Riceviamo e pubblichiamo
Sono una mamma di una bimba di tre anni e quando è nata non pensavo fosse così difficile la vita di un bambino. Mi spiego meglio, circa tre anni fa io e mio marito, con enormi sacrifici, abbiamo deciso di acquistare una casa a Fiumicino ( accollandoci un mutuo naturalmente)poiché ci sembrava una realtà più a dimensione d’uomo, sia per noi, che per la futura prole; ma, col passare del tempo, siamo stati costretti a ricrederci in quanto “la città del terzo millennio” nella quale siamo venuti a vivere non ha previsto, nelle scuole d’infanzia primaria, aule a sufficienza per tutti i bambini di questo quartiere, e vi posso assicurare che sono veramente tanti. A questo punto, mi chiedo, cosa intendessero gli ideatori della “città del terzo millennio” solo belle case da vendere a persone adulte con bambini talmente genialoidi da non avere bisogno di strutture scolastiche o semplicemente il grande progetto non prevedeva la loro presenza?
Questo dilemma mi tormenta già da un po’, poiché, l’anno scorso non avevamo diritto all’asilo nido in quanto io disoccupata ( chissà per quale misterioso motivo), quest’anno perché non ci sono aule a sufficienza. E allora come si fa? Vediamo un po’, se non fossimo una famiglia monoreddito con un mutuo a carico, potremmo mandarla ad una scuola privata, in fin dei conti con una retta di circa 400,00euro al mese ce la potremmo cavare!
Sicuramente questa situazione non è nuova a tante altre famiglie di questo quartiere e non solo, ma inesistente per coloro che avrebbero dovuto risolverla già da tempo. Sono fermamente sicura che mia figlia, come decine di altri bambini, abbia diritto ad un posto in una aula di scuola comunale o statale quale essa sia!
Distintamente
Lidia L.
L’immagine del post è di Tim Morgan