postato il 13 Agosto 2012 | in "Interventi, Politica"

L’appello di Casini: “Un patto di rigore per il dopo Monti”

«Chiunque vinca, si impegni prima di tutto sul risanamento»

 L’intervista di Carlo Bertini  a Pier Ferdinando Casini su ‘la Stampa’

L’emergenza non può considerarsi conclusa e quindi auspico che i partiti firmino prima del voto un memorandum d’intesa, con precisi impegni da attuare per il risanamento del paese, siglando un patto che andrà rispettato da chiunque vinca le elezioni». Pier Ferdinando Casini lancia questo assist a Monti per aiutarlo a convincere i mercati che il 2013 non rappresenterà una totale incognita; e chiarisce che la «Cosa bianca» vedrà la luce, ma senza fretta, al momento della convocazione delle urne, quindi non a settembre o ottobre. Anche questo un chiaro segnale di prudenza per mettere il governo al riparo da attacchi strumentali per il possibile coinvolgimento nel progetto di alcuni ministri in carica.

Ma il cantiere della «Cosa bianca» è in piena attività: quando verrà battezzata?
«Noi riteniamo sia giusto presentare un’offerta politica composta da persone perbene, che credono importante continuare lo spirito del governo Monti, e da tante personalità oggi esterne alla politica. Non ci sono uomini della provvidenza, né predestinati. Alle politiche bisognerà presentare una lista in grado di rappresentare queste esigenze. Non serve avere fretta: non credo che le elezioni ci saranno a settembre-ottobre. L’importante è ciò che gli italiani troveranno sulla scheda elettorale. E nessuno si deve sciogliere dentro qualcosa, neanche l’Udc…»

Sta dicendo che il simbolo Udc comparirà lo stesso in una lista della Cosa Bianca?
«No, dico che l’Udc è disponibile a fare non uno, ma due passi indietro, per consentire la formazione di una lista che sia imperniata su una pluralità di soggetti. Abbiamo l’orgoglio di aver realizzato gran parte dei nostri obiettivi e sappiamo comunque di essere il più forte presidio di un’area centrale che esiste nel paese. Con tutto il rispetto per gli altri, non è un caso se i destinatari di certi attacchi siamo sempre noi… Di simboli e nomi è prematuro parlarne: non stiamo creando un nuovo prodotto basato sul marketing, pensando a un inno o cose del genere: sarebbe paradossale se scimmiottassimo in altra forma ciò che critichiamo. Nessuno si deve impossessare di nulla, tantomeno dei ministri del governo. Chi riterrà di mettere le sue energie al servizio del paese, lo farà, ma solo quando sarà il momento».

Italia Futura però sembra sfilarsi. Con chi ce l’ha la Fondazione di Montezemolo quando parla di «intese alla luce del sole»?
«Non lo so, ma quel che dicono è giusto. Se poi riterranno utile una convergenza bene, se invece vorranno seguire un’altra strada saranno comunque un soggetto utile per il paese. Perché battere il grillismo significa comunque produrre un’offerta politica migliore di quella attuale».

Non è che smorza le attese sul coinvolgimento di ministri per non mettere a rischio il governo?
«Anche se così fosse, sarebbe un atteggiamento molto serio e responsabile. È chiaro che tutti questi movimenti danno fastidio a chi ha avuto il quasi monopolio politico in questi anni. Non è un caso che appena qualcuno del governo si affacci all’orizzonte diventi bersaglio di polemica, come si è visto con gli sconclusionati attacchi della Santanchè a Passera di ieri. Forse si vorrebbe evitare la concorrenza? Interdire la discesa in campo a soggetti esterni, offenderli preventivamente per spaventarli. Ma che modo è?».

Altre personalità come Bonanni sostengono il progetto, ma non si candideranno. C’è un problema di selezione di leadership tra forti personalità?
«Non penso proprio, è l’ultima delle preoccupazioni. E Bonanni dimostra grande serietà: continua l’impegno nel sindacato, ma afferma la necessità di un soggetto politico che risponda anche a tante istanze del suo stesso movimento».

Spera in un esito del voto che dia al Pd l’agio di allearsi con voi facendo a meno di Vendola?
«Noi non siamo subalterni a nessuno e quando sento quelli che mi fanno le prediche per invitarmi a decidere prima, chiarisco che l’area a cui io penso, in condizioni di normalità, sarebbe alternativa alla sinistra e al Pd, come in Europa il Ppe è alternativo al partito socialista. La realtà è che in condizioni straordinarie ci sarà non solo l’Italia, ma anche la Germania, dove la prospettiva che sta andando avanti è quella della larga coalizione. Poi, in quanto a Vendola ripeto che è un problema che non mi riguarda. D’altra parte anche in Sicilia, ad un’intesa tra Pd e Udc, corrisponde una diversa candidatura di Sel. Vendola è solo il bersaglio di comodo che usa il Pdl per cercare di colpirmi. Capisco che siano in affanno, ma quest’estate sono anche capitate cose divertenti: come le lezioni di teologia che mi vengono ogni giorno impartite da ex radicali oggi zelanti berlusconiani».

