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Sarebbe ancora una volta esilarante, sig. Casini, se non fosse che con il fuoco tanta gente non scherza da anni, ma ci convive grazie anche a lei. Il fuoco si chiama : disoccupazione, precariato, micro-criminalità, distruzione del risparmio, e mi fermo. L’elenco lei lo conosce di sicuro, anche se solo per sentito dire.
Einaudi diceva : la libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica. Non basterà un Monti in più o un Tremonti in meno.
Cosa direbbe Einaudi oggi a lei e alla classe politica di oggi ?
Ho esaminato quindi la costituzione italiana repubblicana, il corano di i tutti i democratici H24, escluso il sottoscritto, e ho appurato che la parola riforma, o riforme, non figura neppure una volta. Allora chiedo, se i 60 governi che contiamo in Italia hanno sempre parlato delle riforme, e il 61° quello da poco incaricato da poteri occulti e di sicuro senza alcun mandato popolare, promette riforme, addirittura in corsia preferenziale data la situazione da apocalisse in cui ci avete cacciato. Vi viene lo stesso dubbio che mi sorge : ma dal 1946 viviamo in un paese o in un RIFORMATORIO ?
AMEN
aimè grazie allA rete…si vengono a sapere molte cose.. ecco qualcosina di interessante in merito ad aiuti di stato dati alla famiglia marcegaglia. Si proprio la presidente della confindustria..che ogni giorni chiede tagli e riforme lacrime e sangue per i lavoratori..s’intende !
http://eufunds.ftdata.co.uk/search.php?action=&country=&limit=50&lang=en&terms=marcegaglia&commit=Search
Ciao, Antonino!!! Sempre rischioso parlare di riforme, questo è vero; vai un pò a vedere quel che è successo in Marocco a giugno…
Se una riforma è stata approvata da una maggioranza parlamentare sufficiente a soddisfare il requisito costituzionale della
maggioranza assoluta in entrambi i rami del Parlamento, con tanto di
risultato referendario netto e partecipazione al voto, non ci si può sottrarre, e va attuata in tempi brevi, senza incertezze. Dura lex, sed lex…