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Aver posto la questione di fiducia sulla manovra finanziaria è il chiaro segnale della rottura, ormai evidentissima, all’interno della maggioranza parlamentare che sostiene il Governo. Un segnale di debolezza, come giustamente sottolineato dal Presidente Casini, che crea ancor di più confusione e che ci consegna un Esecutivo che, per l’appunto, non è riuscito a stabilire una linea chiara che dia prospettiva al Paese. Il Premier vuol mostrarsi autosufficiente, nonostante una spaccatura profonda all’interno del contenitore Pdl, puntando e giocando, forse, sulla quella che è per lui l’unica arma rimasta a disposizione: il vittimismo. L’ultima speranza per uscirne fuori è che una parte dell’opposizione (IdV su tutti) eviti di cedere in certi tranelli e non faccia il gioco del Presidente del Consiglio, acquisendo quel senso di responsabilità che, oggi più di ieri, è indispensabile per riportare un clima di coesione e pace sociale all’interno di un sistema-paese molto più lacerato, ahinoi, di quel che sembra. Di sicuro, queste forzature da parte del Governo – che, tra le altre cose, risultano poco rispettose del ruolo e dell’Istituzionale parlamentare – non giovano a nessuno e nè, tantomeno, ad un esecutivo molto vicino al capolinea.
una crisi di Governo a questo punto sembra inevitabile secondo me, ma a rimetterci è l’intero paese che in questo momento avrebbe bisogno di un esecutivo di larghe intese, una manovra rigorosa ma giusta approvata in tempi brevi, ma il Presidente del consiglio sembra aver altro a cui pensare
La manovra non piace a nessuno, il pdl è spaccato, ormai si gioca il tutto per tutto con questo atto di forza (l’ennesimo).
On. Casini,
ormai bisogna, seriamente, pensare al dopo Berlusconi.
con stima
Mettere la fiducia è sicuramente un atto di debolezza del cav., ma quello che mi pare nessuno ha voluto sottolineare è l’arma del ricatto usata dal premier: “Se non viene approvata la manovra, tutti a casa!”.
E no! Non si fa così! Questo vuol dire usare una “sorta di manganello” per i dissidenti che siedono in parlamento e che là vogliono restare a tutti i costi, anche a costo di una “magra” figura, facendo una retromarcia quantomeno mortificante. L’arma politica del ricatto è una cosa brutta, ma molto di moda.
Per esempio: che cosa si saranno detti il Presidente Casini e il cav. nella loro cena privata? Quello che si è saputo fuori dalle pareti domestiche del cav. è che il Presidente Casini ha, ancora una volta, rifiutato l’invito a partecipare a “questo governo”. Ciò starebbe a significare che si troverebbe disponibile in un eventuale rimpasto? O, in caso di caduta di questo governo, sarebbe disponibile ad una nuova alleanza? Questo non risulta molto chiaro. Penso che i suoi elettori vorrebbero sapere qualcosina in più. Grazie. Una citoyenne
Mi sono iscritta al partito proprio perchè si era “sganciato” da Forza Italia e Lega e quindi poteva meglio e liberamente fare opposizione a tantissimi decreti e leggi, per me, iniqui, anticostituzionali e liberticidi. Spero che non si arrivi a nessun accordo per salvare “questo” governo!
Per me gente come voi vive fuori dal mondo.