni e cattivi: la politica non deve permetterselo, figuriamoci se può farlo un partito esperto del rito delle ampolle». Pier Ferdinando Casini comincia dalla Lega. Anche perché è convinto del ruolo ormai dominante nel governo. E vede Berlusconi sia sempre più debole nei confronti di Bossi. Per questo il leader Udc avverte: «Alle regionali non potremo fare alleanze laddove le coalizioni sono imperniate sulla Lega e sulla sua cultura».

[Continua a leggere]

11 Commenti


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram