postato il 7 Marzo 2010 | in "Politica, Spunti di riflessione"

Più forti nel berlusconismo gli elementi degenerativi

foto casini In quello che è accaduto c’è qualcosa di catastrofico. La  mancanza di  qualsiasi umiltà e serenità. Il non aver immaginato neanche vagamente che si potesse chiedere scusa

da ‘la Stampa’ di Antonella Rampino

«Quella di Berlusconi è arroganza».

Stesse parole di D’Alema, onorevole Casini.
«Riammettere le liste del Pdl in Lazio e Lombardia per decreto dà al Paese un messaggio devastante. L’idea che le regole valgano solo per i più deboli e non per i più forti. I cittadini fanno la fila per un concorso pubblico e le regole devono rispettarle. Ora c’è qualcuno che ti passa davanti in Ferrari, senza neanche aver compilato il modulo».

I più forti e i più deboli, lei dice. L’Udc l’anno scorso è stato escluso per vizi di forma dalle elezioni in Trentino, e non eravate in condizione di farvi un decreto.
«Noi le regole le rispettiamo. In Trentino abbiamo fatto un normale ricorso, è stato respinto, e abbiamo accettato le decisioni dei giudici. Nessuno ci ha sentito nemmeno alzare la voce. Era un problema di timbri, e non abbiamo fatto la rivoluzione. Evidentemente, quel che va bene per un cittadino normale, e per un partito normale, non va bene per Berlusconi».

Si aprono scenari potenzialmente catastrofici. I partiti. Pd e radicali, e le regioni, ricorreranno alla Corte Costituzionale. Magari tra due anni, ma verranno contestati i governatori eletti in queste regionali. Lei è erede di una tradizione politica che si è identificata con la storia della Repubblica: c’era un’ altra via, oltre il decreto?
«Lo scenario che lei prospetta è realistico. Quando una vicenda che già è nata male viene gestita peggio, gli effetti si prolungano nel tempo. Ma già in quello che è accaduto oggi c’è qualcosa di catastrofico. La mancanza di qualsiasi umiltà e serenità, il non aver immaginato neanche vagamente che si potesse chiedere scusa dei pasticci combinati. Mi ha colpito l’incapacità di ammettere le proprie responsabilità voltata in protervia, l’arroganza di affermare, forti dei propri errori, quello che non è un diritto, ma al massimo un atto di cortesia da chiedere agli avversali politici».

Qua e là. Casini, si tratta di suoi alleati alle regionali…
«E ciò non mi impedisce di guardare in faccia la verità e, mi scusi, spiega anche le ragioni per cui l’Udc è una cosa ben diversa dal Pdl. Berlusconi avrebbe dovuto dire agli italiani, ai suoi elettori: scusate, abbiamo sbagliato. E invece ha accusato gli altri, incolpevoli, ha detto loro “ci hanno impedito di presentare le liste”. Un errore politico gravissimo, che ha complicato di molto la situazione. Quando dire la verità, chiedere il consenso delle opposizioni per trovare una soluzione condivisa, era la via naturale, e la più semplice. Ha fatto tutto contro un pezzo di Paese. E come se il Paese fosse tutto suo».

Coinvolgendo il Capo dello Stato. Napolitano avrebbe potuto rifiutare quel decreto
«Per cultura istituzionale di vecchissima data so che il Capo dello Stato va rispettato sempre, anche quando non si condividono i suoi atti. Non si può piegare il suo operato alle proprie convenienze. Aggiungo che un presidente del Consiglio , e capo della maggioranza, non può scaricare con questa violenza sul presidente della Repubblica un problema politico».

Trova in questa vicenda segni di un crepuscolo berlusconiano?
«Trovo quello che temevo già due anni fa, quando decidemmo di non confluire nel partito del predellino. Se qualcuno le nostre ragioni allora non le capì, mi auguro le comprenda oggi. Si stanno accentuando elementi degenerativi del berlusconismo, e girando l’Italia vedo che c’è consapevolezza».