C’è ancora ansia di votare presto o, come si dice, il governo mangerà il panettone?
«I problemi italiani sono così sedimentati che c’è bisogno di continuare il lavoro. E’ emblematica la reazione ai provvedimenti sulla chiusura dei tribunali o sull’abolizione delle province. La spending review, più si andrà avanti, più sarà pesante. E non si può interrompere il percorso di scelte europee di cui Monti porta il merito. Per questo, prima delle elezioni, i partiti che lo sostengono, dovrebbero firmare un memorandum d’impegni che rassicuri i mercati: chiunque vinca si deve vincolare, nell’ambito di una discrezionalità di modalità di applicazione, a continuare l’azione di risanamento del governo. Ognuno è artefice del suo destino. Pd e Pdl devono decidere se fare una campagna elettorale senza rete o se dare l’idea che quanto fatto in questi mesi non sia frutto di casualità».

Un’ultima domanda: molti da destra la accusano di aver aperto a un’alleanza con Pd e Sel perché mosso dall’aspirazione di poter accedere al soglio del Quirinale…
«Solo un ingenuo potrebbe brigare o fare accordi politici per andare al Quirinale. E nella vita, la cosa che più mi offende è esser considerato un cretino».

 

5 Commenti
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citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno e buon ferragosto, presidente

Lei dice:

“«Chiunque vinca, si impegni prima di tutto sul risanamento»”

Che cosa vuol dire “risanamento”, per lei, presidente? Risanare con che cosa? Risanare attraverso quale sistema?
Pur con tutte le migliori intenzioni di questo mondo, questo governo, da lei difeso a spada tratta, non mi pare che abbia risanato molto, malgrado la riforma sul lavoro, la riforma pensionistica, la spending review, le liberalizzazioni, ecc.
A mio modestissimo modo di vedere, questo governo di tecnici ha già fallito nel momento in cui ha dovuto far passare le riforme dal parlamento per ottenerne l’approvazione, perchè i parlamentari, essendo appendici di partiti che dovrebbero dar conto all’elettorato, hanno messo tanti paletti. (In effetti non è proprio così, trattandosi non di un parlamento di eletti, ma di un parlamento di nominati. Quindi è più facile pensare che questi parlamentari debbano rendere conto più a chi ha finanziato il loro partito piuttosto che ai cittadini.) Questo governo sulle liberalizzazioni si è dovuto arrendere non solo ai vari notai, alle varie lobby, ma anche ai tassisti.
Il fatto essenziale comunque che si coglie è che malgrado i sacrifci imposti alla solita classe di popolo bue, malgrado i miliardi che dicono di aver recuperato attraverso la caccia agli evasori, malgrado tutto, il nostro debito pubblico continua a salire … e lei vuole che chiunque vinca le elezioni si impegni a dare stangate agli Italiani, fino ad ora, inermi?
Vede, presidente, mi consola il fatto che anche il presidente della Repubblica si sia accorto che forse qualcosa non va nel sistema riformistico di questo governo, tanto da far dire ai rappresentanti di questo governo: “stateve accuorti a chillo chi facite!”.
Il motivo dell’insuccesso di Monti forse è perchè è troppo europeista, prima di essere mondiale. Ha voluto/dovuto (?) obbedire agli ordini della famosa lettera che dettava punto per punto i suoi dictat (ma a lei pare normale che dall’Europa ci arrivi una lettera che impone a che ora andare in bagno e come tirare la catenella? C’è del marcio in Europa!).
Se invece di seguire alla lettera i dettami europei, il prof. Monti avesse guardato al debito pubblico che andava drasticamente tagliato, alienando immediatamente i beni immobiliari dello stato, vendendo parti di enti dello stato, mettendo una patrimoniale ai redditi supperiori ad una x cifra, andando “veramente” alla caccia degli evasori con patrimoni in paradisi fiscali, condannando con pene severe la corruzione dilagante e mettendo tutti i proventi realizzati a “risanare” il debito pubbblico, forse oggi non ci troveremmo a vederci tartassati, mentre il debito continua a salire.
Un’ultima osservazione: lei chiede ai partiti o alla coalizione che vincerà le elezioni di promettere a priori che continuerà su questa falsa riga. Suppongo che lei si riferisca ai partiti dell’arco costituzionale… ma a lei chi dà la certezza che saranno questi partiti a vincere eventuali elezioni?
Una citoyenne

cittadino
cittadino
11 anni fa

La sua proposta, Presidente, è certamente di buon senso e mi auguro che venga accolta dalle forze politiche responsabili ancora presenti in Parlamento. Sarebbe veramente un segnale forte per i mercati internazionali che potrebbe dare un po’ di ossigeno alla nostra economia. Infatti, a leggere pareri di diversi esperti economici, lo spread così alto sui nostri titoli sarebbe proprio causato dalla sfiducia che i mercati hanno delle forze politiche che si stanno preparando ad andare al governo nel 2013 in quanto non le ritengono abbastanza responsabili e capaci di proseguire sulla linea Monti. Linea che fino ad oggi ci ha strappato dal baratro che, se questa dovesse essere interrotta nella prossima legislatura, si riavvicinerà pericolosamente. Figuriamoci poi se dovessero andare al potere movimenti populistici che promettono le cose più mirabolanti da realizzare in un battibaleno quali la totale sconfitta dell’ evasione fiscale, tasse e patrimoniale per ricchi, lavoro per tutti, riduzione del debito pubblico etc., insomma il famoso provvedimento di qualche secolo addietro: se il popolo protesta perchè non ha il pane, dategli le briosches (ma dove sono queste briosches?). Speriamo che il buon senso prevalga e diventi maggioranza, dato che indubbiamente in questi ultimi 20 anni è purtroppo finito in netta minoranza con il risultato che vediamo e tocchiamo con mano tutti giorni. Cittadino.

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

sig.na citoyenne, quanto da lei detto/proposto, non è semplicissimo.
Non è semplicsismo vendere in blocco il patrimonio immobiliare dello stato, perchè è contabilizzato a certe cifre, ma che succede se, per ipotesi, si vende a metà del valore di bilancio? Deve ascriver euna eprdita secca nel suddetto bilancio, ed ecco i problemi.
Giustamente grilli, pensa di vendere 10-15 miliardi di euro di immobili per anno.
Gli enti dello stato appetibili, sono pochi, e anche qua ci dobbiamo scontrare con un mercato non prorpio favorevole: quanto si ricava dalle vendita di Enel, Eni, Snam e così via?
Stando a i valori attuali di mercato meno di 1 anno.
MOlto meno di due anni fa.
inoltre sono società che, in massima parte, danno utili e quindi un dividendo al tesoro.
Il mancato incasso del dividendo dovrebbe essere compensato dal risparmio sugli interessi pagati (risparmio conseguente al taglio del debito pubblico), ma su questo punto, mi permetta di essere quanto meno dubbioso.

Il discorso sui poaradisi fiscali è un discorso interessante. Ne sono sempre stato fautore, ma dobbiamo ricordarci che anche le altre nazioni sono sovrane.
Difficile pensare ad atti di forza verso Svizzera o Cayman fatti solo dall’italia.
L’unico atto di forza riuscito è quello ai danni del Liechtestein, ma solo perchè vi era tutta l’europa concorde.
E qui veniamo al punto focale: un discorso serio sui patrimoni all’estero si può fare solo se promotore di ciò fosse un organismo come l’ONU che si assumesse i compiti di “vigilanza” internazionale, unito al WTO, visto che l’evasione fiscale è un problema mondiale e non solo italiano.
in questo caso non si avrebbero problemi con sovranità nazionali.

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, dott. Pezzati

Mi rendo conto di tutto ciò che lei afferma con cognizione di causa. Ma da ignorante citoyenne, quello che salta ai miei occhi è che quando questo governo crede di aver fatto un passo avanti interviene, come per miracolo, un’agenzia di rating che declassa l’Italia, facendo aumentare lo spread e, di consequenza, gli interessi sui vari cct, ccp, bot, ecc. e ci ritroviamo al punto di partenza se non addirittura peggio (il debito pubblico è ancora aumentato, mi pare).
Così non ne verremo mai fuori, pertanto risultano anche inutili i sacrifici “imposti” al popolo italiano. Sino ad ora abbiamo solo giocato, tra qualche mese chiuderemo la partita e chi “è morto è morto e chi è vivo è vivo”.
Per quanto riguarda l’evasione e i paradisi fiscali, considerato che il problema è su scala mondiale, ebbene intervengano le organizzazioni internazionali, come da lei detto, ed una volta per tutte si elimini questa piaga… o ciò non è possibile perchè sono proprio quegli evasori miliardari/finanziari che guidano le agenzie di rating per affondare tutte le nazioni?
Una citoyenne

cittadino
cittadino
11 anni fa

Alcuni abituali commentatori che intervengono in questo blog pensano evidentemente che i problemi degli Italiani si possano risolvere con un fiume di parole per assegnarne le responsabilità a questo o quel politico, per denunciare complotti internazionali e nazionali o per richiedere provvedimenti strabilianti e immediatamente risolutivi che naturalmente richiederebbero l’ uso di una purtroppo inesistente bacchetta magica. L’ unica reale possibilità che abbiamo di risalire la china è quella di mantenere, anzi di accrescere, la nostra credibilità internazionale, presupposto indispensabile in un mondo ormai globalizzato per poter rimanere in concorrenza con i paesi più sviluppati. E questo noi Italiani lo potremo ottenere solo con un governo formato da uomini e donne preparati e responsabili che siano l’ espressione o che abbiano l’ appoggio di quelle forze politiche che intendano davvero portarci fuori da questa profonda crisi. Da quì dobbiamo ripartire, con la convinzione che alla fine, dopo le deludenti esperienze dell’ ultimo ventennio, gli elettori faranno la scelta giusta. Cittadino.



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