Quindi anche l’Udc in piazza?
«No. Quella manifestazione è un grandissimo errore. Berlusconi cerca il nemico, e quella piazza glielo fornisce, rischiando di ridargli smalto. Lui è forte nella contrapposizione, non quando deve spiegare al Paese i risultati che non ha ottenuto. Per giunta, il dualismo tra Berlusconi e i suoi nemici sta uccidendo l’Italia».

Eppure lei quando parla di Berlusconi usa gli stessi aggettivi del Pd, di D’Alema…
«Guardi che questi sono gli aggettivi di tanta gente del Pdl».

22 Commenti
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Antonio Prati
Antonio Prati
14 anni fa

Caro Presidente, come sempre vedi le cose con grande lucidità e strategia politica, confido che alla fine le nostre idee avranno il giusto riconoscimento anche fra coloro che ci hanno criticato nella scelta di non aderire al “partito del predellino” continua su questa strada che è quella giusta.

Letizia Majolino
Letizia Majolino
14 anni fa

Lei non va in piazza a manifestare , stigmatizza , disapprova e grida all’ arroganza di Berlusconi e del suo governo, ma si ritrova a sostenere nel Lazio la candidata del PDL che ha arringato la folla al grido ” ci vogliono scippare del voto” senza minimamente riconoscere l’ errore-orrore del maggior partito che la sostiene.

Gianluca Enzo
Gianluca Enzo
14 anni fa

condivido dalla prima all’ultima riga. L’UDC é l’unica alternativa perché non sbanda ma si contrappone al sistema marcio del Pdl

marco
marco
14 anni fa

Credo che il teorema del “complotto radicale” abbia il suo fondamento. In lombardia hanno fatto di tutto per demolire Formigoni anche personalmente, ma anche attaccando Cl e la Chiesa di conseguenza. Le trasmissioni di radio radicale parlan da se: far sparire il Vaticano, coltivazione cannabinoidi, ru 486. Poi loro dan lezioni di legalità? Prima facevano aboti illegali e dopo hanno reso legale la pratica? A buon intenditor poche parole!

ale
ale
14 anni fa

continuo a non capire la coerenza fra la critica giustissima al decreto e il beneficiarne nel lazio appoggiando la polverini. qualcuno può spiegarmela pubblicando il mio commento grazie?

Vito
Vito
14 anni fa

Andiamo avanti con la consapevolezza di quanto sia necessario una opposizione di centro capace di moderare la prepotenza Berlusconiana

Francesco
Francesco
14 anni fa

Quello che è successo la dice lunga sul concetto di democrazia e stato di diritto, di questi signori, e sulla loro evoluzione democratica di facciata.
Questi signori non possono sedere in un consesso politico democratico, semplicemente perchè non ne accettano le regole.
Ogni giorno c’è un’eccezione ed un conflitto di interessi.
Chi governa fà solo leggi ad personam, decreti per avvantaggiare mediaset sulla già pur scarsissima concorrenza, tutto si trasforma in emergenza, per operare fuori dal controllo della legge, favorendo i fenomeni di corruzione, poi fà finta di condannare la corruzione, mentre ci infila nelle liste soggetti improponibili,
e come se non bastasse chi già detiene il monopolio dei media, mette il bavaglio agli altri, impedendo che di fatto in Tv si parli di politica in campagna elettorale.
Chi pensava che a quel punto si era toccato il fondo, si è dovuto ricredere, altro pasticcio e decreto salva liste Pdl, ennesimo provvedimento di emergenza.
Come fà il cittadino italiano medio a non pensare che le leggi e le regole in Italia le rispettano solo i fessi?
Nonostante il pasticciaccio combinato, questi signori si sono ben guardati dall’ammettere i loro errori, e come al solito la colpa è della magistratura.
E’ vero che la esclusione delle liste e dei listini del Pdl
e del Centrodestra nel Lazio e in Lombardia, dal confronto elettorale avrebbe reso poco rappresentativa la maggioranza vincente, ma la contropartita è stata pagata con la poca credibilità rimasta della stessa democrazia e della politica.
Si ricordino questi signori che:
La Legge è uguale per tutti, soprattutto per chi governa, invece qui
chi le regole le fa, ma non le rispetta mai.
Le regole, su cui si basa la democrazia,
vanno rispettate, sempre e comunque.
Dura Lex, sed Lex.

claudio
claudio
14 anni fa

Apprezzo la presa di distanza da Berlusconi, i suoi modi, il suo tono. Ma sono molto amareggiato dall’appoggio che la sua (nostra) UDC vuol dare al PDL in alcuni àmbiti locali. Stavolta, una volta di più, il PDL ed i suoi adepti tutti hanno ri-dimostrato qual’è il loro metodo, il loro stile, il loro fare: come sempre arroganza, direi anzi cattiveria allo stato puro. Non so se voterò ancora UDC. Mi spiace.

antonio di matteo
antonio di matteo
14 anni fa

strane cose stanno accadendo in questo nostro paese. si respira una strana aria, strana tensione, strani silenzi, strane situazioni, strani sguardi … tutto troppo strano. la strana rassegnazione negli occhi degli elettori pdl e lega va raccolta. anche berlusconi sembra stranamente stanco. sarà una strana campagna elettorale.

Paolo
Paolo
14 anni fa

Caro Presidente, in questi giorni abbiamo assistito ad una vicenda fatta di irresponsabilità e arroganza, profondamente diseducativa.
Leggo le tue parole con grande piacere: esprimono bene quella correttezza e lealtà che sono care ad un elettorato maturo.
Mi sembrano poi tanto più significative in quanto l’UDC sostiene proprio la Polverini nel Lazio. Complimenti!

Andrea Pennacchi
14 anni fa

Equilibrio e fermezza: sono i sentimenti che devono prevalere in un momento così difficile per la vita politica italiana. Il riferimento alle elezioni provinciali del Trentino mi sembra una risposta chiara a chi ha preteso di cambiare le regole solo perchè (oggi) più forte.

nicolò
nicolò
14 anni fa

Il PDL non dà certamente un esempio positivo non rispettando le leggi del nostro ordinamento giuridico.

Riccardo Evangelista
14 anni fa

Giuste considerazioni, Presidente.
Eppure nel suo discorso secondo me manca qualcosa.
La scelta del candidato per le regionali del Lazio è stata fatta sulla base di valori condivisi. Famiglia, vita lavoro ecc…
Mi chiedo parliamo di valori o di battaglie?
Perché alla luce dei commenti della Poverini sul decreto salvaliste sono convinto che non esista condivisione di valori. Noi crediamo nella Giustizia, nella parità di diritti e nel rispetto delle regole e delle Istituzioni. E la nostra candidata?
La Bonino parla di abbandonare le elezioni (ma non lo farà), noi quale messaggio possiamo dare ai nostri elettori?
Come possiamo proporre l’elezione di chi palesemente non rispetta le regole?
Ci sforziamo ogni giorno di raccogliere persone per uno o l’altro candidato. Non sarebbe importante ADESSO fare un ulteriore sforzo e organizzare un incontro a Roma con tutti i nostri elettori, dove confrontarci e spiegare la nostra linea?
Il PDL perderà consensi e noi potremmo rischiare altrettanto, se non daremo voce alle nostre ragioni.
So che questo è un periodo nel quale il tempo sembra sempre non bastare, ma Le chiedo cortesemente di prendere in considerazione quanto ho scritto che è frutto di confronti avuti con tante persone che spesso rimangono inascoltate.

Fabio Pezzotta
Fabio Pezzotta
14 anni fa

Belle risposte a domande intelligenti.
Da sottolineare il passattio ” L’UDC e la piazza “. Nella risposta è condensata l’essenza del nostro partito che non è contro qualcuno ma a favore di una proposta politica. Niente manifestazioni. Le manifestazioni viste non fanno altro che accreditare la logica berlusconiana rendendolo più forte. Lui si nutre dello scontro per poi dire al popolo che c’è una campagna di odio nei suoi confronti, mentre lui rappresenterebbe il partito ” dell’amore “.
Ecco perchè Di Pietro è un male per il PD (e per la politica tutta). Lui si piglia i consensi di chi odia Berlusconi e il PD li perde.

Attilio
14 anni fa

“Il dualismo tra Berlusconi ed i suoi nemici sta distruggendo l’Italia”
Mi dispiace costatarlo e dirlo ma l’intervento del Presidente della Repubblica è funzionale al duopolio Pdl e Pd. Da qui l’ira dell’on. Berlusconi verso il Pd. Francamente non capisco le motivazioni addotte per giustificare il decreto. L’Italia ha un sistema politico parlamentare e non bipartitico (sistema che tra l’altro ha preso sonore bastonate) inoltre non è vero che veniva esclusa la possibilità di votare in modo alternativo in quanto vi sono candidati antagonisti sia nel Lazio (la Polverini stessa) sia in Lombardia (il nostro Pezzotta). A Marco vorrei ricordare che tra i valori della democrazia non negoziabili c’è il confronto, il pluralismo e la partecipazione. Questi valori sono prioritari e fa bene il Presidente Casini, uomo delle istituzioni prima che di partito, a difenderli. In questo modo ricostruiremo il tessuto civile della nazione italiana!

da fo
da fo
14 anni fa

se non se ne accorto, qui si sono infrante le regole della democrazia con il consenso del presidente della (ex)repubblica e casini cosa fa? dà contro a Di Pietro. bisogna attaccare questi sciacalli della costituzione con tutti i mezzi senza se e senza ma. non ci si puo piu permettere di sottostare ai ricatti e alle prove di forza di questo governo altrimenti si è loro complici……capito casini!??

Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

Casini super!! Ottima intervista, ottima ogni risposta.
Il futuro è l’udc!
Marta

Marco Castellani
14 anni fa

Confortante ed ammirevole serenità di giudizio, in un momento tanto tormentato. Grazie !

Marco

giuseppe
giuseppe
14 anni fa

Come sempre lei è molto chiaro nelle sue cose,ma io mi chiedo e le chiedo è mai possibile dover tollerare questo atteggiamento dittatoriale da parte del pdl e di berlusconi in prima persona?.Sono convinto che tutti i dirigenti del pdl sono delle marionette che vengono indirizzate dal premier che tiene i fili di questa maggioranza con la complicità della lega.L’atteggiamento arrogante e presuntuoso che mostra il capo del governo nelle sue uscite pubbliche è veramente inconcepibile.Spero solo che gli elettori si rendano conto che questo sig stà portando il paese allo sfacelo democratico.

Dado
Dado
14 anni fa

…rimane un solo valido strumento per difenderci da queste prepotenze..il voto.

Redazione
Redazione
14 anni fa

@Ale
L’Udc è per il rispetto delle leggi e delle decisioni della magistratura.
Ci auguriamo che la lista Pdl possa essere riammessa alla competizione elettorale affinché il confronto possa essere equo.
Detto questo, la Polverini potrà essere votata anche attraverso la sua lista.

christian condemi
christian condemi
14 anni fa

In un paese profondamente diviso,tra Guelfi e Ghibellini,Ipocriti e Figli di Papà,bandiere bruciate e potenzialità inespresse vi è uno scoraggiamento di fondo. Cala la Fiducia nell’ Europa,nella Politica,nella Magistratura, si accresce la distanza fra elettorato e apparati di partito. In alcuni casi la distanza fra leader e popolo è minima,basti pensare un pò a quello che a parer mio definisco il “Chavez del Tavoliere”. Fosse per me,porterei una Web Cam dentro i palazzi regionali e provinciali per vedere cosa succede..perchè a questo punto i cittadini onesti,che vedono tutta questa caciara di firme,ricorsi,corruzzione..si potranno solo chiedere,ma nel tanto vituperato panino,c era il cotto o la mortazza?



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